BIOGRAFIA
(n. 1207 - m. 1285) - Conte 1268 -1285

Essendo morto Pietro II senza lasciare maschi, secondo il testamento Amedeo IV a cui abbiamo accennato, la potestà comitale di Savoia avrebbe dovuto passare finalmente, a Tomaso III, figlio di Tomaso II. Ma così non fu, perchè FILIPPO, fratello di Pietro II e zio di TOMASO III si fece avanti dichiarando di voler fare come aveva fatto suo fratello, che, d'altronde, pare lo avesse designato come suo successore.

Come Pietro, anche Filippo era stato avviato alla carriera ecclesiastica, e vi aveva coperto varie dignità, giungendo gradualmente a diventare vescovo di Valenza ed arcivescovo di Lione, e godendo i lauti benefizi di queste alte cariche, quantunque non fosse stato neppure ordinato prete. Era peraltro un eccellente capitano, e il pontefice Innocenzo IV gli aveva affidato il comando delle soldatesche destinate a custodia del Concilio ecumenico adunato a Lione contro l'imperatore Federico II, indi l'aveva condotto seco a Genova come capo di una poderosa scorta, per essere difeso contro le aggressioni dei Ghibellini, e più tardi si era servito di lui, ancora come condottiero, contro i Malatesta, partigiani dell'Impero.

Dallo stesso pontefice, Filippo era stato ricompensato dei servizi resi, ricevendo la nomina di Gonfaloniere della Chiesa e la carica di ministro e consigliere del governo papale.
Ma poi, vista prossima
la possibilità di succedere al fratello, il Sabaudo era ritornato in patria, dove aveva avuto dal nipote Bonifacio parecchie terre, sua parte dell'eredità paterna, e, abbandonati tutti i benefizi ecclesiastici, aveva sposato Alice, figlia di Oddone II di Borgogna, vedova di Ugo di Chàlons e già madre, secondo alcuni cronisti, di ben dodici figli. Le nozze erano state celebrate nel giugno 1267.

Divenuto nell'anno successivo Conte di Savoia, Filippo attese ad estendere i propri domini. Sostenne perciò alcune piccole guerre, ed ebbe a lottare anche contro Rodolfo d'Absburgo, divenuto imperatore. Il conflitto con questo sovrano avrebbe forse avuto gravi conseguenze per la Casa di Savoia, se il papa Martino IV non fosse intervenuto e non avesse fatto concludere, tra Rodolfo e Filippo, un trattato di pace (1283), secondo il quale il Conte di Savoia riebbe, a certe condizioni, il paese di Vaud, che gli era stato tolto dal potente avversario.

Essendo malato d'idropisia e perciò temendo di dover morire improvvisamente, Filippo si preoccupò della sua successione. Per sopprimere le contese fraterne che già si annunciavano tra gli eredi Amedeo e Lodovico (o Luigi), figli di Tomaso II e fratelli di Tomaso III (morto nel 1282), commise al re d'Inghilterra di designare chi dovesse succedergli. Ma quando morì, nel castello di Roussillon, il 16 agosto 1285, suo nipote Amedeo si fece immediatamente riconoscere Conte di Savoia, mentre Lodovico (o Luigi) rimaneva in possesso della signoria di Vaud, che già si era presa.

Anche Filippo I ebbe sepoltura in Altacomba.
« Sebbene, osserva il Predari, non fosse infrequente il caso di principi che svestivano l'abito ecclesiastico per ammogliarsi, quando però non facevano impedimento gli ordini sacri già ricevuti; nondimeno le dolorose sofferenze di Filippo, perdurate per gli ultimi dieci anni della sua vita, destarono nei popoli l'opinione che quell'afflizione fosse stata un castigo divino dell'avere, in età già avanzata, abbandonati gli uffici ecclesiastici per passare a nozze. Ma non era colpa sua se la natura lo aveva fatto per essere piuttosto soldato che sacerdote ».