EUROSCUOLA ? UNA ELITE !

riceviamo da Dusseldorf


LA SCUOLA EUROPEA, UNA VERGOGNA COMUNITARIA



"è il titolo di una lettera aperta pervenutaci nei giorni scorsi. Il titolo è in linea con quanto noi abbiamo da sempre sostenuto. E anzi ha costituito uno dei punti di maggiore impegno nei programmi elettorali presentati all'estero in occasione delle ultime elezioni Comites.  

Come non dare ragione alla lettera pervenutaci, quando dice che "la scuola europea può essere considerata una scuola di elites, una scuola di razza con buona pace per le leggi razziali di oltre mezzo secolo fa.? "
Ma non siamo nell'Italia post-fascista, bensì nella democraticissima Europa dove l'uguaglianza è alla base del vivere civile e dei rapporti tra il cittadino, le istituzioni e la legge.  "Nelle Scuole Europee, istituzione intergovernativa "riservata" ai figli dei funzionari europei, le "categorie" di iscritti sono ben tre, alla faccia dell'uguaglianza e della parità.  Come non condividere la lettera quando parla dello scandalo del minerval, ovvero della retta "che è gratuita per i figli dei funzionari mentre ha dei costi proibitivi per i figli dei nostri poveri concittadini emigrati e per quanti non hanno comunque la fortuna di potersi iscrivere in una "istituzione riservata"?  

E in tutto questo marasma, la comunità siciliana (in Germania - Ndr) è quella che paga maggiormente questa forma di razzismo scolastico.  "Ma dove sono i buoni propositi dei partiti democratici europei che predicano così bene e razzolano così male? " "Come si può concepire una scuola democratica nella democratica Europa dei popoli dove solo chi è figlio di una "categoria superiore" può usufruire di un servizio gratuito mentre gli "altri" non possono essere iscritti e quando lo sono devono appartenere a categorie "elette" - figli di funzionari d'ambasciata, di enti come ENIT o ICE , di rado figli di semplici commercianti molto, molto abbienti perché le rette da pagare che superano i 5 milioni di lire all'anno comprese le elementari e le materne ?."  

"Naturalmente i figli di semplici lavoratori all'estero sono esclusi assolutamente da queste "nobili istituzioni" nonostante si tratti di semplici scuole statali per giunta fatte ad hoc in città dove ci sono molti italiani emigrati e dove esistono solo i cosiddetti corsi dei Coascit (Comitato d'assistenza scolastica italiana) e dove i docenti italiani vengono catapultati ad insegnare per poche ore, a chi ne fa richiesta, un pò d'italiano, con buona pace di ispettori tecnici che sono inamovibili e non tengono alcun conto dei cittadini (gli eterni ispettori spesso disprezzano i genitori quando sono con i maestri e disprezzano i docenti quando sono con i genitori)."  L'Istituzione di una scuola italiana al pari di quella dei francesi, degli americani, etc..., richiesta nei consessi ufficiali, quali il Comites (Comitato degli Italiani all'estero), dai nostri rappresentanti - basta leggere i processi verbali delle riunioni - ha trovato da sempre degli avversari, specialmente in quelle forze che avrebbero dovuto esserne i promotori; basti pensare alle somme elargite a questi comitati (solo per il Coascit di Bruxelles vanno più di un miliardo all'anno e di queste farse istituzionali solo in Belgio ne esistono nove: provate a fare il calcolo e vedrete quanti miliardi si sprecano a favore di un gruppo di persone politicamente identificabili, che gestiscono queste somme a loro guisa senza alcun controllo (infatti chi potrebbe realmente controllare viene di fatto escluso ed un comitato di controllo, diverse volte richiesto, non è stato mai istituito).  

Ma se l'apertura di una scuola italiana è stata sempre ritenuta superflua dal momento che esiste una sezione italiana nelle scuole europee, non si è mai tenuto in debito conto il fatto che le scuole europee sono ormai divenute privilegio di alcune caste di diritto che negano la possibilità di iscrizione ai figli di quelli che con tanto amore hanno partecipato allo sviluppo e al successo economico dell'Italia all'estero. A questo punto ci chiediamo: quanto tempo ancora dovrà durare questa gravissima situazione di discriminazione razziale che neanche il Sud Africa di Botha tollerava?


Lì i negri almeno erano scolarizzati gratuitamente ! 
(I figli sono stati iscritti ed espulsi dalla scuola
europea di Bruxelles 1). (Bxl, 8 gennaio 2002)

P.S.: La lettera pervenutaci è a firma di un Siciliano
i cui figli prima iscritti nella scuola europea di
Bruxelles 1, sono stati ora espulsi.

Bd. de Dixmude 40 b�ite 5 
B - 1000 Bruxelles 
Tel./Fax: 0032.2.217.48.31
Cell: 0032.475.810756


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Giuseppe Tizza
Membro della
Consulta Comunale Stranieri  (700.000 italiani in Germania)
D�sseldorf
Città Capoluogo del Nordreno Westfalia


E LA SCUOLA IN ITALIA  E MEGLIO ?

TI INVIO UNA "PERLA"

Da due settimane tutti gli organi di informazioni tedeschi non fanno altro che parlare dei risultati pubblicati dall'istituto PISA che ha messo a confronto gli scolari di 31 paesi fra cui l'Italia.
Se vai su un motore di ricerca tedesco e digiti PISA trovi pagine che ti portano a questi risultati.


La cosa strana è che in Italia non se ne è parlato quasi per niente.

I risultati completi si possono ordinare presso l'istituto e costano 1.600.000 lire.
In Italia non hanno i soldi, o fanno finta di niente?

In allegato trovi le statistiche sul successo (?) degli scolari italiani a confronto con altri 31 paesi.
Strano paese il nostro nel quale la stampa italiana se ne è disinteressata quasi del tutto.

Guarda dove in Italia  state sprofondando.
In materie matematiche: al 26mo posto, dopo la Lettonia, l'Ungheria, la Polonia, la Russia

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Mathematische- Kompetenz
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1. Japan
2. Korea
3. Neuseeland
4. Finnland
5. Australien
6. Kanada
7. Schweiz
8. Gro�britannien
9. Belgien
10. Frankreich
11. �sterreich
12. D�nemark
13. Island
14. Liechtenstein
15. Schweden 1-2
16. Irland
17. Norwegen
18. Tschechische Rep.
19. USA 3-4
20. Deutschland 
21. Ungarn
22. Russland
23. Spanien
24. Polen
25. Lettland
26. Italien
27. Portugal
28. Griechenland
29. Luxemburg
30. Mexiko
31. Brasilien 5-6

Lese-Kompetenz
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1. Finnland
2. Kanada
3. Neuseeland
4. Australien
5. Irland
6. Korea
7. Gro�brotannien
8. Japan
9. Schweden
10. �sterreich
11. Belgien 1-2
12. Island
13. Norwegen
14. Frankreich
15. USA 3-4
16. D�nemark
17. Schweiz
18. Spanien
19. Tschechische Rep.
20. Italien
21. Deutschland
22. Liechtenstein 5-6
23. Ungarn
24. Polen
25. Griechenland
26. Portugal
27. Russland
28. Lettland
29. Luvemburg
30. Mexiko
31. Brasilien

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Giuseppe Tizza
Membro della
Consulta Comunale Stranieri 
(700.000 italiani in Germania)
D�sseldorf
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