ITALIA - ITALY

 6 - TRENTINO - ALTO ADIGE 

Kmq 13.606,97 - Abitanti 943.000 - Capoluogo TRENTO (103.400) - Città: BOLZANO (97.000)
 I primi insediamenti umani risalgono alla prima età del bronzo, con genti di ceppo ligure cui si sovrapposero in seguito  popolazioni di diverse origini tra cui Celti, Etruschi e Galli. Nel Trentino forte presenza di Palafitticoli stanziati presso i laghi  fin dal 2000 a.C.  Come Garda, Fiavè, Ledro,  ecc. in quest'ultimo una forte  presenza di oggetti Micenei (un pugnale identico del 1500 a.C. fu trovato nelle tombe Micenee), stesse tecnologie costruttive (le palafitte) e agricole (vite, ibrido di grano, alcuni animali domestici)  tipiche del Mar Nero (Varna) e anatolico. A Ledro nel 1929 prosciugando il lago per la costruzione di un bacino idrolettrico e ricomparso un intero villaggio palafitticolo. (vedi foto QUI ). Oggi sulle sue sponde sorge uno dei musei più importanti d'Europa, che offre ai visitatori i più antichi reperti della civiltà europea. I primi tessuti, alcune vinacce che testimoniano non solo la conoscenza della vite ma anche la tecnica della distillazione, quando entrambe erano ancora del tutto sconosciute in Europa e in Italia. Una metallurgia ancora ignota nella penisola e persino oggetti a pasta vitrea.

A partire dal 388 a.C. i Romani appoggiati dai Venedi  prima s'impegnarono a cacciarli i locali, poi iniziarono la colonizzazione del territorio, fondando sulla via Augusta (partiva da Aquileia, attraversava Feltre, Castel Tesino, Borgo Valsugana, poi scendeva nella valle dell'Adige) i castri di Trento, Bolzano con bivio a dx verso il Brennero, a sx verso   Merano. Di qui attraverso la Val Venosta, la strada raggiungeva la "Città" di Glorenza (già bivio bimillenario della "via del sale" Austria (Salisburgo)-Svizzera-Italia) a sinistra saliva al Passo Tubre verso S. Moritz e l'Engadina (quindi in collegamento con il Lago di Como-Lombardia) mentre  a destra saliva al Passo Resia e si raggiungeva prima Landeck , l'Inn, poi Augusta sul Lago di Costanza, ma anche Coblenza, Colonia, Bonn, Magonza, cioè le città sul Reno, Mosa e Mosella e l'Alto Danubio. I secolari "teatri"  delle gesta di quasi tutti gli imperatori romani.
  Caduto l'Impero la regione (soprattutto la zona dell'Alto Adige)  fu occupata da popolazioni Allemanne, che rimasero poi sempre fedeli ai successivi  imperatori germanici grazie all'autorità da loro concessa  ai  principi vescovi fino al tardo medioevo (Conti di Tirolo -
(Il Castello domina Merano, nella foto sopra), e i Principi della Chiesa a Bressanone e Trento),  poi agli Asburgo, che favorirono  ulteriormente per cinque secoli  il processo di germanizzazione, che  fu temporaneamente arrestato da Napoleone (pace di Luneville) per pochissimi anni,  fino  alla Restaurazione, quando il Trentino e l'Alto Adige passò nuovamente all'Austria che lo incorporò al Tirolo (1826) spostando il confine ad Ala.  Trentino e A.A. tornarono all'Italia alla fine della Prima Guerra Mondiale. Superata criticamente anche la Seconda (Hitler nel 1943, l'8 settembre l'aveva già trasformata in una provincia tedesca) la legge costituzionale italiana del 26 febbraio 1948 concesse alla regione un'autonomia amministrativa ritenuta dagli altoatesini inadeguata non corrispondente ai patti. L'Italia fu costretta ad ampliarla  il 4 dicembre del 1970 con il "Pacchetto" De Gasperi-Gruber, dopo un periodo di forte tensione politica funestato da drammatici anni di  terrorismo. Oggi gode di un ampia autonomia  (Vedi la lunga "questione" QUI ) ed è una delle regioni più progredite d'Italia. Ha saggiamente  conservato le sue tradizioni culturali, non ha abbandonato per l'industria la sua vocazione agricola e artigianale, e ha fatto - con le sue incomparabili bellezze- del turismo una sua preziosa risorsa, che per l'ospite è a un livello europeo  ineguagliabile. 
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 7 - EMILIA ROMAGNA 

Kmq 22.122,85 - Abitanti 4.008.000 - Capoluogo BOLOGNA (385.000) - Città: FERRARA (134.000) - FORLI' (107.000) - MODENA (175.000) - PARMA (167.000) PIACENZA (99.600) - RAVENNA (137.000) REGGIO EMILIA (137.000) -RIMINI (129.000)
 Abitata già nel paleolitico (referti del 2000 a.C.), nel V e IV secolo vi si stabilirono gruppi di Etruschi, seguiti o preceduti da tribù di  Galli Boi (furono infatti loro a fondare Bologna). La regione resistette  all'espansione  romana fino al 187 a.C. quando  l'imperatore Emilio Lepido la conquistò dandole anche il nome "Emilia". Roma ne fece una delle province in cui era divisa l'Italia. Caduto l'Impero Romano,  si creò la divisione tra l'Emilia e la Romagna (quest'ultima divenuta centro dell'Impero Bizantino). Poi, dopo l'occupazione dei Longobardi, fu divisa con il Papa, che in seguito (a. 800)  venne in possesso anche di Bologna con la donazione di Pipino e Carlo Magno. Nel secolo X fu quasi completamente controllata dai vescovi conti, alla cui caduta si affermarono le istituzioni comunali e le signorie; gli Estensi a Modena e Reggio, i Visconti a Parma e Piacenza. Queste ultime due città con la rovina dei Visconti passarono nel 1521 a Papa Paolo II, quindi a suo figlio Pier Luigi Farnese. Estintesi nel XVIII secolo gli Estensi e i Farnese, Parma e Piacenza finirono sotto l'autorità dei Borboni di Spagna, mentre Modena e Reggio alla dinastia d'Austria-Este. Tale divisione in tre Stati (il più importante quello pontificio con la città di Bologna) persistette dunque fino alla dominazione napoleonica. Nuovamente smembrata dal Congresso di Vienna (1815) in ducati e legazioni, la regione nel 1859 fu riunita da Farini e fu annessa il 18 marzo 1860 al nuovo Stato Italiano.
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 8 - TOSCANA  

CRONO DI FIRENZE ------------ IMAGE DI FIRENZE

Kmq 22.987,13 - Abitanti 3.547.000 - Capoluogo FIRENZE (380.000) - Città: AREZZO (90.800) - GROSSETO (72.100) - LIVORNO (163.900) - LUCCA (85.700) - MASSA CARRARA (68.000) - PISA (93.600) - PISTOIA (86.300) - PRATO (168.900) -  SIENA (54.900)
Benchè furono gli Etruschi, intorno al IX secolo a creare nella regione una progredita civiltà (le diedero anche il nome Tuscia) i ritrovamenti archeologici testimoniano una civiltà antichissima di genti liguri e appenniniche, insediatasi nel cuore della Toscana, sulla collina di Fiesole, al riparo dalle grandi inondazioni del fiume Arno. Un più intenso insediamento etrusco in questa cittadina avvenne verso il 800-700 a.C. circa.  In seguito numerose furono le battaglie per contrastare l'espansione romana. Ma nel 300 a.C. Fiesole soccombe ai romani, anche se non si fece assimilare. Nel 225 a.C. invasa dai Galli, se ne liberarono annientandoli. Nel periodo di pace che ne seguì, la posizione collinare di Fiesole,  pur  ottima per la difesa in tempo di guerra, apparve di ostacolo per lo sviluppo; risultava tagliata fuori dalle rotte commerciali sorte a valle sulla riva del grande fiume a quel tempo navigabile fino al mare. Nell'anno 200 a.C. i  Fiesolani decisero di edificare una nuova città nei pressi dell'Arno, che a quei tempi si divideva in tre bracci formando  un'isola di sette chilometri. Le diedero il nome Florentes,  dedicandola alla dea boschiva Flora, che nella narrazione fantastica tramutava in fiori tutto ciò che toccava. Il primo ponte di legno sull'Arno (Vecchio) risale al 100 a.C.
Subito florida per i commerci,  dopo aver tentato di confederarsi con altre città per rendersi indipendente da Roma, nell'82 a.C. Silla  si scatenò distruggendola interamente e facendola persino arare. A loro volta i fiorentini quando Silla nel  79 a.C. morì, festeggiarono e  arsero il suo corpo a Campo di Marte. Nel 59 a.C. si registra  una nuova fondazione di Firenze. Una commissione di esperti inviati da Crasso e da Pompeo ne disegnarono la planimetria, un rettangolo che va da Badia  Ripoli  a Prato e da San Domenico al Galluzzo  suddiviso in 300 quadrati, di cui ancora oggi alcune strade vicinali seguono i bordi.
Nel periodo romano Firenze fu abbellita con fori, terme, teatri e grandi strade. Nel 285 d.C. diventa sede ufficiale del Corrector del distretto romano  formato da Toscana, Umbria, parte delle Marche, dell'Emilia, del Lazio e della Liguria.

Nel 405 fu invasa dagli ostrogoti, nel 410 diretto a Roma l'attraversa Alarico, poi dopo la caduta dell'Impero Romano, la Toscana fu percorsa da molte altre invasioni barbariche, ed infine  cadde sotto il dominio di Odoacre e dei Goti.
Ci furono vari tentativi di riconquista bizantina dal 535 al 553, ma furono i Longobardi  a conquistarla nel 568  e a dominarla fino al 774. Nel 776 entrano in crisi e troviamo già a Firenze la presenza di Carlo Magno, quindi la Toscana cade sotto il suo dominio. Terminato il periodo carolingio, verso l'XI secolo si affermarono i comuni; questi riuscirono a conservare una posizione indipendente dal papato e dall'impero,  dando origine alle signorie. Fu proprio una di queste:  la signoria dei Medici nel 1430 a unificare quasi l'intera regione. Estintasi  la dinastia medicea  nel 1737,  la Toscana fu assegnata poi ai Lorena, che salvo il periodo napoleonico, dominò sino al 1859 con l'ultimo granduca, Leopoldo II.  Infatti, con la guerra d'indipendenza, l'11 marzo 1860 un plebiscito portava la Toscana a far parte del nuovo Stato italiano.
La storia, sia della Toscana, sia di Firenze o altre Città grandi e piccole  (la loro storia  mercantile come quella culturale, per non parlare di quella  Rinascimentale) non la si può riassumere in poche righe. Solo per descrivere sommariamente  alcuni  personaggi occorrerebbero centinaia di pagine, accennare alla sua arte migliaia, alla sua cultura milioni.
Ma qualcosa abbiamo fatto. Vi rimandiamo alle pagine che in questo stesso sito abbiamo dedicato: alla Cronologia di Firenze e ad alcuni grandi personaggi  come Michelangelo e altri. Li trovate nel link della storia TEMATICA, o nelle pagine dei singoli anni in CRONOLOGIA anno per anno.
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 9 - MARCHE 

Kmq 9.694,51 - Abitanti 1.469..000 - Capoluogo ANCONA (99.500) - Città: ASCOLI PICENO (52.000) - MACERATA (42.000) - PESARO (88.000)
I primi abitanti di questa regione furono i Piceni, una popolazione in stretto contatto sia con gli Etruschi sia con i Greci. Una civiltà che durò fino all'invasione dei Galli nel IV secolo a. C. poi cadde sotto il dominio Romano; annessione avvenuta nel  I secolo a.C.
Anche in questa regione dopo la caduta dell'Impero Romano, e le numerose invasioni dei barbari, la parte a sud di Ancona passò ai Longobardi, mentre Ancona e tutta la fascia costiera fino a Rimini venne annessa all'Esarcato bizantino di Ravenna; questo  fino alla discesa del  Re dei Franchi, Pipino e Carlo Magno; se ne impossessarono e donarono l'intero  territorio alla Chiesa. Ma fin dall'inizio, il Papato ebbe molte difficoltà per imporre la sua autorità nella regione a causa delle solide autonomie locali sorte nei precedenti vuoti di potere. E fu ancora più critica imporre questa autorità (ma liberatoria per i marchigiani) durante l'assenza in Italia dei papi nella cattività Avignonese.  Le forti signorie insediatisi mantennero una certa indipendenza fino al 1639 con la morte dell'ultimo duca di Urbino. Il papato a partire da questa data, ebbe ragione dei ribelli e potè unificare il territorio sotto il proprio governo. Salvo la breve dominazione napoleonica, le Marche furono fino al 1860 possesso della Chiesa, con una amministrazione assolutistica e fortemente repressiva. Ogni manifestazione liberale veniva stroncata nel sangue (vedi in cronologia gli anni dal 1821 in poi).  Occupata poi dai piemontesi, fu infine unita nello stesso anno 1860 al nuovo Regno d'Italia.
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 10 - UMBRIA 

Kmq 8.456,04 - Abitanti 840.900 - Capoluogo PERUGIA (153.300) - Città: TERNI (108.400)
La storia dell'Umbria si confonde molto con quella di Roma. Abitata da tempi antichissimi,  nell'anno 1000 a.C. si iniziano a distinguere  nella popolazione (quando furono fuse quasi insieme) due ceppi, una autoctona, detta appunto Umbri, l'altra Etrusca. La prima non era meno progredita della seconda, e sembra che gli Umbri appartengono a quel primo gruppo capostipite del ceppo etnico linguistico degli Italici. Quando nel 295 a.C. i Romani vi penetrarono e la conquistarono con la battaglia del Sentino, non ebbero difficoltà a trasformare gli Umbri in fedeli cittadini; quindi qualche affinità li legava.   Dopo la fine dell'Impero e la successiva  calata dei barbari, la dominazione Longobarda costituì il potente Ducato di Spoleto. Forte e con una sostanziale autonomia  anche con i Carolingi,  nell'età comunale l'Umbria  vide una fioritura di centri,  sui quali ebbe per un certo tempo il predominio Perugia. Con il 1540 terminò questo periodo d'oro, quando  Papa Paolo III  riuscì a sottomettere con il suo assolutismo tutti quei comuni che si erano formati  nelle città principali spesso in lotta tra di loro.  Sottomesse al potere della Chiesa, si accorsero troppo tardi che le lotte  tra di loro non avevano unito ma disunito, e nonostante poi i vari tentativi d'insurrezione, spietatamente repressi, la regione rimase dominio della Chiesa fino al 1860 quando fu annessa al Regno d'Italia in seguito al plebiscito del 4 novembre. I voti contrari furono solo  308; una umiliante sconfitta che andava a confermare la pessima reputazione che godeva il teocratico e assolutistico governo dello  Stato Pontificio.
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