
Ecco il nuovo Euro - (cronologia.it)
Anche per via delle tensioni geopolitiche, viviamo un periodo di grande incertezza economica. Ecco cosa potrebbe accadere
L’Unione Europea affronta una fase cruciale nei pagamenti transfrontalieri, avvertendo il rischio di frammentazione dei sistemi globali. Secondo la BCE, la crescita dei pagamenti, prevista a 268 trilioni di euro entro il 2030, necessita di soluzioni come l’euro digitale e il sistema SEPA per garantire efficienza, trasparenza e ridurre i costi.
Negli ultimi decenni, il mondo ha assistito a una crescita esponenziale dei pagamenti internazionali, sostenuta dalla globalizzazione dei commerci e dei flussi di capitali. Si stima che questi flussi raddoppieranno, raggiungendo la cifra impressionante di 268 trilioni di euro entro il 2030. Tuttavia, nonostante i progressi, le operazioni transfrontaliere continuano a presentare elevati costi e inefficienze. Questo scenario ha creato un vuoto che operatori alternativi, in particolare nel settore delle criptovalute, sono pronti a colmare. È fondamentale notare che molte di queste soluzioni presentano rischi significativi, come la volatilità delle criptovalute non garantite, che può avere ripercussioni negative su famiglie e imprese.
Ecco il nuovo Euro
Un esempio di come l’Unione Europea stia cercando di migliorare l’efficienza dei pagamenti è il sistema SEPA (Single Euro Payments Area), che ha dimostrato di ridurre notevolmente i costi delle transazioni. Cipollone ha sottolineato che le transazioni effettuate al di fuori della SEPA possono costare fino a dodici volte di più rispetto a quelle all’interno del sistema. Questa significativa differenza evidenzia l’importanza di espandere il sistema SEPA per garantire una maggiore integrazione economica e ridurre i costi associati ai pagamenti transfrontalieri.

Tuttavia, le crescenti tensioni geopolitiche hanno spinto alcuni paesi verso la creazione di alternative alle infrastrutture finanziarie esistenti, il che potrebbe portare a una frammentazione del sistema finanziario globale. Questo scenario è preoccupante, poiché ostacola ulteriormente l’efficienza dei pagamenti e potrebbe compromettere la stabilità del commercio e degli investimenti.
Un altro aspetto cruciale è l’emergere delle stablecoin, un fenomeno che ha destato l’attenzione della BCE. Le stablecoin, progettate per mantenere un valore stabile rispetto a una valuta fiat, come il dollaro, possono comportare rischi significativi. Cipollone ha messo in guardia sul fatto che il 99% delle stablecoin è denominato in dollari, il che potrebbe portare a una “dollarizzazione digitale”, minando l’efficacia della politica monetaria interna e aumentando i rischi per la stabilità finanziaria, specialmente in caso di shock economici.
In risposta a queste sfide, l’Unione Europea sta adottando un approccio proattivo. Da un lato, sta cercando di sfruttare il potenziale dei sistemi di pagamento rapidi per migliorare l’efficienza e ridurre i costi. Dall’altro, è in fase di studio la creazione di un euro digitale, una valuta digitale della banca centrale che potrebbe avere un impatto significativo sui pagamenti internazionali.
L’euro digitale rappresenterebbe un equivalente elettronico del denaro contante, utilizzabile sia online che offline. Si sta esplorando la possibilità di utilizzare questa valuta nei paesi terzi, offrendo opportunità per rafforzare la posizione dell’euro a livello globale. La progettazione dell’euro digitale prevede funzionalità che abilitano l’uso di valute diverse, simili a quelle offerte dal servizio TARGET Instant Payment Settlement (TIPS). Questo servizio rappresenta un passo importante verso l’integrazione dei sistemi di pagamento, riducendo i rischi di frammentazione.