
Aumenta il costo delle sigarette - cronologia.it
L’Unione Europea valuta maxi-aumenti delle tasse sui tabacchi: l’ impatto sarà significativo sui consumi, utile per smettere di fumare.
La Commissione Europea ha annunciato una possibile riforma fiscale che potrebbe portare a un aumento senza precedenti delle accise su sigarette e altri prodotti da tabacco, con rincari che in alcuni casi potrebbero raggiungere persino il 1000%. Questo intervento normativo coinvolgerebbe non solo le tradizionali sigarette, spesso definite “bionde”, ma anche prodotti alternativi come il tabacco riscaldato, il tabacco trinciato e i tabacchi senza combustione, includendo anche le sigarette elettroniche.
Le ragioni alla base dell’aumento delle tasse sui tabacchi
La decisione della Commissione Europea, guidata dalla presidente Ursula von der Leyen, si inserisce in un quadro più ampio di tutela della salute pubblica e di razionalizzazione fiscale. Il tabagismo è noto per essere una delle principali cause di malattie gravi e mortalità precoce. Negli ultimi anni, la sensibilità verso la salute collettiva è cresciuta notevolmente, spingendo numerosi governi ad adottare misure per scoraggiare il consumo di prodotti da fumo.
Oltre all’aspetto sanitario, un altro motivo fondamentale per la Commissione è la necessità di uniformare il sistema di tassazione del tabacco in tutta l’Unione, poiché attualmente le aliquote variano significativamente da uno Stato membro all’altro. L’obiettivo è quindi anche quello di semplificare e armonizzare la disciplina fiscale in questo settore. Tuttavia, non va sottovalutato che questa iniziativa rientra in un contesto più ampio di aumento delle entrate per il bilancio comunitario, in un momento in cui l’UE sta fronteggiando crescenti esigenze finanziarie, tra cui spese per la sicurezza e la difesa.

Le ipotesi di aumento riguardano soprattutto le accise, cioè le imposte indirette che incidono sul prezzo finale dei prodotti da fumo. La Commissione ha indicato che per le sigarette tradizionali l’aumento delle accise potrebbe essere pari a circa il 139%, traducendosi in un incremento netto di circa 1 euro per ogni pacchetto. Più drastici sono i rincari previsti per il tabacco trinciato, che potrebbe subire un aumento delle accise del 258%, una vera stangata per chi sceglie questo prodotto per contenere i costi.
Il dato più impressionante riguarda i sigari, che potrebbero essere soggetti a un aumento delle accise addirittura del 1.090%, un incremento che si tradurrebbe in una vera e propria batosta per gli appassionati di questo tipo di tabacco. Anche le sigarette elettroniche non saranno risparmiate: la tassa sulle loro accise potrebbe salire di oltre il 70%, calcolata in base al contenuto di nicotina dei liquidi.
Implicazioni per i consumatori e il mercato europeo
Il probabile effetto immediato di questi aumenti sarà un aumento generalizzato dei prezzi finali di sigarette e prodotti affini. Questa misura dovrebbe disincentivare il consumo, contribuendo a ridurre il numero di fumatori e, di conseguenza, il peso economico e sanitario del tabagismo per i sistemi sanitari nazionali.
Tuttavia, l’aumento delle accise potrebbe anche generare tensioni sul fronte sociale ed economico, soprattutto per i consumatori abituali e per le fasce di popolazione a basso reddito, che potrebbero risentire maggiormente degli aumenti di prezzo. Inoltre, c’è il rischio che un balzo così consistente nelle imposte alimenti il mercato nero e il contrabbando di tabacchi, fenomeni già presenti in alcune aree dell’Unione.
Dal punto di vista politico, questa iniziativa si inserisce in un contesto di crescente attenzione dell’UE a misure fiscali e sanitarie volte a promuovere stili di vita più salutari, ma anche a rafforzare le casse comunitarie. La riforma sulle accise si aggiunge a provvedimenti come la Carbon Tax, che potrebbe entrare in vigore già dal 2026, e che ha lo scopo di ridurre l’impatto ambientale delle attività industriali sebbene i proventi vengano anche utilizzati per finanziare iniziative di sicurezza e difesa.