DOC. 130

RIPRESA DELLE RELAZIONI ITALIA-RUSSIA

(13 MARZO 1944)


« In seguito al desiderio, a suo tempo ufficialmente espresso da parte italiana, il Governo dell'Unione Repubbliche Socialiste Sovietiche ed il Regio Governo hanno convenuto di stabilire relazioni dirette tra i due Paesi.

In conformità a tali decisioni sarà proceduto tra i due Governi senza indugio allo scambio di rappresentanti muniti dello Statuto diplomatico di uso.

Il Capo del Governo, Maresciallo Badoglio, ha diretto a Stalin il seguente telegramma:


« Nel momento in cui i nostri due Paesi decidono di scambiare rappresentanti ufficiali tengo a dirle, Signor Maresciallo, che tutto il popolo italiano, pienamente consapevole dell'imponente e vittorioso sforzo bellico sovietico e più che mai convinto della necessità di riportare i rapporti italo-russi a quel piano di feconda ed amichevole collaborazione che fu temporaneamente e tragicamente abbandonato da quel regime che oggi combattiamo assieme. Interprete dei sentimenti del popolo italiano trasmetto a lei, Signor Maresciallo, ed al grande ed eroico popolo russo i miei grati e caldi voti augurali ».

La ripresa delle relazioni tra l'Italia e l'U.R.S.S. chiude un capitolo ed apre una nuova fase della vita internazionale italiana. Come tale è avvenimento di ovvia importanza che sarà indubbiamente apprezzato in tutto il suo significato e portata dalla intera opinione pubblica italiana. al di qua e al di là della
linea di battaglia.

L'imponente sforzo bellico della Russia Sovietica, gli enormi sacrifici stoicamente sopportati, le sue travolgenti vittorie su quella che era stata considerata come la più colossale macchina di guerra che il mondo abbia mai conosciuto, tutto ciò che tale sforzo e tali vittorie necessariamente presumono ed implicano in fatto di organizzazione economica, politica, sociale, danno, senza possibilità di contestazioni, alla Russia Sovietica un posto prevalente, oggi in guerra, nella pace domani.

La nuova Italia in quasi mezzo anno di cobelligeranza ha da altra parte dato e dà prove che dovrebbero essere assolutamente probanti del suo buon volere, della sua lealtà, del suo deciso e fermo proposito di totale collaborazione con le fazioni Unite.

Italia e Russia, registrano realisticamente tali circostanze, e, altrettanto realisticamente ne traggono quelle conseguenze che sono del resto condizioni necessarie di ogni politica veramente ricostruttrice.

Aderendo al desiderio manifestato dal R. Governo alle Nazioni Unite, la Russia Socialista ci tende la mano, nonostante gli errori del passato regime. Ed e questo indubbiamente un gesto che non sarà facilutente dimenticato dal popolo italiano, compiuto com'è in una delle ore più tragiche della sua storia.

E' superfluo e sarebbe forse in questa occasione intempestivo soffermarsi su ciò che l'avvenimento implica nei confronti della presente situazione italiana.

Occorre piuttosto sottolineare in modo particolarissimo la necessità che da esso tutti gli italiani ritraggano una ulteriore ragione di perseverare con ogni mezzo nel loro sforzo contro l'oppressore tedesco, un ulteriore motivo di completa ed integrale collaborazione con le Nazioni Unite, un ulteriore incentivo a vivere liberi tra le Nazioni libere».

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