LA PRIMA GUERRA MONDIALE

LE NAZIONI UNITE  (ONU)

 

Dopo il fallimento della Società delle Nazioni nata all'indomani della guerra 1914-1918...
(vedi nascita della SOCIETA' DELLE NAZIONI ) .... 

...ancora una volta alla fine della seconda guerra mondiale, si fece strada l'idea di costituire un organismo capace di garantire la pace e la sicurezza.

Questo organismo, a differenza della Società delle Nazioni, doveva consentire che i rapporti tra stati fossero discussi e risolti su un piano mondiale, come la oramai raggiunta interdipendenza dei problemi dell'umanità chiaramente postulava; doveva instaurare una morale in cui alcuni valori tradizionali avrebbero dovuto cedere il passo a nuove finalità; e a rinnovati programmi, quali la sincera e non coatta collaborazione tra i popoli; doveva affrontare i problemi che gli si presentavano mediante propri organismi e agenzie specializzate; soprattutto doveva condannare la politica "realistica" che per anni era stata l'insegna della diplomazia e i cui risultati avevano coinciso con l'aumento di sofferenze materiali e morali per l'umanità. 

La firma della Carta delle Nazioni Unite avvenne a San Francisco il 26 giugno 1945.

Questa organizzazione ha registrato fallimenti e successi; il più cospicuo dei fallimenti è stato l'incapacità di impedire l'intervento militare sovietico in Ungheria, mentre come successo è stato l'arresto dell'aggressione in Corea. Ogni giudizio, tuttavia, per quanto positivo, si riferisce alla funzionalità dell'organismo considerato nel suo complesso. In prospettiva europea, esso si rivela invece troppo vasto e collegato con problemi avulsi da quelli del vecchio continente.

Se ad una conclusione si poteva giungere sulla base dell'esperienza della Nazioni  Unite, era che L'Europa, non più protagonista della politica mondiale, doveva organizzare la propria difesa. E proprio per questo fu creata la NATO (Organizzazione difensiva atlantica - North Atlantic Treaty Organization ) con il trattato sottoscritto a Washington il 4 aprile 1949.
( vedi il periodo di questa sofferta scelta in Italia 1948 e 1949)

La clausola fondamentale del trattato istitutivo è senza dubbio l'art. 5, a norma del quale le parti contraenti (Belgio, Canadà, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi bassi, Portogallo, Stati Uniti) concordano che qualsiasi aggressione armata contro una o più di esse in Europa o nel Nord America deve essere considerata come un attacco diretto contro tutte. In tale  eventualità, ciascun membro, servendosi del diritto di legittima difesa retto dall'art. 51 della Carta delle Nazioni Unite, fornirà il proprio aiuto all'aggredito, prendendo tutti i provvedimenti ritenuti necessari, ivi compreso l'uso della forza armata, "al fine di ristabilire e di mantenere la sicurezza nell'area del Nord Atlantico".

Dal 1949 la Nato è diventata un potente strumento di difesa e già alla fine del primo quinquennio di vita il suo segretario generale Lord ISMAY poteva dire "Il trattato è divenuto il mezzo comune di difesa di oltre 380 milioni di persone su entrambe le rive dell'Atlantico.

LE TENDENZE FEDERATIVE EUROPEE

La sensazione ampiamente però diffusa, secondo la quale non ci si poteva attendere una assistenza concreta dalle Nazioni Unite, è stata all'origine di vari movimenti di opinione pubblica, sostenitori della tesi che il problema dell'Europa non andava soltanto posto in termini di sicurezza, ma anche di unità. Così il movimento federalista ha avuto nella formazione di una mentalità unitaria una parte di primo piano. I federalisti sostengono che lo sviluppo della tecnic, .la proiezione dei problemi politici sul piano  mondiale, l'evoluzione delle altri parti del globo, in fase di progressivo distacco dalle potenze che ebbero già a colonizzarle, l'importanza assunta da altri scacchieri extra europei postulano per un atteggiamento più moderno nei confronti della struttura politica del continente.

Inoltre la polverizzazione in tante unità produttive, protette da alte tariffe doganali e spesso da rigidi contingentamenti, costituisce un elemento di debolezza per l'economia europea. Per queste e altre ragioni l'unità politica, economica e strutturale del continente apparve ai federalisti come un'esigenza della nostra epoca, di cui non era possibile il rinvio. Da un lato vi sono gli entusiasti che hanno sempre auspicato una unione tra i popoli e gli stati del continente entro schemi di stretta collaborazione che facciano gradualmente scomparire le originarie strutture statali. I più cauti invece ritengono che la collaborazione del continente non dovrebbe portare a nessuna rinuncia di sovranità da parte degli stati, i quali dovrebbero conservare intatte le loro prerogative.

Su quelle economiche fin dal maggio del 1946 si costituì a Ginevra una commissione  di un organo differenziato dalle Nazioni Unite. Un consiglio economico e sociale: la CEE (Commissione Economica Europea).

Uno degli organi che differenziano le Nazioni Unite dalla Società delle Nazioni è appunto il Consiglio economico e sociale, che al fine di compiere indagini approfondite circa i problemi concernenti le varie parti del mondo, ha costituito alcune commissioni economiche regionali. Quella relativa all'Europa fu istituita nel maggio 1946 dall'assemblea generale e cominciò a funzionare a Ginevra l'anno successivo. La Commissione si è articolata in vari comitati, dei quali alcuni si sono suddivisi a loro volta in sottocomitati e gruppi di lavoro. I risultati sono stati giudicati in complesso alquanto accademici. Comunq tutte esperienze che poi porteranno alla UEO (all'Unione Europea Occidentale).

Ne vedremo alcuni aspetti in altre pagine. Quelle della difesa e quelle economiche....

..la CECA - OECE - UEP - EURATOM - CIME - CED - CEE  > > >


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