Doc. 1811
D'ANNUNZIO - PANEGIRICO A MUSSOLINI "CAPO D'ITALIA"

 

Siamo lontani dagli apprezzamenti fatti dopo il voltafaccia di M. su Fiume.

Alla demagogica avventura fiumana Mussolini non credeva più; solo D'Annunzio sperava che marciando su Roma (questo lui aveva in mente di fare) avrebbe avuto lungo il percorso l'appoggio dalla Bologna rossa e dai socialisti dell'Alta Italia (Paradossalmante l'Emilia- Romagna in un baleno con i vari "ras", diventerà invece tutta fascista).


D'Annunzio indignato per il voltafaccia di Mussolini lo rimprovera aspramente e lo minaccia pure:

"Svegliatevi. E vergognatevi anche. Voi tremate di paura, E le vostre promesse? Bucate almeno la pancia che vi opprime e sgonfiatela. Altrimenti verrò io quando avrò consolidato qui il mio potere. Ma non vi guarderò in faccia".


Di certo il Poeta non ha molta stima di Mussolini.
Gli attribuiscono questa frase:

"Roma alma Roma, ti darai tu a un beccaio?".

Ma pur diventato di sinistra, anche D'Annunzio ha squadre "fasciste", e se leggiamo alcune pagine dell'inchiesta di Matteotti (Le spirali della violenza), in alcune spedizioni punitive si gridava "Abbasso il Re! Viva D'Annunzio". Insomma era un pericoloso concorrente di Mussolini, ma che però esce presto di scena, quando alla vigilia di un importante incontro con Mussolini e Nitti (19 agosto '22), D'Annunzio è assente perchè è malconcio: è caduto da una finestra del Vittoriale. Le versioni di questo "incidente" sono contrastanti. Fra le tante ipotesi quella di una aggressione; cioè che una squadraccia fascista dopo aver fatto irruzione al Vittoriale lo ha scaraventato giù dalla finestra.

Motivi? - Pochi giorni prima del 19 (il 3 agosto - mentre si svolgeva il grande (e fallimentare) "sciopero legalitario") a Milano, D'Annunzio si era affacciato dal balcone di Palazzo Marino arringando la folla:

"Oggi sento di essere io l'Italia... L'Italia sarà salvata da me, perchè attorno a me confluiscono le forze che oggi, separate e sbandate, scherzano con la morte e colla rovina".

Oltre che essere la sua una megalomania, indubbiamente non conosceva bene il suo avversario.

Da questo momento D'Annunzio - con le ossa rotte e quindi il mancato incontro - scompare dalla scena politica, si dedicherà solo al suo costoso Hobby: il Vittoriale, battendo sempre cassa con Mussolini, che pur storcendo il naso lo accontenterà sempre.

E sembra che in cambio ottenesse da lui le "straripanti" citazioni
che costelleranno i discorsi mussoliniani. Oltre i tanti servili panegirici.

 

Come questo !!!!



-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

 

ALLA PAGINA DI PROVENIENZA - TABELLA DOCUMENTI SU CD - HOME PAGE