
Attenzione al linguaggio che usi sul lavoro - www.cronologia.it
Ci sono linguaggi che a maggior ragione, se utilizzati sul posto di lavoro possono diventare motivi di licenziamento in tronco
Trovare un lavoro oggigiorno è sempre più difficile, ma può essere piuttosto semplice perderlo se non si rispettano le semplici regole di rispetto e del vivere comune. In particolar modo negli ultimi tempi si sta dando una particolare attenzione (e meno male) a quei tipi di comportamenti giudicati inappropriati e nel peggiore dei casi quelli che sono delle vere e proprie molestie sessuali.
Se nella quotidianità forse certe cose non vengono molto evidenziate la legge prende molto sul serio se si verificano invece sul posto di lavoro. Anche solo se si usa il linguaggio, come dimostra un caso realmente accaduto.
Come si dice “le parole sono pietre” e se sono particolarmente pesanti possono fare piuttosto male. Ferire l’ orgoglio e la sensibilità degli altri è comunque grave. Se le parole poi sono rivolte nella sfera sessuale le cose si complicano. Ci sono state delle situazioni in cui il tipo di comportamento del lavoratore può costare licenziamento in tronco.
Attenzione a come parli
Come quella volta in cui un dipendente di un’azienda di trasporto pubblico è stato licenziato perché aveva pronunciato frasi molto offensive nei confronti di una collega incinta. Il suo comportamento aveva creato disagio e imbarazzo. Dopo essere stato licenziato, ha fatto ricorso in tribunale, ottenendo inizialmente una riduzione della sanzione. Tuttavia, la Cassazione ha ribaltato la decisione, confermando il licenziamento.

Perché il licenziamento è stato confermato? La risposta è molto semplice: La Corte di Cassazione ha stabilito che le molestie verbali sul lavoro sono gravi e possono portare al licenziamento immediato. Anche una sola frase inappropriata può essere considerata molestia, perché non conta solo l’intenzione di chi la pronuncia, ma anche come viene percepita dalla vittima. Tuttavia alla luce di ciò è stato stabilito che le aziende devono garantire un ambiente rispettoso e i dipendenti sono tenuti a mantenere un comportamento corretto.
La legge su questo punto è chiara: è il datore di lavoro che primo fra tutti ha l’obbligo di intervenire contro comportamenti offensivi e degradanti. Quello che forse ancora non è chiaro a chi trascende in questi modi di fare spiacevoli è che le molestie verbali sono considerate una forma di discriminazione, anche se non si arriva a un’aggressione fisica. Ecco perché esiste un vero e proprio regolamento che prevede il licenziamento per chi si comporta in modo immorale o disonorevole sul lavoro. Sul posto di lavoro, il rispetto è fondamentale. Anche un semplice commento può essere considerato offensivo e portare a gravi conseguenze, compreso il licenziamento.