- Cosa diceva Gioberti?

- "La mera democrazia (questo indicibile bamboleggiare degli scrittori, in Francia, in Inghilterra, nell'America boreale dei dì nostri, che adorano le moltitudini, esaltano il principio di associazione, invocano e celebrano l'alleanza dei popoli - tale è la piaga principale, vezzo prediletto del secolo - non può sussistere, nè durare, perchè radicalmente inorganica...Il numero accresce la forza, ma non la crea... 

 
... la democrazia senza popolo 
"gli assenti hanno sempre torto e perdono il diritto di reclamare"

"I DELUSI DELLA LIBERT�"    e   TOCQUEVILLE   DICEVA....

....Un branco di pecore innumerabili è sempre men capace e men valido del mandriano...Mentre il diritto del Principe (l'Unto dal Signore Ndr.) è divino, poichè risale a quella sovranità primitiva onde venne organato ed istituito  il popolo di cui regge le sorti...La sovranità si riceve, ma non si fa e non si piglia...Ella importa la sudditanza, come un necessario correlativo; e il dire che il sovrano possa essere creato dai suoi soggetti, e trarne i diritti che lo previlegiano, inchiude contraddizione. Insomma, il sovrano è autonomo rispetto ai sudditi, e se ricevesse da loro l'autorità sua, non sarebbe veramente sovrano, perchè i suoi titoli ripugnerebbero alla sua origine... I sudditi dipendono dal sovrano, e non viceversa...L'obbligazione verso il sovrano dee dunque essere assoluta, altrimenti la sovranità è nulla..."La potestà è ordinata, e da Dio procede" a ciò allude l'Apostolo (Paul. ad rom., XII,1,2). Sapete donde nasce il più grave pericolo? Dal predominio della plebe, la quale promette una seconda barbarie più profonda di quella dei Vandali e degli Unni e un dispotismo più duro del napoleonico. Guai alla civiltà nostra se la moltitudine prevalesse negli Stati". -  (V. Gioberti, Studio della filosofia, cap. Della politica, vol III, Tipografia Elvetica, Capolago 1849). (Gioberti, quello Del primato morale e civile degli italiani" pubblicato nel 1843).
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Un polemista aggiunse qualcosa: "Va bene il valido mandriano, ma se lui non ha il mandriano e la collaborazione di  buoni "cani"  per tenere insieme il gregge, è costretto lui ad "abbaiare" e a "fare il cane". E rimanere un "cane"  perchè anche se è nato uomo un "cane" è.
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"La nostra intenzione ora è di delegittimare il governo; si deve andare alle elezioni. Come avete visto, per "grazia ricevuta" gli astensionisti devono ringraziare me per avere invitato gli italiani  a stare a casa e a non votare. Proseguendo su questa linea "di libertà" e di "democrazia" ("non votare è un diritto del popolo", e noi daremo questa libertà democratica di non votare) noi ci batteremo per imporla questa democrazia".
Noi insisteremo con gli elettori di starsene a casa; con solo un 2% dei "ns. azionisti elettori" NOI vinceremo; poi il Parlamento che costituiremo, varerà la nuova legge elettorale. Già penso a una legge Acerbo, anzi migliore:  ogni voto ricevuto deve valere per due. Ci assicureremo così il prossimo ventennio con l'assoluto e democratico potere conferitoci da tutto il popolo che democraticamente non ha votato".
Faremo un unico "listone", un unico giornale, un'unica televisione, un'unica "voce" della vera libertà"; come ai bei tempi, quando era sufficiente il 2% dei voti per guidare l'Italia "liberale" dei "Principi"; o quell'altra Italia che venne poi dopo  con un unico "listone".  Lo ha fatto Mussolini, poi Hitler e li ha imitati anche Stalin. Perchè non farlo noi?  "Vi daremo LA LIBERTA' di scegliere: o votare noi o stare a casa. Siamo così forti da poterci permettere di lasciare sopravvivere la democrazia del branco, perchè  i mandriani giobertiani siamo noi!."
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"In un regime totalitario, come dev'essere un regime sorto da una rivoluzione trionfante, la stampa (l'informazione, la radio ecc.)  è un elemento di questo regime, una forza al servizio di questo regime. LA LIBERTA' sta nel servire la causa e il regime" ... ""il giornalismo italiano E' LIBERO  perché serve soltanto una causa e un regime: E' LIBERO perché, nell'ambito delle leggi del regime, può esercitare, e le esercita, funzioni di controllo, di critica e di propulsione".(Discorso ai direttori di giornali del 10 ottobre 1928 di  Mussolini).
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Per imporre i suoi programmi Stalin cosa scriveva?: "La Libertà? solo gli illusi e i forti vivono in questa fede. Ma l'umanità è debole ed ha bisogno di pane e autorità". Notevole corrispondenza con le parole di Dostoievsky, quando il Grande Inquisitore dei Fratelli Karamazov si rivolge al Cristo reincarnato "E gli uomini furono felici di essere di nuovo condotti come un gregge e che il loro cuore era stato infine alleggerito d'un dono così terribile (della libertà) che aveva loro causato tanti tormenti".
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"Molti si stanno già adeguando; stanno avvertendo il "vento che tira", tutte le "foglie secche" stanno già volando verso quella direzione". Dove si mangia! Dove si campa! Dove si potrà ancora scrivere la storia che vuole il "padrone" che sulla panca sta sopra, la plebe sotto! 
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"....non bisogna dimenticare che il liberalismo disgiunto dalla democrazia inclina sensibilmente verso il conservatorismo, e che la democrazia, smarrendo la severità dell'idea liberale, trapassa nella demagogia e, di là, nella dittatura" (B. Croce)
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"... l'attuale desiderio di affermazione del singolo non è altro che una volontà di separarsi dal corpo sociale, il rifiuto di ogni potestà e di ogni tipo di autorità. Naturalmente l'autorità imposta dallo stato è invece bellamente tollerata, anzi apprezzata, quando torna a vantaggio del proprio interesse individuale.... Un soggetto senza legge, anarchico, che tuttavia è pronto a reclamare l'ordine e la legge non appena i suoi interessi vengono messi in discussione"  (M. Cacciari)
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"...Ora che il liberalismo sembra non avere più avversari, forse, il suo più acerrimo nemico lo potrà trovare solo dentro di sé" (Tocqueville, quando ammoniva che una società individualista e frammentata è destinata a soccombere di fronte al totalitarismo rispetto a una società unita e pluralista, basata su associazioni e comunità di uomini).
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"Qualsiasi bugia, se ripetuta frequentemente, si trasformerà gradualmente in verità". (Hitler-Goebbels). - "Hanno quasi ragione; la massa - dirà Amann - ha sempre bisogno di un certo periodo di tempo per essere pronta ad apprendere una cosa. La sua memoria si mette in moto soltanto dopo che per mille volte le sono state ripetute le nozioni più semplici".
"Hitler era capace in un discorso di 40 minuti, di ripetere 26 volte, la stessa frase semplice; che strappava gli appalusi, eccitava gli animi e proiettava su di lui i propri latenti desideri cui aveva tolto il "coperchio". La frase, anzi la parola era sempre quella: il "Popolo" vuole, il "Popolo mi ama", Il "Popolo brama", il "Popolo aspetta", il "Popolo è impaziente", il "Popolo pretende", il "Popolo desidera", il "Popolo è pronto", il "Popolo lotterà fino alla morte".
Tutti i dittatori con il delirio di onnipotenza hanno sempre imbottito i loro discorsi  con la parola "Il Popolo" e non con la parola "i Cittadini".  Questi ultimi amano le persone serie, mentre i primi (la storia ne è piena) solo i ciarlatani. 
"... e questi ultimi sanno che basta apostrofare la folla chiamandola "il popolo" per indurla a malvagità reazionarie. "Che cosa non si è fatto davanti ai nostri occhi, o anche non proprio davanti ai nostri occhi in "nome del popolo"." Parafrasiamo, T.Mann.

Leggiamo cosa scriveva Hitler nel suo Mein Kampf. Come intendeva avvalersi degli espedienti della propaganda: "Le masse non sanno cosa farsi della libertà e, dovendone portare il peso, si sentono come abbandonate. Esse non si avvedono di essere terrorizzate spiritualmente e private della libertà e ammirano solo la forza, la brutalità e i suoi scopi, disposti a sottomettersi. Capiscono a fatica e lentamente, mentre dimenticano con facilità. Pertanto la propaganda efficace deve limitarsi a poche parole d'ordine martellate ininterrottamente finchè entrino in quelle teste e vi si fissano saldamente. Si è parlato bene quando anche il meno recettivo ha capito e ha imparato.. Sacrificando questo principio fondamentale e cercando di diventare versatili si perde l'effetto "perchè le masse non sono capaci di assorbire il materiale, nè di ritenerlo".

Poi la vittima è sempre il "Popolo", perchè (dopo tanti discorsi semplici ) indietro  non si torna facilmente. Ma poi per fortuna è sempre  il Popolo (i cittadini") a riprendersi la libertà che qualcuno voleva a loro regalare. Perfino Churchill che aveva ostinatamente vinto la più grande guerra di tutta la storia umana, ebbe il suo 25 luglio 1945. Sei giorni prima della fine del conflitto gli inglesi gli dissero con il voto:  " basta Winnie, ci hai stufati, vai a casa! ".
Non a furor di Popolo, ma per volere unanime dei Cittadini. Il chè  è molto diverso.

 "Non sono affatto abnormi e inutili tutti i comportamenti umani che non hanno la razionalità e la meccanicità dei meccanismi autoregolantisi o, (peggio) quando qualcuno li vorrebbe regolare (compresi quelli politici ed economici). Se si vogliono trarre conclusioni sull'uomo bisogna studiarlo e accettarlo complicato com'e'". "E guai a non esserci queste contraddizioni, sono solo queste che ci distinguono dagli animali" cari a Maeeterlinck (Vita delle Termiti) o a Orwell (Fattoria degli animali)" . 
A dire queste cose  è guarda caso Wiener  il padre della cibernetica. degli "automi". E poi aggiunse "Ogni società efficiente (ogni dittatore)  che crede a un certo punto di aver trasformato l'uomo e l'intera sua società in efficiente formicaio, fallisce perchè non ha studiato (credendosi Dio) e non ha osservato nè le formiche nè gli uomini".  (Wiener, Introduzione alla cibernetica, Ed. Boringhieri).
Gli uomini sono capaci di buttare nella polvere il loro condottiero irrazionalmente sia quando perde (Mussolini) sia quando vince (Churchill).  E per fortuna sul Pianeta accade anche questo!

IL POTERE E IL BRANCO

<<< 1923 - LEGGE ACERBO

<<< LA MINCULPOP

<<< LIBRO E MOSCHETTO

( Card n. 105  del  22 -05-2000) 


 

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