BIOGRAFIA
(n. 1070 - m. 1103) - Conte 1080 - 1103

AIla morte di Adelaide seguì un periodo di contese per la successione, del quale non si conoscono bene i particolari.
Agnese, vedova di Federico di Montbéliard (che Adelaide, alla morte di Amedeo Il, aveva fatto investire del marchesato d'Italia) aveva assunto la potestà della contea di Torino, come primogenita del marchese Pietro I di Savoia, e pretendeva di essere l'erede legittima dei domini della famiglia, col diritto di trasmetterli al figlio suo primogenito.

Disgraziatamente per lei, Federico di Montbéliard si era schierato fra i nemici dell'imperatore Arrigo IV, che, dopo essersi mostrato generoso verso Adelaide ed Amedeo II quando aveva avuto bisogno di loro per farsi perdonare da Gregorio VII, non esitò - morta la grande donna - a manifestare la volontà di riprendersi le terre che aveva cedute, tanto più ch'esse erano rimaste in potere della vedova di un suo nemico.

Ed ecco, nel 1092, calare dalle Alpi un esercito imperiale, comandato da Corrado, figlio di Arrigo IV, che invase la Marca di Torino, la devastò guerreggiando per più d'un anno, e ne occupò la città principale e parecchie borgate.

Essendo figlio di Berta e quindi nipote di Adelaide, anche Corrado vantava diritti di successione sui dominii della grande ava defunta.
Come se questa invasione non bastasse a sparger stragi e rovine negli Stati Sabaudi, ne venne un'altra capitanata da Bonifacio del Vasto e di Savona, che sosteneva il diritto della propria moglie Alice, figlia di Pietro I di Savoia, a raccogliere l'eredità paterna. Corrado riuscì a far revocare l'investitura concessa a Federico di Montbéliard; ma questi era morto, e la vedova di lui, Agnese, avendo perduto anche l'unico figlio, si ritirò in un convento e così scomparve dalla scena del mondo.

Bonifacio del Vasto rimase dunque solo ad arginare con le armi l'invasione di Corrado, «ma combattendo provvide ad acquistare per sè, non già a conservare domini al giovane suo cugino Umberto II, unico vero erede legittimo della Casa di Savoia ».
A queste invasioni negli Stati della grande Adelaide, seguì un avvenimento allora frequente nei paesi sfuggiti ai sovrani naturali ed invasi da stranieri, e cioè l'emancipazione di parecchie delle principali città, le quali divennero liberi Comuni. Così al giovanissimo Umberto II, figlio di Amedeo II, di tutto l'avito dominio che legittimamente gli spettava, rimasero soltanto, di qua dalle Alpi, la contea d'Aosta e la valle di Susa.

Nel breve corso della sua vita, questo principe mirò unicamente, ma con poca fortuna, a rientrare in possesso delle terre e delle città perdute. Egli fu primo della sua Casa a chiamarsi conte di Moriana, e al semplice titolo di marchese aggiunse la designazione di marchese d'Italia. Ebbe probabilmente intenzione di partire crociato per la Terra Santa, poichè fece donazioni a monasteri e a priorati « per l'anima sua e di suo padre Amedeo e dei suoi predecessori e per la sua contea, e perchè Dio gli fosse guida nel viaggio oltremarino». Ma certo rinunciò a questo viaggio per ritogliere ai nemici della sua Casa le terre italiane sulle quali Adelaide aveva regnato.

Nel luglio del 1098, Umberto II concluse un trattato di alleanza col Comune di Asti, che, minacciato dal marchese del Vasto, gli si accostò volentieri. Cedette a quel Comune alcune terre, che però erano intanto occupate dal marchese, e si fece aiutare dagli Astigiani a combattere contro gl'invasori, riuscendo ad impadronirsi di alcuni castelli dopo aver fatto prigioniero lo stesso Bonifacio.

Non si può stabilire con precisione l'origine del soprannome di Rinforzato aggiunto al nome del sesto conte di Savoia. Forse, questi fu un uomo d'alta statura e di robusta costituzione. E la preferenza da lui data al titolo di conte di Moriana, che nelle antiche cronache è sempre aggiunto al suo nome ed al suo soprannome può essere spiegata, secondo il Carutti, considerando che la Moriana univa i domini transalpini con quelli italiani e perciò aveva particolare importanza.

Nelle Cronache di Savoia si trovano attribuite ad Umberto II le prime conquiste nella Taratasia, mentre risulta che Umberto I e Oddone avevano già avuto signoria in quella regione; ma probabilmente egli vi compì delle imprese militari per le quali gli abitanti gli fecero atto di completa sottomissione.

Questo principe sposò Gisla, figlia di Guglielmo I, detto Testardita, conte di Borgogna, dalla quale ebbe sette figli cinque maschi e due femmine. I maschi furono: AMEDEO III, che gli succedette; Guglielmo, che fu vescovo; Umberto, che morì giovane; Guido e Rinaldo, ecclesiastici. Le femmine furono : Adelaide, che sposò Luigi VI il Grosso, re di Francia, ed Agnese che secondo alcuni storici fu moglie di un conte di Bourbon.

Certo i tentativi di Umberto il Rinforzato per ricuperare tutti i domini di Adelaide avrebbero avuto buon esito, poichè egli diede prova di energia e di accortezza in tutti i suoi atti; ma la morte lo colse in ancor giovane età, nel 1103, prima ch'egli potesse compiere l'impresa risolutamente iniziata.