NON RACCONTIAMO NE' ESPRIMIAMO DEI GIUDIZI - SEMPLICEMENTE ESPONIAMO DOCUMENTI - PER CAPIRE

SOCIALISMO IN TRIBUNALE - ANNO 1892


Il 1892 segna una svolta nella politica interna italiana. Grazie all'atteggiamento liberale che Giolitti adotta nei confronti delle opposizioni e del movimento operaio, i gruppi socialisti e anarchici possono organizzarsi.
Iniziano i gruppi socialisti milanesi ed emiliano-romagnoli con alcune organizzazioni operaie mazziniane ormai orientate verso il socialismo.
Il 14-15 agosto al congresso nazionale di Genova, nasce il Partito dei lavoratori italiani (che nel 1895 assumerà il nome di Partito Socialista Italiano) sulla base di un programma genericamente ispirato al marxismo: "Lotta dei lavoratori sfruttati contro i capitalisti "sfruttatori", emancipazione della classe operaia, socializzazione dei mezzi di produzione e, a tal fine, conquista del potere politico"

Questo partito nasce in seguito alla scissione tra la minoranza di anarco-operaisti e le forze socialiste che continuano la riunione in altra sede. Gli anarchici e gli operaisti costituiscono anch'essi un Partito dei lavoratori, con un programma che ricalca quello elaborato dalla commissione diretta da A. Maffi; il partito è però destinato a una breve esistenza per i contrasti tra gli anarchici, fedeli all'idea insurrezionale, e gli operaisti, favorevoli alle rivendicazioni economiche. Andrea Costa (rientrato dalla Francia, dov'era fuggito, in seguito alla condanna per ribellione durante le agitazioni operaie di Roma) e altri delegati romagnoli, dopo avere tentato invano di riunire i due gruppi, non partecipano a nessuno dei due congressi.
Pochi giorni prima, il 30 luglio, era già nato il "giornale dei lavoratori italiani", "Lotta di classe", nominalmente diretto da Camillo Prampolini, ma di fatto da Filippo Turati e Anna Kuliscioff.

Anche nel centro Italia (già il 5 marzo) le società operaie "affratellate" mazziniane, pubblicarono il progetto del programma e dello statuto del futuro Partito dei lavoratori italiani, simili a quello di Milano, dando vita al giornale romano "l'Emancipazione".

Non restano al palo le associazioni nel Sud, e a maggio in un congresso operaio a Palermo, vengono poste le basi per l'organizzazione del Fasci dei lavoratori, movimento capeggiato da uomini di orientamento socialista che si diffonderà rapidamente in tutta la Sicilia, coinvolgendo artigiani, piccoli commercianti, contadini e braccianti. A fine maggio i delegati del movimento ribadiscono la necessità di creare una federazione con il compito di suscitare la lotta di classe, che prevale sul tradizionale orientamento mazziniano, ostile alla lotta tra le classi.
Sulla scena politica falliti i tentativi di Rudinì e Farina di formare un nuovo governo, il re affida l'incarico a Giolitti, che alle nuove elezioni politiche di novembre esce rafforzato dal voto, formando così un governo con una forte maggioranza, costituito quasi esclusivamente da deputati della sinistra o del centrosinistra.

Ed è proprio questa la svolta nella politica interna italiana.

In questo clima, gli uomini della destra non disposti a collaborare con Giolitti, accusano i socialisti di essere indeterminati, di inseguire utopie sociali, di essere anarchici e indifferenti a tutte le forme politiche, e che l'ordine sociale ne è scosso.
In una difesa appassionata, (così nel frontespizio del documento)


Il documento che abbiamo in originale, autografato, porta la dedica di Bovio a Giuseppe Zanardelli
che era quest'anno 1892 Presidente della Camera.
(Zanardelli: deputato della sinistra storica, fu ministro dei lavori pubblici (18761877); di grazia e giustizia (1878, 1881-1883, 1897-1899); presidente della Camera (1892-1894, 1897-1899); e primo ministro (1901-1903). La sua politica fu improntata al rifiuto del trasformismo e delle scelte autoritarie e coloniali, ed osteggiò la repressione violenta delle proteste in Italia. Fu inoltre il relatore del codice penale che porta il suo nome, in cui fra le altre cose, veniva abolita la pena di morte; non contenendo articoli diretti a vietare gli scioperi, sanciva la libertà di farli; prevedeva la punizione degli ecclesiasti che incitassero alla disubbidienza delle leggi dello Stato).


Per motivi di spazio sul server, dopo averlo immesso per alcuni mesi, ora l'intero documento originale digitalizzato non compare più in rete sul sito di "Cronologia", ma è presente solo su il CD-ROM :
(il N. 5 -
CD: "LE SPIRALI DELLA VIOLENZA")


Un CD-ROM particolare contenente inoltre :

le 440 pagine dell'inchiesta "Avanti" presentate da GIACOMO MATTEOTTI, sulle
" Distruzioni, devastazioni, intidimidazioni, degli uomini del Fascio nel corso dell'anno 1921".
( vedi la presentazione QUI )

e contiene pure:

"Processo ai Comunisti Italiani",
"gli arresti e l'istruttoria, il dibattimento, le arringhe, la sentenza"
(vedi la presentazione qui )

svoltosi nel 1923, contro

Antonio Gramsci, Amadeo Bordiga, Angelo Tasca, Umberto terracini, Ruggiero Grieco, Giuseppe Berti, Edoardo D'Onofrio, Teodoro Sila, Giuseppe Dozza, Giovanni Germanetto, Isidoro Azzario, Giuseppe Vota, Mario Viazzoli, Giusto della Lucia, Ennio Gnudi, Paolo Setti, Arturo Vignocchi, Amleto Tibaldi, Guido Gilberti, Beatrice Ligabue, Sneraldo Presutti, Lino Leone, Giovanni Di Tullio, Giuseppe Basile, Francesco Introna, Fortuna La Camera, Francesco Morabito, Pietro Pizzuto, Gaspare Di Gaetano.
con l'accusa di "associazione per delinquere. art. 251 C.P."
Reseconto stenografico del pubblico dibattimento
dinanzi alla 11a Sezione del Tribunale Penale di Roma.
Consistenti in 242 pagine interamente digitalizzate.


Che non è un racconto ma è una esposizione dei fatti con un significativo documento originale.
Qui la presentazione con gli indici degli argomenti > >

 

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