
Pensione di reversibilità: chi non può riceverla - cronologia.it
La Cassazione ha sentenziato: se si rientra in questa determinata categoria non si può avere la pensione di reversibilità.
La pensione di reversibilità rappresenta un sostegno economico fondamentale per i familiari superstiti di un pensionato o di un assicurato deceduto. Questo trattamento, riconosciuto dall’INPS, è soggetto a continui aggiornamenti normativi e giurisprudenziali che ne influenzano l’applicazione. Recentemente, la Corte di Cassazione ha emesso un’importante ordinanza che chiarisce ulteriormente la natura non ereditabile di questa prestazione, evidenziando aspetti cruciali per i superstiti.
Questa nuova interpretazione della normativa sulla pensione di reversibilità mette in luce la necessità di comprendere chiaramente i diritti connessi a questa prestazione. Le implicazioni di questa sentenza saranno oggetto di discussione tra giuristi e famiglie, specialmente in situazioni delicate come la gestione economica dopo un lutto.
La natura della pensione di reversibilità e i requisiti per ottenerla
La pensione di reversibilità non deve essere confusa con una semplice eredità, ma è un diritto connesso alla dipendenza economica dai redditi del defunto. Secondo la legge 8 agosto 1995, n. 335 (nota come Riforma Dini), l’importo della pensione di reversibilità varia in base al grado di parentela con il pensionato defunto. Ecco alcuni esempi di come viene calcolato:

- Coniuge superstite: diritto al 60% della pensione percepita in vita dal defunto.
- Figli unici superstiti: diritto al 70%.
- Due figli superstiti: diritto all’80%.
- Tre o più figli: diritto al 100%.
Inoltre, la legge prevede la possibilità di estendere i diritti alla pensione di reversibilità anche a fratelli e sorelle, ma solo in specifiche circostanze, come la celibatezza o l’inabilità al lavoro. La Corte Costituzionale ha ampliato il raggio di applicazione della pensione di reversibilità, riconoscendo diritti a categorie di superstiti non sempre incluse dalla normativa originale. Ad esempio, è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale di norme che escludevano i nipoti orfani inabili al lavoro, garantendo così un sostegno a chi si trova in difficoltà economica a causa della perdita di un familiare.
La recente ordinanza della Corte di Cassazione
L’ordinanza n. 14287 del 22 maggio 2024 della Corte di Cassazione ha segnato un cambiamento significativo. Questa decisione ha chiarito che, in caso di decesso del beneficiario originario, la pensione di reversibilità non può essere ereditata da altri superstiti. L’ordinanza è scaturita da un caso in cui una donna aveva richiesto di subentrare nella pensione di reversibilità ricevuta dalla madre, ma la Corte ha stabilito che la prestazione si estingue con il decesso del titolare originario.
La Corte ha ribadito che la pensione di reversibilità è legata esclusivamente alla relazione tra il pensionato e i suoi superstiti diretti. Questa decisione si basa sull’assenza di una norma che consenta l’estensione della pensione oltre il primo livello di superstiti, affermando che l’obiettivo principale della pensione di reversibilità è fornire un sostegno a chi era economicamente dipendente dal titolare della pensione diretta.