BIOGRAFIA
(n. 1197 - m. 1253) - Conte 1233 - 1253

Quando morì Tomaso I, vigeva una legge imperiale, promulgata da Federico I, la quale imponeva l'indivisibilità dei ducati e delle contee. Perciò, malgrado la numerosa figliolanza maschile del Conte di Savoia, l'eredità della potestà comitale passò intera al primogenito, Amedeo IV, designato erede dal padre stesso, che però, nel testamento, aveva dovuto assegnare terre, castelli e cospicui appannaggi agli altri figli, avidi, a quanto sembra, e molto litigiosi. Ma uno di questi, Pietro, impugnò la validità del testamento e pretese parte della contea.

Un altro fratello, Aimone, che già possedeva, mentre ancora viveva il padre, gran parte delle terre del Chiablese e del Basso Vallese, si pose risolutamente contro Amedeo IV, con l'appoggio di Pietro, insieme col quale non esitò a tentare d'impadronirsi, mediante le armi, di tutta la Valle d'Aosta. Ma Amedeo prevenne rapidamente i fratelli, accorrendo nei luoghi minacciati con i suoi armigeri e con gli aiuti inviatigli dai marchesi di Saluzzo e di Monferrato, suoi generi.

A questo punto, I' unità della Casa di Savoia si sfascia. Alcuni dei figli di Tomaso I vanno a stabilirsi in paesi lontani, come Bonifacio, che, in Inghilterra, diventa vescovo di Canterbury, e come Filippo che diventa arcivescovo di Lione. I particolari della deplorevole guerra suscitata da Pietro e da Aimone non si conoscono, ma si sa che, per l'intromissione dei fratelli Guglielmo, vescovo di Valenza, e Tomaso II, si venne ad un accordo (concluso il 23 luglio 1234 presso Chillon), secondo il quale ad Amedeo, riconosciuto Conte di Savoia, rimase la Valle d'Aosta, mentre Aimone diveniva signore del territorio situato fra il Gran San Bernardo e l'Arve (dichiarando però di tenerlo come feudo dal fratello Amedeo), e dava a sua volta in feudo a Pietro i castelli e le terre di Lompres e di San Ramberto.

Pacificatosi così coi due congiunti più turbolenti, Amedeo IV riuscì a mantenere la concordia nella famiglia, aiutato in ciò dal fratello Tomaso II, che gli fu sempre ligio e al quale donò feudi nelle vicinanze di Susa e in quelle di Avigliana. Poi, il Conte di Savoia s'adoperò ad appianare la contesa, che durava fin dai tempi di suo padre, coi Comuni di Torino e di Pinerolo. Non si sa esattamente come andarono le cose, ma risulta che il 18 novembre 1235, le ostilità fra Amedeo e quei due Comuni cessarono, per la firma di un trattato concluso in Torino.

Questo Comune riconfermò al conte di Savoia i diritti signorili ch'egli aveva sulla città, e dal canto suo il Conte riconobbe la libertà del Comune stesso, cedendogli ogni diritto sulla terra di Collegno, causa principale del dissidio. Per Pinerolo si convenne che le questioni in corso sarebbero state giudicate da dodici arbitri eletti dalle due parti; e tutti i castellani del Piemonte si dichiararono ossequenti e fedeli ad Amedeo IV, ricevendo da lui l'investitura dei loro feudi. Mentre il fratello Pietro estendeva di là dalle Alpi da propria potenza, sposando Agnese di Faucigny, e guerreggiava con fortuna contro i Conti di Ginevra, Amedeo, al di qua, seguendo la linea di condotta del proprio genitore, si era schierato in favore dell'imperatore Federico II (del quale, d'altronde, era vassallo) parteggiando per lui nell'aspra lotta con Gregorio IX.

L'imperatore lo ricompensò dei suoi aiuti erigendo in ducato il Chiablese e favorendolo nell'acquisto del dominio su Rivoli, terra importante per le rendite che se ne ricavavano.
Oltre a questo, Amedeo IV fece altri considerevoli acquisti, tra i quali quello del territorio di Cumiana e del castello di Bard. A Federico II, egli rimase fedele amico anche nei giorni di sventura.

Ebbe due mogli: Anna di Borgogna (figlia di Andrea di Borgogna, Delfino di Vienne), donna virtuosissima che ebbe vita assai breve, e Cecilia (figlia di Barral de Baux, visconte di Marsiglia), famosa per la sua rara bellezza, lodata dai cronisti e anche dai poeti, -che la dissero « più bella di un fiore e più risplendente di una stella ».

Da queste due mogli, Amedeo ebbe un solo figlio, Bonifacio, nato in Chambéry il 1° dicembre 1244, e cinque figlie, le quali furono: Beatrice prima, che sposò Manfredo III, marchese di Saluzzo, e poi, rimasta vedova, Manfredi detto Lancia, figlio naturale dell'imperatore Federico II e futuro re di Napoli; Beatrice seconda, che fu moglie di Pietro di Chàlons, signore di Chàteaubellin; Costanza, che morì nubile; Eleonora, che sposò Guiscardo di Beaujeu, signore di Montpensier; Margherita, che andò sposa a Bonifacio IV di Monferrato.

Amedeo IV morì il 13 luglio 1253, nel castello di Monmeliano e fu sepolto egli pure in Altacomba. Dotato di molto senno, si dimostrò abilissimo politico riuscendo a rimanere amico dell'imperatore e del pontefice mentre vi era fra di loro una continua discordia.