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CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
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OTTOBRE 1997

Ottobre unoQualche credente sta cadendo nella sindrome dell'anno 2000. Dopo il lupo
arrabbiato di Assisi, pensa alla lupa capitolina. E pensa al 3� segreto di
Fatima e il perch� di tante richieste di perdono della Chiesa negli ultimi tempi.
(altri invece pensano alle profezie di Nostradamus). (vedi giorno 7 e 18)

1 OTTOBRE   FINANZIARIA E CRISI DI GOVERNO - BERTINOTTI taglia i ponti, non scherza piu' sulla riforma del Welfare e sulla finanziaria e contesta tutta la manovra. "Soltanto Dio puo' salvare PRODI". Nubi nere dunque sul governo Prodi. Aprire in Parlamento il dibattito come chiede il Polo per accertare le intenzioni di Prc e sondare l'opposizione o andare fino in fondo a rischio di nuove elezioni? BERLUSCONI ci ha ripensato "dal Polo nessun soccorso. Ora si va al voto". Ha ascoltato FINI "non sono capaci di andare avanti, quindi devono andare a casa. L'opposizione deve fare il suo lavoro, non aiutare la maggioranza".

2 OTTOBRE   - CRISI BERTINOTI - Il leader di Prc insiste "Via questa finanziaria e si discute". - Il Polo insiste con Berlusconi "in un Paese serio il premier avrebbe gia' dato le dimissioni". - PRODI rivolto a Bertinotti "La manovra io non la cambio". - Interviene anche SCALFARO "Andremo avanti nonostante i guastatori". - E' ormai una guerra dei nervi.

3 OTTOBRE  - CRISI BERTINOTTI - Il leader di Prc non cede e D'ALEMA rilancia il dialogo "La Finanziaria si puo' migliorare, si cerca un'intesa senza cedimenti". - MACALUSO afferma "Ma chi e' la vera mente della crisi? E' Cossutta, lui e' un uomo di potere, con un sogno nel cassetto: il Viminale".
Il Polo sempre diviso sull'ipotesi delle elezioni. Ottimista e' solo BERLUSCONI, anzi sicuro " Se si va' alle urne per noi oltre il 40% forse il 44% e l'Ulivo tra il 28 e il 32%". - Ma gli alleati Ccd e Cdu frenano "ora non siamo attrezzati". - FINI ora non parla, ma voci di palazzo dicono che ritornare alle elezioni per la terza volta con leader Berlusconi non gli piace affatto. Lui guarda al "grande centro" e un centro forte con chi potrebbe allearsi? Ma con AN!

4 OTTOBRE   - "ELEZIONI AMMINISTRATIVE - Oltre allo spinoso Mugello ci sono i sindaci delle grandi citta'. C'e' Napoli con un problema: il centrodestra si e' svegliato questa mattina con un BASSOLINO senza concorrenti. Chi lo doveva sfidare ha abbandonato il campo. E'' NICOLA PAGLIARA di Forza Italia. I motivi avvolti nel mistero. La MUSSOLINI infuriata "Non si puo' andare avanti in questo modo. Non siamo disposti al suicidio per le beghe di Forza Italia". TARADASH non si risparmia le frecciate e l'ironia "Se non sara' Berlusconi stesso a scegliere il candidato non rimane che appoggiare il candidato unico, Bassolino". - Qualcuno insinua che sia stato proprio Berlusconi a bocciare Pagliara, dubbioso sull'appeal elettorale del candidato, che fra l'altro all'appuntamento si e' presentato con una imperdonabile ora di ritardo. E il contrasto all'interno dello schieramento aumenta. Fini pero' c'e' rimasto male alla notizia.

5 OTTOBRE   - PRIVATIZZAZIONE TELECOM - Scatta l'operazione privatizzazione. Sul mercato un miliardo e mezzo di azioni. La piu' grande privatizzazione non solo italiana ma anche d'Europa. Valore dell'operazione 16.500 miliardi di lire. Il 18 ottobre verra' fissato il prezzo massimo di collocamento e il 20 ottobre si aprira' l'offerta.

6 OTTOBRE  - CRISI BERTINOTTI - Ci si interroga. Elezioni subito? I sondaggi Ispo Cra Nielsen dicono che non cambierebbe nulla, stessi risultati. (fra parentesi le scorse elezioni) - Ulivo 37,1 e Rif. Com. 11,4 (45,9). Polo 40,4 (40,3). Lega 9,6 (10,8), Altri 3,0 (1,5)
Intanto per le elezioni del sindaco, dopo Napoli e' in allarme anche Roma. - La MUSSOLINI "basta con SILVIO BERLUSCONI leader della coalizione".- Stesso clima al convento di Domodossola, dove si sono ritrovati intellettuali e politici del centrodestra al Calvario a ripensare le alleanze: FORMIGONI "Basta con i candidati catapultati dall'alto, va' cambiato una volta per tutte il modo di selezionare la classe dirigente"

7 OTTOBRE   - CRISI BERTINOTTI - Vertice fallito tra PRODI e Rifondazione. Le incomprensioni sono tante. Si andra' alle urne? - Lo spettro della crisi approda in Parlamento e c'e' un suggerimento di ANDREOTTI "Le elezioni non sono una terapia. Adesso e' arrivato il momento di restituire alle Camere il loro ruolo" . - SCALFARO interviene "Solo io posso decidere se si vota".
DOPO TERREMOTO - Piove sulle tendopoli, e sui cinquantamila senza casa. Invece di case si distribuiscono ombrelli e stivali e si scopre che in giro per l'Italia ci sono container unita' abitative dimenticate a centinaia. Denunce su presunte pressioni politiche nella gestione degli aiuti. Il presidente della Provincia manda un messaggio "Prima i soldi per le case poi penseremo alle chiese e ai monumenti". - Ad Assisi liti continue tra frati e negozianti, e reciprocamente si accusano che gli ideali del Santo sono lontani. E si scopre presso i 2000 operatori, che per il grosso business sulla paccottiglia di souvenir, stanno scendendo in campo i fraticelli , stanno creando il marchio Doc su ogni cosa, perche' solo cosi' questi oggetti mantengano l'espressione di una certa realta' religiosa del luogo. Di ogni oggetto diffidano di acquistarlo presso i negozi. C'e' in arrivo il Giubileo, un business colossale fra mercanzia, conventi-alberghi e visite guidate. Si profila il Supermarket delle indulgenze di luterana memoria.
Ma Assisi e' ancora una citta' Santa? Le risposte sul luogo sono cattive e aspre, condite di sale, pepe e al vetriolo "Sta diventando per i frati un business prenditutto. Souvenir, aiuti terremoto, e soldi, tanti tanti soldi per il Giubileo. Il Padreterno ha voluto castigare la loro avidita'. Le loro chiese crollano ma le nostre case sono ancora in piedi. Questa e' la vera giustizia di San Francesco"
Qualcuno mi tira fuori una impressionante profezia di San Bartolomeo da Saluzzo, un codice che si conserva al monastero di S. Chiara in Urbino e mi ricorda che la santa era la seguace di S. Francesco. Mi fa notare l'analogia di questa tragedia umbra "Ah! Preti e frati/, Se viver non cangiate/ sarete rovinati/ E vi vedrete poi, periti come buoi/ E sara' del fraticello/ Il povero letticciuolo/ Divenuto un vero macello". (vedi anche giorno 18)

8 OTTOBRE - CRISI BERTINOTTI - PRODI rinvia tutto a domani e il Polo insorge "si devono dimettere e non devono rinviare un bel nulla" e minacciano di non presentarsi in Senato. BERLUSCONI, "Cose da Paese incivile". - Girandola di incontri. La crisi viene vissuta sul filo del rasoio. Ma arriva un segnale di apertura a BERTINOTTI da D'ALEMA "Decidi subito o lo faranno gli italiani".

9 OTTOBRE  - CRISI BERTINOTTI - Interviene SCALFARO per un accordo. Poi c'e' nel Polo un inversione di condotta. Il Cavaliere alla Camera afferma che e' disponibile ad appoggiare un governo dalle larghe intese per l'Europa. - Putiferio fra i suoi alleati, " Poteva almeno aspettare di vedere come andava a finire la crisi prima di parlare"- COLLETTI "Silvio e' stato proprio intempestivo".
ELEZIONI MUGELLO - Fra i vari discorsi, DI PIETRO, "Fondiamo il Centro Popolare. Il Capo? C'e' gia' belle e pronto: FRANCO MARINI. COSSIGA? Ormai e' fuori gioco, non va' al di la' delle battute. De Mita? Credo che abbia fatto la sua storia e vissuto il suo tempo".

10 OTTOBRE   - CRISI BERTINOTTI - Il leader di Prc affonda il governo Prodi. Il Presidente del Consiglio si dimette. Si va alle elezioni o a un governo per l'Europa? - SCALFARO prende tempo. Al vertice dell'Ulivo qualcuno preme per le elezioni. - Il Polo compatto dice ora no al voto subito, ma si divide su cosa fare. BERLUSCONI vuole la grande coalizione che ha gia' accennato alla Camera. Non e' d'accordo FINI, che la teme perche' farebbe rinascere il centro. - Il mediatore MARINI "rottura incomprensibile, ma l'unica certezza e' la continuita' dell'Ulivo".
NOBEL a DARIO FO - L'accademia di Svezia incorona a sorpresa il commediografo italiano con il Nobel per la letteratura. Motivazione "Erede della tradizione medievale, dileggia il potere".- Le polemiche non mancano e il "Mistero buffo" questa volta non e' piu' censurato, ma premiato. Ma per alcuni il "mistero" "buffo" e' stato questo. Le penne velenose sui giornali si sprecano. Le invidie sono tante. Gli esclusi scrivono col vetriolo. Qualcuno ricorda che nemmeno a Chaplin hanno dato un Nobel. Altri ricordano invece che e' una giusta rivalsa alle censure di Bernabei e a tutto quel clima catto-persecutorio fatto agli intellettuali della sinistra negli anni '60.
TELEVISIONE - Spettacolo superlativo. Chi faceva zapping si e' imbattuto su Raidue ed e' rimasto inchiodato da quello straordinario monologo in diretta di tre ore di MARCO PAOLINI che stava rievocando la tragedia del Vajont. Sono rimasti inchiodati tre milioni e mezzo di spettatori, battendo perfino i vari show. Una esperienza intensa. Una tivu' povera ma ricca di contenuti e di emozioni e su un fatto di cronaca che tutti conoscevano. Un evento della televisione. Segno che c'e' un'altra Italia e che gli spettatori sono diventati diversi.
Ed e' sintomatico che la professionistica Canzonissima viene battuta dalla dilettantistica trasmissione La corrida, di arcaica memoria e con contenuti quasi zero.

11 OTTOBRE   - CRISI BERTINOTTI - Marcia indietro di Rifondazione. COSSUTTA "Un nuovo governo. Noi siamo pronti. D'ALEMA vuole le elezioni ma sa che corre un rischio mortale. Il problema del Centro Cattolico esiste e non lo si puo' eliminare con la penna". - PRODI " Non c'e' niente da ricontattare, Fausto ha cambiato idea? E' un problema suo non mio". - Rispunta il saggio PIETRO INGRAO "Nessuno chiuda lo spiraglio aperto da Fausto".
POLO PREMIER - Se ne esce CASINI " Se andiamo alle elezioni non sara' Berlusconi il premier". - BERLUSCONI che sembra pero' che non abbia piu' voglia di andare a votare incassa e risponde indirettamente "Vuol dire che saro' il padre nobile del Polo, accettero' di fare il D'Alema del Centrodestra".

ROTTAMAZIONE AUTO - (Da tenere a mente per il prossimo anno) In questo ultimo settembre record di auto vendute + 75,7% rispetto allo scorso anno. Per un totale dall'inizio dell'anno di 1.865.000 nel corso di nove mesi, pari a tutto il 1996. E nel 1998 cosa avverra'?

12 OTTOBRE   - CRISI BERTINOTTI - Ulivo-Rifondazione. Parte l'ultima trattativa. Le elezioni sono piu' lontane se si negozia il patto. L'Ulivo dice si' all'ultimo tentativo per ricomporre la crisi. PRODI " Bertinotti ha 48 per decidere"
POLO PREMIER - "Cercasi candidato premier di prestigio". Le bordate interne arrivano a segno. Gia' si fa il nome di MONTI, che apprendendolo dai giornali declina l'invito "proseguo il mio impegno europeo". - COLLETTI fa marcia indietro e chiede scusa per i numerosi attacchi "Silvio che signore....". - Altri candidati LETIZIA MORATTI, GIULIO TREMONTI e non ultimo LETTA.

13 OTTOBRE   - CRISI BERTINOTTI - Il Presidente SCALFARO se cade Prodi prepara il rinvio alle Camere, e intanto mette in programma un incontro con le delegazioni Ulivo e Polo. - Dalla Germania il leader socialdemocratico Schroeder "La crisi piu' inutile del dopoguerra in Europa. La caduta del governo causerebbe molti problemi all'integrazione europea".
DOPO TERREMOTO - Marcia della Pace ad Assisi mentre quattro forti scosse seminano paura fra i partecipanti. Da venti giorni i brividi della terra non smettono.

14 OTTOBRE  - CRISI BERTINOTTI - pace per un anno tra PRODI e BERTINOTTI. Intesa raggiunta. Il premier oggi da Scalfaro. Che lo rinviera' alla Camera. Determinante per la trattativa l'oscuro lavoro diplomatico del "partito del Quirinale". Due gli argomenti convincenti. Bicamerale e rischio Lega. - MANCONI "ma quanti narcisismi in questa crisi si sono visti". - BERTINOTTI ora promette "voteremo la Finanziaria ma qualche modifica ci sara': accordo su 35 ore per legge dal 2001 e pensioni degli operai. - La Confindustria boccia queste proposte "grave errore imitare i francesi".

15 OTTOBRE   - TERREMOTO - Viaggio nei paesi dimenticati da tutti: a Cupo (AN) "ESTER PEROCCHI, 88 anni. Curva, con un bastone in mano, ha due coperte sulle spalle, un fazzoletto in testa, un grembiule colorato, calzettoni bianchi, una vecchietta che sembra un folletto, scende lentamente da una strada fra i muri crepati, tanta solitudine attorno, si ferma, fissa attorno, poi la sua casa distrutta e con i suoi occhi velati, quasi ciechi dal pianto mi guarda fissa e mormora "L'anno Duemila deve far finire il mondo e ha cominciato ora, da qui', perche' tutto in una volta non ce la fa. Io a cos'altro dovrei credere, agli aiuti, e di chi? (LUIGI OFFEDDU - Dal Corriere, Inchiesta fra i paesi dimenticati) (vedi anche giorno 18)

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