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LA MARSIGLIESE 


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La Marsigliese nacque nella casa del sindaco Dietrich, di Strasburgo. Era suo ospite il tenente del genio CLAUDE JOSEPH ROUGET de' l'Isle. Fu lui scrivere a musicare e a intonare per la prima volta quello che lui chiamò "Il canto di guerra per l'Armata del Reno".

Adottato dai volontari di Marsiglia (l'inno si chiamerà appunto "La Marsigliese") fu presto conosciuto  a Parigi,  divenne popolare, e fu adottato come inno nazionale il 14 luglio 1792.

L'autore, Rouget, era però un simpatizzante della monarchia. Tanto da finire in carcere  durante il Terrore, anche se riuscirà a cavarsela e non finire ghigliottinato.
Nel 1830, Re Luigi Filippo di Francia gli accorderà perfino una pensione.

Nella Restaurazione e anche dopo,  subì due volte la revoca a causa delle sue connotazioni rivoluzionarie.
Perfino Napoleone III ; affermava che il carattere rivoluzionario dell'inno, era pericoloso per la nazione francese e la mise al bando.

Da notare che le parole dell' ultima strofa in alcuni testi usate ( Nous entrerons dans la carriere....)  non sono di Rouget. Se ne disputeranno la paternità il giornalista Du Bois e un sacerdore, l'abate Pessonneaux.

La Marsigliese divenne definitivamente l'inno nazionale francese nel 1879 e naturalmente lo è ancora ai nostri giorni.

Allons enfants de la Patrie
Le jour de gloire est arrivé.
Contre nous, de la tyrannie,
L'étandard sanglant est levé,
L'étandard sanglant est levé,
Entendez-vous, dans la compagnes.
Mugir ces farouches soldats?
Ils viennent jusque dans nos bras
Egorger nos fils et nos compagnes.

Aux armes, citoyens!
Formez vos bataillons!
Marchons! Marchons!
Qu'un sang impur
Abreuve nos sillons!

Que veut cette horde d'esclaves,
De traîtres, de rois conjurés?
Pour qui ces ignobles entraves,
Ces fers dès longtemps préparés?
Ces fers dès longtemps préparés?
Français, pour nous, ah! Quel outrage!
Quels transports il doit exciter!
C'est nous qu'on ose méditer
De rendre à l'antique esclavage!

Aux armes, citoyens!
Formez vos bataillons!
Marchons! Marchons!
Qu'un sang impur
Abreuve nos sillons!

Quoi! Ces cohortes étrangères
Feraient la loi dans nos foyers!
Quoi! Ces phalanges mercenaires
Terrasseraient nos fiers guerriers!
Terrasseraient nos fiers guerriers!
Grand Dieu! Par des mains enchaînées
Nos fronts sous le joug se ploieraient!
De vils despotes deviendraient
Les maîtres de nos destinées!

Aux armes, citoyens!
Formez vos bataillons!
Marchons! Marchons!
Qu'un sang impur
Abreuve nos sillons!

Tremblez, tyrans et vous perfides,
L'opprobre de tous les partis,
Tremblez! Vos projets parricides
Vont enfin recevoir leurs prix!
Vont enfin recevoir leurs prix!
Tout est soldat pour vous combattre,
S'ils tombent, nos jeunes héros,
La terre en produit de nouveaux,
Contre vous tout prêts à se battre!

Aux armes, citoyens!
Formez vos bataillons!
Marchons! Marchons!
Qu'un sang impur
Abreuve nos sillons!

Français, en guerriers magnanimes,
Portez ou retenez vos coups!
Epargnez ces tristes victimes,
A regret s'armant contre nous.
A regret s'armant contre nous.
Mais ces despotes sanguinaires,
Mais ces complices de Bouillé,
Tous ces tigres qui, sans pitié,
Déchirent le sein de leur mère!

Aux armes, citoyens!
Formez vos bataillons!
Marchons! Marchons!
Qu'un sang impur
Abreuve nos sillons!

Amour sacré de la Patrie,
Conduis, soutiens nos bras vengeurs!
Liberté, Liberté chérie,
Combats avec tes défenseurs!
Combats avec tes défenseurs!
Sous nos drapeaux, que la victoire
Accoure à tes mâles accents!
Que tes ennemis expirants
Voient ton triomphe et notre gloire!

Aux armes, citoyens!
Formez vos bataillons!
Marchons! Marchons!
Qu'un sang impur
Abreuve nos sillons!

Nous entrerons dans la carrière
Quand nos aînés n'y seront plus;
Nous y trouverons leur poussière
Et la trace de leurs vertus.
Et la trace de leurs vertus.
Bien moins jaloux de leur survivre
Que de partager leur cercueil,
Nous aurons le sublime orgueil
De les venger ou de les suivre!

Aux armes, citoyens!
Formez vos bataillons!
Marchons! Marchons!
Qu'un sang impur
Abreuve nos sillons!

Avanti, figli della Patria,
il giorno di gloria è arrivato!
contro di noi si è levata
la bandiera insanguinata dei tiranni.
Sentite nelle campagne muggire quei feroci soldati?
vengono fino nelle nostre braccia
a sgozzare i nostri figli e le nostre compagne.

All'armi, Cittadini,
Formate i vostri battaglioni!
Marciate! marciate!
Un sangue impuro
Bagna i nostri solchi.


Che vuole quest'orda di schiavi,
Di traditori, di re congiurati?
Per chi questi ignobili intralci,
Queste armi da tanto già preparate?
Francesi! Per noi, ah che oltraggio!
Che rabbia impetuosa deve suscitare!
Siamo noi che essi osano meditare
di ricacciarci nell'antica schiavitù

All'armi, Cittadini,
Formate i vostri battaglioni!
Marciate! marciate!
Un sangue impuro
Bagna i nostri solchi.


Come! Truppe straniere
Dovrebbero dettar legge nei nostri focolari?
Come! Falangi mercenarie
Dovrebbero abbattere i nostri forti guerrieri?
Gran Dio! Con le mani incatenate,
Le nostre fonti dovrebbero piegarsi sotto il giogo?
Vili despoti dovrebbero divenire
I padroni dei nostri destini?

All'armi, Cittadini,
Formate i vostri battaglioni!
Marciate! marciate!
Un sangue impuro
Bagna i nostri solchi.


Tremate, tiranni! E voi crudeli,
Obbrobrio di tutti,
Tremate! I vostri propositi parricidi
Riceveranno presto il giusto compenso!
Ognuno è soldato per combattervi.
Se cadono i nostri giovani eroi
La Francia ne produce di nuovi!
Già tutti pronti a battersi contro di voi.

All'armi, Cittadini,
Formate i vostri battaglioni!
Marciate! marciate!
Un sangue impuro
Bagna i nostri solchi.


Francesi, da guerrieri magnanimi,
Sappiate colpire o trattenervi!
Risparmiate quelle povere vittime
Che malvolentieri si armano contro di noi.
Ma quei despoti sanguinari,
Quei complici di Bouillé,
Quelle tigri senza pietà
Lacerano il seno della loro madre…!

All'armi, Cittadini,
Formate i vostri battaglioni!
Marciate! marciate!
Un sangue impuro
Bagna i nostri solchi.


Sacro amore per la Patria,
Guida, sostieni le nostre braccia vendicatrici.
Libertà, cara libertà!
Combatti al fianco dei tuoi difensori.
Sotto le nostre bandiere, la vittoria
Accorra richiamata dai tuoi accenti virili;
E i tuoi nemici, morendo, vedano il tuo trionfo e la nostra gloria!

All'armi, Cittadini,
Formate i vostri battaglioni!
Marciate! marciate!
Un sangue impuro
Bagna i nostri solchi.


Noi entreremo nel cammino
Quando i nostri fratelli maggiori non ci saran più;
Troveremo la loro polvere
E la traccia delle loro virtù.
Ben meno desiderosi di sopravvivergli
Che di condividere la loro bara,
Avremo l'orgoglio sublime di vendicarli o andargli dietro.

All'armi, Cittadini,
Formate i vostri battaglioni!
Marciate! marciate!
Un sangue impuro
Bagna i nostri solchi.


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