
Il Pacchetto sicurezza contro l'occupazione abusiva degli immobili - (cronologia.it)
Il Pacchetto Sicurezza, recentemente approvato, interviene su una delle pratiche più odiose degli ultimi anni
Con l’entrata in vigore del nuovo “pacchetto sicurezza”, il governo italiano ha introdotto misure più severe per contrastare l’occupazione abusiva delle abitazioni private. Il provvedimento mira a tutelare i proprietari, garantendo loro strumenti più efficaci per rientrare in possesso dei propri immobili.
Le nuove misure rappresentano un significativo cambiamento nell’approccio legislativo all’occupazione abusiva, fornendo ai proprietari strumenti più rapidi ed efficaci per la tutela del proprio diritto alla casa. Tuttavia, sarà fondamentale monitorare l’applicazione pratica di queste norme per garantire un equilibrio tra la protezione della proprietà privata e la salvaguardia dei diritti delle persone in situazioni di vulnerabilità.
In questi anni, infatti, la pratica delle occupazioni abusive è emersa come una delle piaghe maggiori, spesso denunciata anche da alcune trasmissioni televisive. Vediamo, allora, come cambia lo scenario legislativo.
Occupazioni abusive: la nuova legge
La principale novità legislativa è l’introduzione dell’articolo 634-bis nel Codice Penale, che configura come reato l’occupazione arbitraria di un immobile destinato a domicilio altrui. Chiunque, mediante violenza o minaccia, occupa o detiene senza titolo un’abitazione altrui, o ne impedisce il rientro al legittimo proprietario, rischia una pena detentiva da due a sette anni. La stessa sanzione si applica a chi si appropria dell’immobile con artifizi o raggiri, o lo cede ad altri.

Oltre alla nuova fattispecie di reato, è stato introdotto l’articolo 321-bis del Codice di Procedura Penale, che prevede una procedura d’urgenza per la reintegrazione nel possesso dell’immobile. In particolare, se l’abitazione occupata rappresenta l’unica dimora effettiva del denunciante, le forze dell’ordine possono intervenire immediatamente, ordinando all’occupante il rilascio dell’immobile. In caso di rifiuto, è previsto lo sgombero coattivo, previa autorizzazione del pubblico ministero.
La legge introduce anche una causa di non punibilità per l’occupante che collabora all’accertamento dei fatti e ottempera volontariamente all’ordine di rilascio dell’immobile. Inoltre, la procedibilità è d’ufficio se il reato è commesso nei confronti di persone incapaci per età o infermità, o se riguarda immobili pubblici o a destinazione pubblica.
Nonostante l’obiettivo dichiarato di tutelare i proprietari, le nuove disposizioni hanno suscitato critiche. Alcuni esponenti dell’opposizione le hanno definite “superflue”, sostenendo che esistono già norme che sanzionano l’occupazione abusiva. Altri temono che la legge possa colpire anche situazioni di “morosità incolpevole”, ovvero casi in cui gli inquilini non riescono a pagare l’affitto per difficoltà economiche.