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CRONOLOGIA di
FIRENZE
(Autore: Paolo Piccardi)

 

 

Parte ottava

1375   FIRENZE inizia la lotta contro papa Gregorio XI. Questa lotta dissangua Comune e contribuenti

1377   nasce FILIPPO BRUNELLESCHI  (Firenze 1377-1446).
Figlio di ser Brunellesco Lippi e di Giuliana Spini
Innovò l'architettura, abbandonando lo stile gotico e riscoprendo, dopo i viaggi a Roma, gli ordini architettonici greci.
Amico di Donatello, come lui scapolo . Ambedue erano uomini liberi ed insieme andarono a Roma dove rimasero a lungo a studiare e a misurare le architetture antiche. Trasandati nel vestire e nel mangiare, venivano soprannominati dai romani "quelli del tesoro", pensando che fossero negromanti alla ricerca di un tesoro. In effetti, un giorno trovarono una brocca piena di monete. Partito Donatello per Firenze, Brunelleschi si trattenne a Roma a completare gli studi. Sulla strada del ritorno, Donatello si fermò a Orvieto, a studiare la facciata del Duomo e a Cortona, dove vide un sarcofago antico con bassorilievi in marmo. Rientrato a Firenze, lo raccontò al Brunelleschi con termini talmente entusiastici, che questi si recò immediatamente a Cortona, a piedi, vestito com'era e con gli zoccoli, per disegnare il sarcofago.
Torre della Petraia a Castello -  Cappella Barbadori in S. Felicita. - Modifiche in Palazzo Vecchio, poi distrutte. - Maddalena in legno per S. Spirito, bruciata nell'incendio del 1471. Tavoletta di cm. 30x30 con la prospettiva del Battistero, che doveva essere vista allo specchio, appoggiando l'occhio ad un foro nel centro della tavoletta stessa. Perduta. - Tavoletta prospettica di piazza della signoria vista da via Calzaioli, di grandi dimensioni. Perduta.
Probabilmente fece l'intelaiatura architettonica della Trinità di Masaccio in S. Maria Novella.-  Palazzo Bardi-Gerzelli in via dé Benci. - A Milano per fare il modello di una fortezza per Filippo Maria Visconti e per dare consigli agli architetti del Duomo. - Villa Pitti a Rusciano. - Inizia Palazzo Pitti, ampliato poi da Bartolomeo Ammannati

Non fu molto amico di Lorenzo Ghiberti. Un giorno gli fu chiesto quale fosse la miglior cosa di Lorenzo, rispose: "Vendere Lepriano", ossia la tenuta che il Ghiberti aveva comprato sul Monte Morello, dove spendeva il doppio delle entrate.
Adottò l'allievo Andrea di Lazzaro Cavalcanti, detto il Buggiano, che fece l'acquasantiera visibile nella sacrestia del Duomo e il busto del maestro, anch'esso nel Duomo, a destra entrando, sopra l'epitaffio scritto dal Marsuppini. Maestro di Antonio Manetti, che ne scrisse la biografia.
1415  consolida il ponte a mare di Pisa
1417  inizia i lavori in S.Lorenzo
1418  prima cupola in S.Jacopo
18.11.1418 viene bandito il concorso per la cupola.
1419 inizia la costruzione della nuova S.Lorenzo
11.7.1419   l'Opera del Duomo paga a Filippo Brunelleschi lire 50.15 per il modello della lanterna
29.12.1419 termina il modello della cupola.
16.4.1420 viene affidata la costruzione della cupola a Brunelleschi e a Ghiberti, con parità di stipendio.
24.4.1420 Brunelleschi e Ghiberti ricevono 10 fiorini ciascuno per i modelli della cupola.
13.7.1420 delibera ufficiale nei libri dell'Arte della Lana, con i Consoli dell'Opera del Duomo, con la descrizione del progetto costruttivo di Filippo Brunelleschi.
1420 inizia la costruzione della Sagrestia Vecchia di S.Lorenzo, prima sua costruzione a pianta centrale. Fece anche la Cappella Barbadori in S.Felicita, voltando la cupola senza armature.
1421 Ospedale degli Innocenti
15.4.1423 primo pagamento a Filippo Brunelleschi per avere inventato una nuova macchina per sollevare i pesi per la costruzione della cupola.
27.8.1423 I consoli dell'Opera del Duomo pagano 100 fiorini a Brunelleschi e 300 a Ghiberti.
1424 viene definito "inventor et ghubernator maior cupolae".
1425 Vengono affidati a Brunelleschi i lavori per la costruzione del Palagio di pare Guelfa. I lavori erano andati avanti stancamente. Filippo Brunelleschi lo riprogettò come é oggi, ma dovette subire la concorrenza e la malevolenza di Francesco, detto Favorito, tanto che doveva nascondere i disegni e far lavorare di qua e di là, senza lasciare intravedere il progetto complessivo.
1425 eletto Gonfaloniere del quartiere di S.Giovanni per il bimestre maggio-giugno.
1426 inizia a ricevere uno stipendio triplo di quello del Ghiberti. Va a Pisa chiamato dagli Uffiziali del mare.
1428 termina la sagrestia vecchia in S.Lorenzo. La sagrestia fu la prima parte della chiesa ad essere costruita. Il corpo della chiesa segui' dopo. Appena terminata la copertura della sagrestia, Giovanni di Bicci mori' ed i lavori proseguirono sotto la sollecitudine di Cosimo il Vecchio, che frequentava soventemente i cantieri, sollecitando i maestri a terminare i lavori e proponendo nuove costruzioni. Brunelleschi fece la sacrestia e Donatello fece gli stucchi e le porte di bronzo.
Cosimo teneva in grande reputazione Brunelleschi e gli chiese un progetto per la sua casa, che avrebbe voluto in via larga, prospicente S.Lorenzo. Il progetto gli sembrò troppo suntuoso. Quando Brunelleschi si rese conto che il suo progetto non sarebbe stato realizzato, strappò i disegni.
1428 gli operai di S.Spirito commissionano a Filippo Brunelleschi il progetto e il modello della nuova chiesa. Lui avrebbe invertito l'orientamento per accogliere coloro che venivano dalla costa. Gli operai rifiutarono. Quando la chiesa fu fatta, si pentirono.
1429 termina il chiostro di S.Lorenzo
1432 ottiene il permesso di recarsi, per 45 giorni, presso le corti di Ferrara e Mantova, su richiesta del marchese di mantova, per ridisegnare gli argini del Po.
18.3.1432 viene affidata a Brunelleschi la parte architettonica e a Ghiberti quella scultorea dell'urna bronzea che in Duomo custodisce i resti di S.Zanobi.
30.11.1432 viene bandito il concorso per la lanterna del Duomo. Partecipano anche Lorenzo Ghiberti, Antonio Manetti, Matteo di Lapo Mazzei, Domenico stagnaio.
1433 Per la Sagrestia vecchia di S.Lorenzo, Donatello, su commissione di Cosimo il Vecchio, esegue gli stucchi nei peducci della volta, 4 tondi, parte dipinti e parte in bassorilievo, le porte in bronzo, per le quali ebbe un diverbio con Brunelleschi. Nelle porte sono raffigurati gli apostoli, con i martiri ed i confessori. Furono criticati per l'eccessivo realismo. Nelle nicche fece S.Lorenzo, S.Stefano, S. Cosimo e S.Damiano.
1434 Brunelleschi progetta la rotonda nell'orto del convento camaldolese di S.Maria degli Angeli. L'opera non fu completata perché terminarono i fondi lasciati da Pippo Spano, vincitore dei Turchi, in eredità a Matteo Scolari. Il completamento, dai capitelli dei pilastri in su, é moderno.
1435 a Pisa realizza il primo tipo di bastione a cortina battuta per la Porta al Palascio
1436 riceve l'incarico di preparare il progetto ed il modello ligneo per la nuova chiesa di S.Spirito. La signoria dette il permesso della costruzione ai notabili del quartiere: Lorenzo Ridolfi, Bartolomeo Corbinelli, Neri di Gino Capponi, Goro di Stagio Dati ed altri cittadini. Provveditore fu Stoldo Frescobaldi, il quale anticipò molte migliaia di scudi, mentre raccoglieva i denari delle famiglie che volevano ordinare le cappelle ed ordinò il progetto a Brunelleschi, il quale avrebbe voluto la piazza e la piazza rivolta verso l'Arno. I committenti vollero privilegiare i loro palazzi.
1436 presenta a Cosimo de' Medici il modello per la fortezza di Vico Pisano. Nello stesso anno si reca a Mantova per 20 giorni.
31.12.1436 viene prescelto il modello di Brunelleschi per la lanterna della cupola del Duomo.
1438 a Rimini. Fece il modello della fortezza di Pesaro. Andò anche a Milano. Per Filippo Maria Visconti fece un modello di fortezza e disegnò alcune macchine per il Duomo di Milano.
1439 a Vico Pisano per controllare la costruzione della fortezza e di un muro alla Porta del Soccorso.
1440 lavora alla Cittadella di Pisa.
1443 Donatello termina le decorazione della Sagrestia vecchia di S.Lorenzo di Brunelleschi.
12.4.1443 Filippo Brunelleschi viene nominato capo a vita della fabbrica della cupola, togliendo l'incarico a Lorenzo Ghiberti.
1444 viene iniziata la costruzione di S.Spirito, orientata contrariamente al progetto di Brunelleschi.
1444 Michelozzo inizia la costruzione del palazzo commissionato a suo tempo da Cosimo a Brunelleschi, che lo progetto troppo sontuoso.
12.1445 vengono assegnati a Filippo Brunelleschi 100 fiorini l'anno, a vita.
15.4.1446 BRUNELLESCHI MUORE a 69 anni e viene sepolto in Duomo, benché la sua sepoltura fosse stata preparata in S.Marco, sotto il pergamo verso la porta, dove é la sua arme: due foglie di fico ed onde verdi in campo d'oro, essendo la sua famiglia discesa da Ficaruolo, nel Ferrarese. Le foglie riprendono il nome del castello di Ficaruolo, mentre le onde simbolizzano il Po.
1447 Il Buggiano realizza la testa in marmo del padrino Brunelleschi, per la navata destra del duomo.
11.10.1459 viene terminata, su progetto di Brunelleschi, la cupoletta conica sopra la Cappella dei Pazzi in S.Croce, identica a quella ideata per la sacrestia di S.Lorenzo. é stata recentemente scoperta una scritta sull'intonaco esterno: "A dì 11.10.1459 si fornì'". Un'altra, sull'esterno della cupoletta del portico: "1461, a Dì 10 di Giugno".
1460 Antonio Manetti, discepolo di Brunelleschi completa S.Lorenzo.
1461 viene terminata la costruzione della lanterna della cupola del Duomo.
1470 viene terminato Palazzo Pitti. Il progetto iniziale, di Brunelleschi, riguarda tre piani per 7 finestre. Il completamento é di Bartolomeo Ammannati, dopo il 1550 e poi, a più riprese, di altri.
15.3.1471 un incendio distrugge la vecchia chiesa di S.Spirito con gli arredi, i graduali, i libri miniati, gli altari, i crocifissi ed altre immagini di devozione. L'incendio provocò un'accellerazione ai lavori di costruzione della nuova chiesa.
1475 viene realizzato il chiostro di S.Lorenzo, seguendo il progetto di Brunelleschi

1377    Spinello Aretino, allievo di Iacopo da Casentino, affresca la chiesa di S.Agostino (Adesso nel Museo Diocesano di Arezzo).

1377    Andrea di Bonaiuto viene pagato per gli affreschi di S.Ranieri nel Camposanto di Pisa

1378   A Firenze tumulto dei Ciompi.

I salariati delle manifatture laniere (i Ciompi), si rivoltarono e ottennero una gestione più democratica del potere, organizzando le 3 Arti del "popolo di Dio" (tintori, farsettai, ciompi) ed esigendo che nelle liste dei nomi, dai quali si estraevano i partecipanti al governo, fossero inseriti alcuni cittadini appartenenti al "popolo minuto". Il tentativo fallisce. Con la reazione, il potere si concentrò nelle mani di poche banche di grandi famiglie, che si appoggiavano, nelle lotte reciproche, al popolo, Salvestro dei Medici, con il nipote Michele di Lando, era stato esponente di una fazione popolare durante la rivolta dei Ciompi. Di questo fatto si avvalsero gli Albizi nel 1433 per spedire in esilio Cosimo il Vecchio.

1380    Buonarrota diventa Priore di Firenze

1381    Nasce a Firenze LORENZO GHIBERTI    (1381-1455)
Figlio illegittimo dell'orafo Bartolo di Michele e di Monna Fiore, moglie di Cione di ser Buonaccorso Ghiberti.
Maestro di Masolino, che fu il suo miglior rinettatore.
1401 vince il concorso per la seconda porta del Battistero, alla quale lavorò fino al 1424.
1.12.1414 inizia il S. Giovanni Battista per Orsanmichele, commissionato dai Consoli dell'Arte di Calimala.
1416 viene collocato nella sua nicchia in Orsanmichele il S.Giovanni Battista. Sull'orlo del manto é scritto Opus Laurentii.
11.7.1419 l'Opera del Duomo paga a Filippo Brunelleschi lire 50.15 per il modello della lanterna e lire 300 a Ghiberti per il modello dell'intera cupola.
8.1419 I Maestri della Zecca gli commissionano il San Matteo per Orsanmichele
16.4.1420 viene affidata la costruzione della cupola a Brunelleschi e a Ghiberti, con parità di stipendio.
24.4.1420 Brunelleschi e Ghiberti ricevono 10 fiorini ciascuno per i modelli della cupola.
1420 termina il modello in cera per il San Matteo per Orsanmichele.
7.1421 viene male la fusione in bronzo del San Matteo per Orsanmichele.
1.1422 viene bene la seconda fusione del S. Matteo per Orsanmichele. Alla rinettatura partecipa anche Michelozzo. La statua reca l'iscrizione Opus Vniversitatis Cansorvm Florentiae Anno MCCCXX.
3.1423 inizia la doratura della seconda porta del Battistero.
1423 si iscrive nella Compagnia degli scultori.
27.8.1423 I consoli dell'Opera del Duomo pagano 100 fiorini a Brunelleschi e 300 a Ghiberti.
1424 nella battaglia di Zagonara muore Lodovico degli Obizi e Lorenzo Ghiberti forni' il disegno per la lastra tombale in S.Croce, che fu realizzata da Filippo di Cristofano.
19.4.1424 la seconda porta del battistero viene collocata dove é ora la porta del Paradiso.
2.1.1425 viene commissionata a Lorenzo Ghiberti la terza porta del Battistero. Inizierà il lavoro verso la fine del 1428.
16.3.1425 Muore Lionardo Dati, generale dé frati predicatori di S. Maria Novella. Lorenzo Ghiberti gli fa il sepolcro in bronzo, che si trova adesso nel transetto. Sul sepolcro il Dati giacente a grandezza naturale. Ghiberti scrisse nei suoi commentari: "Feci d'ottone la sepoltura di messere Leonardo Dati generale dé Frati predicatori: fu huomo doctissimo il quale trassi del naturale: la sepoltura é di poco rilievo, à uno epitaphio à piedi". L'iscrizione dice: Celebris hic memoria colitvr clari religiosi fratriis Leonardi Statii de Glorentia sacri theologii ac totivs ordinis predicatorvm magistri generalis".
6.1425 L'Arte della Lana gli commisisona la statua di S. Stefano per Orsanmichele
1425 inizia la seconda porta del Battistero
1427 realizza uno scrigno per le reliquie dei santi Proto, Giacinto e Nemesio nella chiesa di S.Maria degli Angeli, ora al Bargello. Nei suoi Commentari Lorenzo Ghiberti scrive: Ancora apparisce una cassa di bronzo in Sancta Maria degli Agnoli e quali v'abitano frati di Sancto Benedetto; in detta cassa sono l'ossa di tre martiri: Prothij Jacinti e Nemesij. Sono scolpiti nella faccia dinanci due agnoletti, tengono in mano una grillanda d'ulivo nella quale sono scritte lettere dé noi loro".
11.9.1427 muore Bartolomeo Valori e Lorenzo Ghiberti fornisce il disegno per la lastra tombale in S.Croce.
Fine 1428 inizia la terza porta del Battistero.
1429 Viene collocato nella preesistente nicchia trecentesca di Orsanmichele il S. Stefano.
18.3.1432 viene affidata a Brunelleschi la parte architettonica e a Ghiberti quella scultorea dell'urna bronzea che in Duomo custodisce i resti di S.Zanobi.
30.11.1432 viene bandito il concorso per la lanterna del Duomo. Partecipano Filippo Brunelleschi, Lorenzo Ghiberti, Antonio Manetti, Matteo di Lapo Mazzei, Domenico stagnaio.
1433 il Beato Angelico dipinge il tabernacolo dei Linaioli. Il disegno della cornice é di Lorenzo Ghiberti, realizzata da Jacopo di Bartolomeo da Settignano e da Simone di Nanni da Fiesole. La parte lignea fu eseguita da Jacopo detto il Papero. Museo di S.Marco.
14.4.1434 Per la vetrata dell'occhio del Duomo, viene preferito il disegno di Donatello a quello del Ghiberti. La vetrata, con l'Incoronazione della Madonna, verrà realizzata da Domenico di Pietro da Pistoia.
4.4.1437 La fusione delle 10 storie delle Porte del Paradiso è terminata. Dovevano essere rinettate da Lorenzo, Vittorio Giberti e Michelozzo. L'operazione durò fino all'agosto 1447.
4.1437 l'Opera del Duomo rescinde, per inadempienza, il contratto con Lorenzo Ghiberti per l'urna di S.Zanobi.
1439 Lorenzo Ghiberti inizia l'incorniciatura delle Porte del Paradiso.
18.4.1439 l'Opera del Duomo riaffida l'esecuzione dell'urna per S.Zanobi a Lorenzo Ghiberti, con impegno di consegna entro Gennaio 1440. L'urna si trova sotto l'altare della cappella dell'abside. Fu dorata nel tardo '500. I bassorilievi narrano di S. Zanobi che risuscita il fanciullo che era morto mentre era in consegna a lui; risuscita uno che é stato travolto da un carro; risuscita uno dei famigli mandatogli da S. Ambriogio. Dietro sei angioletti tengono una ghirlanda d'olmo, con una scritta al centro, dettata da Leonardo Bruni: Capvt beati Zanobii Florentini Episcopi in cvivs honorem hec arca insigni ornatv fabricata fvit.
5.1.1442 la Signoria di Firenze gli dona un podere a Badia a Settimo
1442 disegna tre vetrate per la tribuna del Duomo: Ascensione, Cristo nell'orto, Presentazione al Tempio. Probabilmente ne disegnò anche altre.
1443 viene eletto nell'ufficio dei 12.
12.4.1443 Filippo Brunelleschi viene nominato capo a vita della fabbrica della cupola, togliendo l'incarico a Lorenzo Ghiberti.
1444 Benezzo Gozzoli entra nella sua bottega
8.1447 Lorenzo, Vittorio Ghiberti e Michelozzo terminano la rinettatura delle 10 storie delle Porte del Paradiso.
7.1452 vengono collocate le Porte del Paradiso, cosi' battezzate da Michelangelo, spostando quella precedente al lato nord.
1452 viene stipulato il contratto con Lorenzo e Vittorio Ghiberti per l'incorniciatura della porta di Andrea Pisano.
1.12.1455 MUORE  LORENZO GHIBERTI. -  Figli e nipoti disperderanno tutto il suo patrimonio. Lasciò anche molti bronzi, vasi ed altre antichità greche. Il letto di Policleto ed un torso di satiro vennero venduti a Giovanni Gaddi. Il torso é agli Uffizi.
GHIBERTI  venne sepolto in S. Croce:
Lorenzo iace qvi, qvel bvuon Ghiberto
ch'à consigli del padre e dello amico,
fvuor de l'vso moderno e forse antico
giovinetto mostrò qvant'vomo esperto.
3.4.1456 primo pagamento a Vittorio di Lorenzo Ghiberti per l'incorniciatura della porta di Andrea Pisano del Battistero
1463 Vittorio Ghiberti termina l'incorniciatura della porta di Andrea Pisano del Battistero

1383    nasce Masolino a Panicale, Valdelsa. MASOLINO DA PANICALE (1383 - 1440)
Tommaso di Cristofano di Fino. Allievo di Lorenzo Ghiberti. Collaborò nella realizzazione della seconda porta del Battistero. Fu il suo miglior rinettatore. Apprese la pittura da Gherardo Starnina.
1403 a bottega da Lorenzo Ghiberti
1420 Masolino dipinge la Madonna, già Contini-Bonacossi, ora in Palazzo Vecchio. Gamma cromatica vivida e fiammante, il contributo fiorentino più alto al gotico internazionale.
1423 Masolino si iscrive all'Arte Medici e Speziali e dipinge la Madonna dell'Umiltà al Kunsthalle di Brema. é un recupero della tradizione gotica, alla maniera di Giovanni da Milano.
2.1423 Felice Brancacci rientra da una ambasceria in Egitto e commissiona la cappella nel Carmine. Masolino inizia subito gli affreschi, mentre MASACCIO interverrà nel 1424.
Cappella Brancacci. Masolino Iniziò con i 4 evangelisti nella volta e, nelle lunette, la Vocazione di Pietro ed Andrea, la Navicella e la Negazione di Pietro. Tutte opere perdute con i rifacimenti del 1746-48. Nella collezione Giovannelli di Venezia si trova una copia della Vocazione di Pietro e Andrea e un disegno cinquecentesco dello stesso affresco é all'Albertina di Vienna.
Nelle fasce sottostanti, Masolino dipinse Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre, la Predicazione di S.Pietro (meno 3 teste di giovani in alto a sinistra e la parte inferiore del Santo), il Risanamento dello Storpio e la Resurrezione di Tabita. In questi ultimi due affreschi Masolino fece le architetture e le due figure che passeggiano al centro. I caseggiati del fondo e le figurine che vi abitano sono di Masaccio. Non termina la resurrezione del figlio di Teofilo per partire per Roma, nel 1428, dove morirà. Masaccio dipinse tutta la raffigurazione di S.Pietro in cattedra, mentre nella scena principale (i 5 personaggi all'estrema sinistra e gli 8 a destra, più la parte inferiore del ragazzo risuscitato) furono dipinti da Filippino Lippi.
Di Masolino anche la testa di Cristo nel Tributo.- Fece anche le due teste femminili entro medaglioni dipinte negli sguanci delle finestra, scoperta dal recente restauro.
Masaccio dipinse: Gli sfondi della guarigione dello storpio e della resurrezione di Tobita. -  Le tre teste di giovani all'etrema sinistra nella Predica di S.Pietro sulla parete dell'altare. - Il Battesimo dei neofiti. - Il Tributo, meno la testa di Cristo (di Masolino). Nella testa di un apostolo l'autoritratto di Masaccio. Fece la testa di S.Pietro rossa, per lo sforzo di stare chinato. Dopo questo dipinto si ha la prima interruzione, per il viaggio a Pisa di Masaccio per la pittura del polittico. Al ritorno terminò il Tributo.
1424 affresca la Cappella della Compagnia della Croce in S.Agostino a Empoli. Restano le sinopie e alcuni frammenti.
1425 inizia la collaborazione con Masaccio. Inizia con la S.Anna Metterza degli Uffizi, prosegue nella cappella Brancacci, nel polittico di S.Maria Maggiore a Roma e probabilmente negli affreschi di S.Clemente, adesso nel museo Diocesano di Firenze.
1.9.1427 va in Ungheria, chiamato da Pippo Spano. Precedentemente si era recato a Roma con Masaccio per affrescare la Cappella di S.Clemente.
5.1428a Roma al servizio del cardinale Branda da Castiglione.
1432 affresca in S.Fortunato a Todi
1435 affresca il Battistero di Todi.
1440 muore

1384    Spinello Aretino dipinge una tavola per il monastero di S. Panziano a Lucca. Ora divisa fra l'Ermitage di leningrado e il Fogg Museum di Cambridge (Mass.)

1384    Altichiero de Zevio e Avanzo terminano gli affreschi della cappella di S. Giacomo nel duomo di Padova

1384    polittico della Madonna con bambino e Santi sull'altare maggiore di Ss. Apostoli, di scuola dell'Orcagna.

1385    Spinello Aretino dipinge una tavola per Monteoliveto

1385    Agnolo Gaddi affresca la cappella Castellani in S.Croce con l'aiuto della bottega e, forse, dello Starnina. Il lavoro probabilmente prese inizio dalla campata dell'altare, dove sulla parete destra vi é il Battesimo di Cristo. Sotto, in gran parte rovinata, i Discepoli di S.Giovanni che seguono Gesù. Il Battesimo é dipinto con grande luminosità di colori. La lunetta con S.Giovanni a Patmos ricalca la lunetta di pari soggetto dipinta da Giotto nella cappella Peruzzi. Il Battesimo di Cristo Il miracolo delle verghe e delle pietre. Lunetta con l'annuncio a Zaccaria. Nel pilastro interno di destra Santi francescani e il martirio di una santa, S.Lorenzo e S.Stefano. Sulla parete destra della prima campata le tre storie di S.Nicola di Bari. Lunetta dell' Elemosina di S.Antonio sulla parete sinistra della campata dell'altare. Parete sinistra della seconda campata: in alto Tentazione di S.Antonio, forse dello Starnina. Sulla parete di fondo a sinistra dell'altare Storie di S.Antonio. I dipinti di mano di Agnolo sono riconoscibili perché i paesaggi sono più soffusi ed attenuati.

1385    Agnolo Gaddi affresca la Cappella Maggiore di S.Croce con La Leggenda della Croce, seguendo la duecentesca Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine, su commissione della famiglia Alberti. - Vasari apprezzò il colorito, ma dice che il disegno fu trascurato. In realtà non tutto il dipinto é di mano di Agnolo, che, d'altra parte, rompeva con i canoni giotteschi per trovare forme nuove di espressione. Di mano di Agnolo sono gli affreschi più in basso, ossia quelli meglio osservabili.

Seth, inviato dal padre morente alla porta del Paradiso per chiedere l'olio dell'albero di misericordia, riceve invece dall'arcangelo Michele un ramo di quell'albero. Al ritorno, Seth trova Adamo già morto e pianta il ramo sul corpo del padre. Da notare il paesaggio illuminato da una luce non direzionata, ma suggestivamente vagante.

Il virgulto piantato da Seth sul corpo di Adamo é cresciuto in un albero robusto. Il legno di questo albero é venuto in possesso di Salomone, che ne vuole fare una trave per il suo tempio: Ma il legno si rifiuta miracolosamente a tale uso e viene allora utilizzato come ponticello per un fiume vicino.

Nell'affresco vediamo la regina di Saba che, recandosi in visita da Salomone, davanti al ponte ha il presentimento del sacro destino di quel legno, si inginocchia e lo adora. Salomone, informato del fatto, fa sotterrare il legno. Probabilmente questo affresco é stato realizzato da un allievo, su sinopia del maestro.

La composizione seguente raffigura l'estrazione del legno dalla piscina miracolosa che si era formata attorno e la costruzione della croce con il legno stesso. Il dipinto é tutto di bottega ed anche la composizione é trascurata, forse per l'eccessivo impegno narrativo. Per comodità di descrizione, si é fatto ricorso alla prospettiva inversa, con le figure in primo piano più piccole di quelle retrostanti. Di mano di Agnolo é l'invenzione e la prova della Croce.
Per merito di Sant'Elena imperatrice la croce, che dopo la crocifissione di Gesù era stata seppellita, viene ritrovata e la sua autenticità viene documentata dal miracolo della resurrezione di una donna defunta. Bello il paesaggio sullo sfondo con le figurine ben delineate (il boscaiolo che torna a casa, il frate che pesca dal ponte, il frate che attinge l'acqua al pozzo).
Sulla parete opposta Sant'Elena porta la Croce a Gerusalemme accompagnata da largo seguito e accolta da una folla di fedeli genuflessi. Forse di mano di Agnolo sono solo le tre figure in primo piano a destra. Sotto: la fuga di Cosroe, il re dei persiani che, invasa Gerusalemme, ne aveva asportato la Croce e si era fatto adorare dal suo popolo. Molto di effetto e animato, é sicuramente di mano di Agnolo. La composizione che segue unisce tre episodi: Cosroe adorato dai cortigiani, il Sogno di Eraclio (che riceve l'ordine di recuperare la Croce) e la Battaglia di Eraclio e Cosroe. Sicuramente di mano di Agnolo. L' ultimo affresco raffigura la Decapitazione di Cosroe e il Trionfo di Eraclio, che, smontato da cavallo per ordine dell'angelo, riporta la Croce a Gerusalemme vestito da pellegrino e a piedi scalzi.
Vasari copiò la testa di uno degli assistenti al supplizio di Cosroe per ornare il titolo della Vita di Agnolo Gaddi.

1386    nasce a Firenze DONATELLO (1386-1466)
Donato di Niccolò di Betto Bardi. - Allevato nella casa di Ruberto Martelli (1408-1469) influente membro del partito mediceo.- Scapolo, visse lieto e senza pensieri in una casetta al Canto dei Bischeri (Via dell'Oriuolo, dov'é il Palazzo Guadagni, già Riccardi. Non teneva in alcun conto il denaro, tanto che lo teneva in bottega in una sporta appeso ad una fune e che ne aveva bisogno si serviva. Cosimo il Vecchio, che lo soccorse sempre, nel testamento lo affidò al figlio Piero, che gli regalò un podere a Cafaggiolo. Scocciato dal contadino, che ogni tre giorni lo veniva a trovare, fece atto notarile di rinuncia. Ridendo, Piero riprese il podere e gli assegnò una rendita. In tarda età fu colpito dal parletico e dovette rinunciare all'attività, restando tutto il giorno a letto, nella povera casa che aveva in via dell'Oriolo, dove é il palazzo Riccardi già Guadagni. Fu il primo scultore "verista", che ruppe con la tradizione gotica.
Fu maestro di Michelozzo e di Pagno di Lapo Portigiani, poi di Bertoldo.
1403 allievo di Lorenzo Ghiberti
1406 inizia le statue per il Duomo
1408-1413 Nanni di Banco esegue il San Luca (opera del Duomo), Isaia seduto, all'interno del Duomo. Per Orsanmichele fece S. Filippo per l'arte dei Calzolai, i 4 Santi Incoronati per l'Arte dei Fabbri, Legnaioli e Muratori e San Eligio (o San Lò) per l'Arte dei maniscalchi. Il S. Filippo era stato originariamente commissionato a Donatello, ma non avendo trovato l'accordo sul prezzo, per far dispetto a Donatello, l'arte dei Calzolai decise di affidare l'esecuzione della statua a Nanni di Banco, il quale, al termine del lavoro, chiese un prezzo superiore al preventivo di Donatello. I Calzolai affidarono a Donatello la stima, pensando che, per la rabbia, avrebbe sottovalutato l'opera. Invece Donatello stimò un prezzo superiore addirittura a quello richiesto da Nanni di Banco. I commissari gridarono a Donatello che lui ben sapeva che l'opera era risultata inferiore a quella che avrebbe potuto fare lui stesso per un minor prezzo. Donatello rispose che era vero, ma poiché Nanni di Banco era inferiore a lui nell'arte, doveva faticare di più e più a lungo e questo maggiore tempo doveva essere pagato.
Dopo aver terminaro i quattro evangelisti a tutto tondo, Nanni si accorse che la nicchia di Orsanmichele era sufficiente a contenerne solo tre. Non sapendo come rimediare, andò a chiedere consiglio a Donatello, il quale ridendo gli disse che avrebbe provveduto, purché Nanni andasse a Prato al posto suo, a prendere certe misure e, al ritorno, avesse pagato una cena a lui e a tutta la sua bottega. Partito Nanni, con gli aiuti scantonò alcune braccia e spalle e accostò le statue, facendo apparire una mano sopra le spalle di uno di loro, correggendo l'errore e migliorando l'insieme. La cena fu pagata con grande allegria.
1410 Crocifisso in S.Croce nella cappella del transetto sinistro. Brunelleschi gli disse che aveva messo un contadino in croce e, per contrapposizione, ne fece un altro (detto delle uova per il noto episodio - vedi Brunelleschi).
1411 inizia le statue per Orsanmichele
1415 l' Opera del Duomo, per il lato Est del campanile, commissiona a Donatello il Profeta
1416 il David in marmo di Donatello viene spostato in Palazzo Vecchio. Donatello viene pagato per gli adattamenti.
1417 S.Giorgio per Orsanmichele, prima scultura che rompe con la tradizione medievale di Nanni di Banco.
1407 collabora con Lorenzo Ghiberti
12.1420 Donatello riceve il pagamento per il S.Giovanni Battista per il campanile del Duomo. Ora al Museo dell'Opera del Duomo.
1423 I Consoli di Siena affidano a Donatello il bassorilievo del banchetto di Erode per il fonte battisimale, a causa dell'inadempienza di Jacopo della Quercia.
1423 inizia il San Ludovico per l'esterno di Orsanmichele su incarico della Parte Guelfa.
1425 termina il tabernacolo davanti a Orsanmichele, con il S.Ludovico di Tolosa, patrono della Parte Guelfa. Quando la Parte Guelfa perse di importanza, il tabernacolo fu venduto all'arte dei Mercanti, che tolse il S. Ludovico per metterci, nel 1460, il S.Tommaso del Verrocchio.
Nel 1908 fu collocata nel Refettorio, divenuto museo. Il restauro di Bearzi ha messo in evidenza che la statua, in bronzo, é costituita da una serie di lamine saldate insieme, per la doratura a fuoco e non a foglia, che imponeva di far ruotare i pezzi nel fuoco. La rifinitura sul lato destro delle lamine dimostra che la statua non deve essere collocata frontalmente, ma sensibilmente ruotata verso sinistra.
esegue anche il Profeta Geremia, firmato OPVS DONATELLI, per il campanile. Adesso nel museo dell'Opera del Duomo.
1425 Donatello, Michelozzo e Pagno di Lapo Portigiani iniziano il monumento funebre a Giovanni XXIII in Battistero su commissione di Cosimo il Vecchio.
4.1426 Donatello e Michelozzo fino a Ottobre a Pisa, dove lavorano, assieme a Pagno di Lapo Portigiani, alla tomba di Rinaldo Brancacci per la chiesa di S. Angelo di Seggio di Nido a Napoli.
1426 Sepoltura in marmo di Rinaldo Brancacci per la chiesa di S.Angelo in Nilo (la scultura fu eseguita a Pisa da Donatello e da Michelozzo).
1428 Donatello, Michelozzo e Pagno di Lapo Portigiani terminano il monumento funebre a Giovanni XXIII. Vasari dice che Donatello fece la figura bronzea e dorata del defunto, la Speranza e la Carità. Michelozzo fece la Fede.
14.7.1429 Michelozzo, anche a nome di Donatello, accetta la commissione per il pergamo del Duomo di Prato
1430 Annunziata in S.Croce per la Cappella Cavalcanti
1430 esegue il David per il cortile di Palazzo Medici, ora al Bargello.
1430 esegue la statua del profeta Abacuc, detta lo Zuccone, ultima statua per il campanile. In realtà rappresenta Giovanni di Barduccio Cherichini. é firmato OPVS DONATELLI. Piacque tanto a Donatello, che quando doveva giurare diceva: 'Alla fé ch'io porto al mio Zucconé. Mentre lo lavorava, guardandolo diceva: 'Favella, favella, che ti venga il cacasangue!'. Adesso é nel museo dell'opera del Duomo.
1431 Sull' antica colonna dell' Abbondanza, corrosa, ne fu innestata un' altra, pure di granito, di maggior diametro. Donatello fu incaricato di realizzare un capitello e la statua dell' Abbondanza, che costitu il GENIUS della città.
1432 a Roma esegue il tabernacolo in S.Pietro, nella Sagrestia dei Beneficiati
1433 realizza l'Annunciazione per S.Croce, su incarico dei Cavalcanti. Ricorda Simone Martini nella muta eloquenza dei gesti. Da notare le mani e i preziosismi di contorno, preludio della cantoria per il Duomo.
1433 Cantoria sopra l'organo del Duomo, ora nel museo dell'opera.
1433 Per la Sagrestia vecchia di S.Lorenzo, Donatello, su commissione di Cosimo il Vecchio, esegue gli stucchi nei peducci della volta, 4 tondi, parte dipinti e parte in bassorilievo, le porte in bronzo, per le quali ebbe un diverbio con Brunelleschi.Nelle porte sono raffigurati gli apostoli, con i martiri ed i confessori. Furono criticati per l'eccessivo realismo. Nelle nicche fece S.Lorenzo, S.Stefano, S. Cosimo e S.Damiano.
1433 Michelozzo e Donatello terminano il capitello bronzeo per il pergamo del duomo di Prato.
14.11.1433 L'Opera del Duomo commissiona a Donatello, rientrato da Roma, la cantoria per la sacrestia vecchia.
19.6.1434 consegna il primo rilievo con i putti danzanti per il pergamo del duomo di Prato, eseguiti con la collaborazione di Michelozzo e di Pagno di Lapo Portigiani.
14.4.1434 Per la vetrata dell'occhio del Duomo con l'Annunciazione, viene preferito il disegno di Donatello a quello del Ghiberti. La vetrata, con l'Incoronazione della Madonna, verrà realizzata da Domenico di Pietro da Pistoia.
1435 scolpisce L'Annunciazione per la navata destra di S.Croce.
4.6.1436 Donatello consegna altri 4 rilievi per il pergamo del duomo di Prato.
30.12.1437 Michelozzo si impegna a fornire entro tre mesi la tomba di Bartolomeo Aragazzi per il Duomo di Montepulciano. Il monumento si trova nel duomo, smembrato, salvo 2 angeli, al Victoria and Albert di Londra. Non si sa se ha partecipato anche Donatello.
1438 S. Giovanni Battista in legno per S. Maria dei Frari in Venezia A Faenza per le statue in legno di S. Giovanni e S.Girolamo (museo civico).
1438 vengono collocati i rilievi di Donatello, Michelozzo e Pagno di Lapo Portigiani per il pergamo del duomo di Prato.
1443 termina le decorazione della Sagrestia vecchia di S.Lorenzo.
1443 prende in affitto una casa nel canto di via Buia, ora via dell'Oriolo, dov'é il Palazzo Riccardi, già Guadagni. Messer Manno di Giovanni Temporani locat ad pensionem Donato, vocato Donatello, olim Nicholai Betti, sculptori populi Sancti laurentii de Florentia, domum cum horto, apotecha et aliis edifitiis in populo Sancti Michaelis Vicedominorum, loco dictus De Casa Bischeri.
1444 a Padova esegue il crocifisso per l'altare maggiore della chiesa del santo.
1447 a Padova per il monumento al Gattamelata.
11.2.1447 a Padova firma il contratto per l'altare maggiore, poi rimaneggiato nel 1865.
1450 termina il monumento equestre al Gattamelata a Padova, firmato Opvs Donatelli Flo.
1453 rientra a Firenze
1454 Maddalena lignea per il battistero.
1455 Cosimo il Vecchio commissiona a Donatello la Giuditta e Oloferne, per Palazzo Medici, poi in Piazza della Signoria e ora in Palazzo Vechio. Terminata nel 1460, fu fusa in 11 pezzi. Il panneggio fu modellato servendosi di un vero panno. Anche il basamento é di Danatello. La firma recita OPVS DONATELLI FLO.
1456 statua gigantesca in teracotta per la facciata del duomo, distrutta.
1457 esegue in cera i modelli per le porte del Duomo di Siena. Andando a Roma, passò da Siena Bernardetto di Monna Papera, orafo fiorentino e buon amico di Donatello. Visti i modelli in cera pronti per la fusione ed essendo poco amico dei senesi, dissuase Donatello dal compiere l'opera, anzi, lo convinse, in un giorno di festa, mel quale in bottega non vi era nessuno, di spezzare le forme e di fuggire a Firenze. Si ritiene che la lamentazione sul Cristo morto al Victoria and Albert di Londra faccia parte di questo lavoro.
1457 esegue un S.Giovanni Battista per il duomo di Siena, tuttora in loco. Fece il lavoro a Firenze e mandò la statua a Siena in 3 pezzi, senza un braccio, essendo scontento del pagamento.
1460 circa la bottega di Donatello o Michelozzo realizzano 8 tondi in marmo per il cortile di palazzo Medici, riproducenti monete antiche. Donatello restaurò anche numerosi busti romani per ornare Palazzo Medici.

Donatello lavorò moltissimo per Cosimo, di cui aveva appreso il gusto per soddisfarlo presto e bene. Cosimo gli fece allogare una testa in bronzo per un mercante genovese, il quale stimò eccessivo il prezzo richiesto. Cosimo si propose come mediatore e chiese a Donatello di collocare la statua sui merli del ballatoio, per poterla meglio giudicare. Il mercante propose mezzo fiorino per ognuno dei 45 giorni di lavoro. Donatello gli rispose che si trattava veramente di un mercante di fagioli e non di un apprezzatore dell'arte e che egli in un centesimo di secondo avrebbe potuto disfare l'opera sua. Con un colpo, la fece cadere in strada e si ruppe in modo irreparabile. Il mercante offri' il doppio per una copia, ma Donatello rifiutò.
1461 al ritorno da Siena, Donatello inizia i pergami per S.Lorenzo, che lascerà incompiuti alla sua morte (1466) e verranno terminati da Bertoldo e Bellando. Furono collocati nel 1558-65, secondo il progetto di Donatello. L'attuale collocazione é seicentesca.
10.12.1466 Donatello muore e viene sepolto in S.Lorenzo, vicino a Cosimo il Vecchio.

1386    si inizia il Duomo di Milano.

1386    Niccolò Gerini disegna la vetrata per la sagrestia di S.Maria Novella e dipinge Niccodemo e le Marie che depongono il corpo di Cristo nel sepolcro, ora nella chiesa di S.Carlo davanti a Orsanmichele.

1387    nasce a Fiesole il BEATO ANGELICO   - ( m. 18.2.1455) . Guido di Pietro, poi Giovanni da Fiesole, chiamato il Beato Angelico.  Seguace di Masaccio e di Gentile da Fabriano. Maestro di Benozzo Gozzoli e di Zanobi Strozzi
Di carattere buonissimo e parco, si dedicò esclusivamente alla pittura, rifiutando onori, cariche e ricchezze. Non ritoccò mai le sue opere, ritenendo che la prima stesura era quella dettata da Dio.
1418 inizia a dipingere. L' Incoronazione della Vergine del Louvre e Annunciazione di Cortona sono opere che denotano ancora influssi masacceschi.
31.10.1417 si iscrive come pittore alla Compagnia di S.Niccolò presso la Chiesa del Carmine. Forse fu anche miniaturista, ma non se ne conoscono opere certe.
1423 ricordato per la prima volta come frate
1425-1430 Annunciazione con 5 storie di Maria nella predella, ora al Prado
1430 circa tavole di S.Domenico a Fiesole: Tavola dell'altare maggiore, rimaneggiata nel 1501 da Lorenzo di Credi. Redentore e gloria tra angeli e Santi, Incoronazione della Vergine (ora al Louvre), altre tavole sono alla National Gallery di Londra.
1430 a Cortona dipinge due pale: Annunciazione e la Madonna con bambino e Santi. Nel 1438 Piero e Cosimo de' Medici donarono alla chiesa di Cortona la tavola per l'altare maggiore, dipinta da Lorenzo di Niccolò nel 1402.
1430 Incoronazione della Vergine, oggi agli Uffizi, per S.Maria Nuova.
1433 tabernacolo dei Linaioli, ora al museo di S.Marco, si stacca dalle influenze masaccesche. Il disegno della cornice é di Lorenzo Ghiberti, realizzata da Jacopo di Bartolomeo da Settignano e da Simone di Nanni da Fiesole. La parte lignea fu eseguita da Jacopo detto il Papero.
Le opere successive, luminose e cristalline, si pongono in alternativa a Domenico Veneziano e Piero della Francesca: Polittico di Perugia, Pala di San Marco, Affreschi della Cappella Niccolina in Vaticano.
1433 Dipinge 4 reliquiari per fra Giovanni Masi: 3 sono nel Museo di S.Marco (Madonna della Stella, Annunciazione, Adorazione dei Magi e Incoronazione della Vergine). Seppellimento e Assunzione di Maria nel Museo Isabella Steward a Boston.
1433 Deposizione per S.Trinita, ora nel Museo di S.Marco. Le 3 cuspidi sono di Lorenzo Monaco. La predella, ora nell'Accademia, con Natività, Storia di S.Onofrio, Storia di S.Niccolò di Bari.
13.4.1436 la Compagnia del Tempio ordina il Compianto su Cristo, ora al Museo di S.Marco.
Giudizio Universale, ora al Museo di S.Marco, dipinto per S.Maria degli Angeli
1437 Nella lunetta della chiesa di S.Domenico a Cortona affresca Madonna con Bambino e Santi Domenico, Pietro martire e 4 evangelisti. Staccato, rimane in loco la sinopia.
1438 Piero dé Medici commissiona la pala dell'altare maggiore di S.Marco (ora nel Museo). Nella predella vi erano 8 storie, ora disperse (alla Pinacoteca di Monaco 3 più una Pietà, 1 nella galleria nazionale d'Irlanda a Dublino, 1 nella Galleria nazionale di Washington, 1 al Louvre e 2 al museo di S.Marco)
1441 Cosimo de' Medici commissiona gli affreschi per il Capitolo di S.Marco (si vede ancora in una lunetta il Crocifisso con Santi. Del fondo é rimasta solo la preparazione rossa. Assai deperiti, si vedono ancora alcuni affreschi nel primo chiostro. Nello stesso periodo affresca, con gli allievi, tutte le celle del convento di S.Marco. Nel corridoio affresca: Madonna con bambino fra i Santi Domenico, Cosma, Damiano, Giovanni Evangelista, Marco, Tommaso d'Aquino, Lorenzo e Pietro Martire.
1445 viene proposto per l'Arcivescovado di Firenze, ma rifiuta ed indica S.Antonino.
1447 Affresca in S.Pietro la cappella maggiore, poi distrutta.
1447 nel Duomo di Orvieto decora la cappella di S.Brizio (2 vele della volta con Cristo Giudice e i Proeti), con gli aiuti Benozzo Gozzoli, Giovanni di Antonio della Checca, Giacomo da Poli, Piero di Niccolò.
1448 a Roma da Papa Niccolò V, che gli fa affrescare la Cappella Niccolina in Vaticano con le storie di S.Stefano e S.Lorenzo.
1448 Piero dé Medici commissiona i 6 pannelli con le 35 raffigurazioni delle Storie di Cristo per gli sportelli dell'armadio degli argenti della SS.Annunziata. I primi furono tutti eseguito dal Beato Angelico, gli altri, forse, da allievi. Sicuramente di Alessio Baldovinetti: Nozze di Cana, Battesino di Cristo e Trasfigurazione. Adesso sono al Museo di S.Marco
18.2.1455 Donatello muore a Roma e viene sepolto in S.Maria sopra Minerva.
5.4.1499 Luca Signorelli viene incaricato di terminare il Giudizio Universale nella volta della cappella di S.Brizio nel duomo di Orvieto, lasciata incompiuta dal Beato Angelico.
1501 Lorenzo di Credi rimaneggia la pala dell'altare di S.Domenico a Fiesole del Beato Angelico.

1387    Gherardo Starnina si iscrive alla Compagnia di S. Luca di Firenze. Fu allievo di Antonio Veneziano.

1387    Spinello Aretino affresca le pareti della sacrestia di S.Miniato con le storie di S.Benedetto (per un lascito di Benedetto di Nerozzo Alberti)

1387   si tiene in S.Croce il Capitolo Generale dell'Ordine

1389   Spinello Aretino dipinge il trittico con Storie di S.Caterina in S.Caterina all'Antella.

1389   nasce Cosimo il Vecchio figlio di Giovanni di Bicci dei Medici. Sposa Contessina dé Bardi. Nonno di Lorenzo dei Medici

1390   nasce a Firenze NANNI DI BANCO 1390 - 1421
Scultore classicheggiante, di carattere tranquillo e faceto, precursore di Luca della Robbia.
1404 Niccolò di Pietro Lamberti, Giovanni di Ambrogio, Nanni di Banco e Antonio di Banco lavorano alla lunetta sopra la porta della mandorla in Duomo.
1408-1413 Nanni di Banco esegue il San Luca (opera del Duomo), Isaia seduto, all'interno del Duomo. Per Orsanmichele fece S. Filippo per l'arte dei Calzolai, i 4 Santi Incoronati per l'Arte dei Fabbri, Legnaioli e Muratori e San Eligio (o San Lò) per l'Arte dei maniscalchi. Il S. Filippo era stato originariamente commissionato a Donatello, ma non avendo trovato l'accordo sul prezzo, per far dispetto a Donatello, l'arte dei Calzolai decise di affidare l'esecuzione della statua a Nanni di Banco, il quale, al termine del lavoro, chiese un prezzo superiore al preventivo di Donatello. I Calzolai affidarono a Donatello la stima, pensando che, per la rabbia, avrebbe sottovalutato l'opera. Invece Donatello stimò un prezzo superiore addirittura a quello richiesto da Nanni di Banco. I commissari gridarono a Donatello che lui ben sapeva che l'opera era risultata inferiore a quella che avrebbe potuto fare lui stesso per un minor prezzo. Donatello rispose che era vero, ma poiché Nanni di Banco era inferiore a lui nell'arte, doveva faticare di più e più a lungo e questo maggiore tempo doveva essere pagato.
Dopo aver terminaro i quattro evangelisti a tutto tondo, Nanni si accorse che la nicchia di Orsanmichele era sufficiente a contenerne solo tre. Non sapendo come rimediare, andò a chiedere consiglio a Donatello, il quale ridendo gli disse che avrebbe provveduto, purché Nanni andasse a Prato al posto suo, a prendere certe misure e, al ritorno, avesse pagato una cena a lui e a tutta la sua bottega. Partito Nanni, con gli aiuti scantonò alcune braccia e spalle e accostò le statue, facendo apparire una mano sopra le spalle di uno di loro, correggendo l'errore e migliorando l'insieme. La cena fu pagata con grande allegria.
20.2.1409 L'Opera del Duomo commissiona l' Isaia a Nanni di Banco.
1414 viene commissionato a Nanni di Banco il rilievo con l'Assunta per la porta della Mandorla del Duomo, adesso nel museo dell'opera del duomo. Vi lavorò anche Jacopo della Querce. L'assunta si presenta molto ben modellata, con un S.Tommaso che prende la cintola e dall'altra parte, un orso che sale su di un pero.
29.4.1418 L'Opera del Duomo affida a Donatello il Giosué (Poggio Bracciolini), lasciato incompiuto da Bernardo Ciuffagni. Verrà invece terminato da Nanni di Banco.
12.2.1421 muore e viene sepolto in S.Croce

1390   Lorenzo Monaco entra nel monastero camaldolese di S. Maria degli Angeli a Firenze

1390   Spinello Aretino affresca le storie dei S. Efisio e Potito nel Camposanto di Pisa.

10.12.1391   Lorenzo Monaco fa professione di fede presso i Camaldolesi.

1391   Spinello Aretino dipinge il trittico all'Accademia di Firenze.

1392   Agnolo Gaddi affresca la Cappella del Sacro Cingolo nel Duomo di Prato

1393   Niccolò di Pietro Lamberti lavora nella parte bassa della porta della mandorla in Duomo.

1395   Buonarrota presta al Comune 4500 fiorini per la guerra contro Gian Galeazzo Visconti

1395   nasce Lorenzo il Vecchio dei Medici figlio di Giovanni di Bicci

22.11.1395   a Pisa Puccio di Giovanni da Cereto, in punto di morte, nomina erede universale il figlio Antonio Pisano.

1396   nasce a Firenze   MICHELOZZO DI BARTOLOMEO  (1396-1472)
di origine borgognona, ma cittadino fiorentino dal 9.4.1376.
Donatelliano in scultura, ma più composta, classica e con stupende trovate formali.
Brunelleschiano in architettura, ma più nudo, sobrio e quasi conventuale
1417-1424 nella bottega di Lorenzo Ghiberti. Collabora per la seconda porta del Battistero e per il S. Matteo di Orsanmichele, come esperto di fusione.
1.1422 viene bene la seconda fusione del S. Matteo per Orsanmichele di Lorenzo Ghiberti. Alla rinettatura partecipa anche Michelozzo, nella bottega del Ghiberti. la statua reca l'iscrizione Opus Vniversitatis Cansorvm Florentiae Anno MCCCXX.
1425 Fino al 1433 ha bottega insieme a Donatello.
1425 Donatello, Michelozzo e Pagno di Lapo Portigiani iniziano il monumento funebre a Giovanni XXIII in Battistero su commissione di Cosimo il Vecchio.
4.1426 Donatello e Michelozzo fino a Ottobre a Pisa, dove lavorano, assieme a Pagno di Lapo Portigiani, alla tomba di Rinaldo Brancacci per la chiesa di S. Angelo di Seggio di Nido a Napoli.
1428 Donatello, Michelozzo e Pagno di Lapo Portigiani terminano il monumento funebre a Giovanni XXIII. Vasari dice che Donatello fece la figura bronzea e dorata del defunto, la Speranza e la Carità. Michelozzo fece la Fede.
14.7.1429 Michelozzo, anche a nome di Donatello, accetta la commissione per il pergamo del Duomo di Prato
1432 forse ha partecipato alla realizzazione del tabernacolo per la sacrestia dei Beneficiati in S.Pietro a Roma.
1433 Michelozzo e Donatello terminano il capitello bronzeo per il pergamo del duomo di Prato.
19.6.1434 Donatello consegna il primo rilievo con i putti danzanti per il pergamo del duomo di Prato, eseguiti con la collaborazione di Michelozzo e di Pagno di Lapo Portigiani.
4.6.1436 Donatello consegna altri 4 rilievi per il pergamo del duomo di Prato.
4.4.1437 La fusione delle 10 storie delle Porte del Paradiso é terminata. Dovevano essere rinettate da Lorenzo, Vittorio Giberti e Michelozzo. L'operazione durò fino all'agosto 1447.
10.12.1437 Michelozzo si impegna a fornire entro tre mesi la tomba di Bartolomeo Aragazzi per il Duomo di Montepulciano. Il monumento si trova nel duomo, smembrato, salvo 2 angeli, al Victoria and Albert di Londra. Non si sa se ha partecipato anche Donatello.
1438 vengono collocati i rilievi di Donatello, Michelozzo e Pagno di Lapo Portigiani per il pergamo del duomo di Prato.
1444 su commissione di Cosimo il Vecchio, lavora nella SS.Annunziata, nella cappella e nella sacrestia.
1444 inizia la costruzione del palazzo commissionato a suo tempo da Cosimo a Brunelleschi, che lo progetto troppo sontuoso
1445 per incarico di Cosimo dé Medici, edifica il Noviziato di S.Croce, il corridoio che va dalla chiesa alla sacrestia e la cappella del noviziato (o dei Medici).
28.2.1446 viene commissionata a Luca della Robbia, a Michelozzo e a Maso di Bartolomeo (1406/1457) la porta di bronzo della sagrestia del Duomo
1447 L'Arte di Calimala delibera la costruzione del tabernacolo marmoreo del crocifisso in S.Miniato, concedendo a Cosimo il Vecchio di apporre la propria arme, insieme a quella dell'Arte. Le aquile in bronzo furono eseguite nel 1451 da Maso di Bartolomeo. Il Crocifisso fu portato in S.Trinita nel 1671.
1450 Michelozzo edifica Palazzo Corsi in via Tornabuoni. La facciata fu rifatta nell'800 per allargare la via.
1454-1470 Cortile di Palazzo Vecchio
1457 rimaneggia la chiesa di S.Felice.
1457 muore Maso di Bartolomeo e si interrompe la costruzione della porta della sacrestia del Duomo, affidata anche a Luca della Robbia e a Michelozzo
1460 circa la bottega di Donatello o Michelozzo realizzano 8 tondi in marmo per il cortile di palazzo Medici, riproducenti monete antiche.
14.2.1461 muore il medico Giovanni Chellini e Michelozzo gli fa la tomba in S.Jacopo.
1461 viene ripresa la costruzione della porta della sacrestia del Duomo da Luca della Robbia e da Michelozzo (?)
1462 Cosimo de' Medici riceve in dono un edificio di Milano, lo fa ristrutturare, forse da Michelozzo, forse dal Filarete, e ne fa il Banco Mediceo
1462 Fortezza di Ragusa
1470 Michelozzo edifica il cortile di Palazzo Vecchio, lavoro che nessuno aveva voluto fare per timore di alterare la stabilità.
1472 muore e viene sepolto in S.Marco

15.10.1396   muore Agnolo Gaddi. Nel registro dei Morti di Firenze, tenuto dagli Ufficiali della Grascia si legge: "1396, die XV mensis ottobr. Angelus Taddey taddi (non Gaddi) pictor de populo Sancti Petri magioris Quarterio Santi Johannis, seppultus in ecclesia Sante Crucis. Retulit Dopninus Fortiori becchamortus: banditus fuit".

1397   nasce PAOLO UCCELLO (Firenze 1397-1475)
Figlio di Dono di Paolo, barbiere e chirurgo proveniente da Pratovecchio e cittadino fiorentino fin dal 1373.
Allievo di Lorenzo Ghiberti. Collaborò, come semplice garzone, alla realizzazione della seconda porta del battistero. - Maestro di Andrea del Castagno.
Occupava il suo tempo studiando prospettive ed effetti visivi nuovi, pensando di acquistare fama con l'inventiva. Donatello, al quale faceva vedere i suoi studi, gli raccomandava di non lasciare il certo per l'incerto.
Mentre dipingeva una tavola, serrò la sua casa, affinché nessuno vedesse, e resistette anche alle insistenze di Donatello, il quale, quando l'opera fu scoperta, lo rimproverò di scoprirla ora, che avrebbe dovuto essere coperta. Addolorato, si chiuse in casa a studiare le sue prospettive.
Paolo Uccello visse sempre molto povero e mori' in miseria.

1407 Fino al 1412 è a bottega di Lorenzo Ghiberti.
15.10.1415 si iscrive all' arte dei Medici e Speziali.
1425 Fino al 1430 é a Venezia, proprio nel periodo di maggior operatività di Masaccio.
1435 Fino al-1440 Paolo Uccello dipinge i 3 quadri della Battaglia di S.Romano. Nell' inventario del 1492 i tre dipinti figurano nella camera grande a piano terra di Lorenzo. Adesso sono: 1 agli Uffizi, 1 al Louvre, 1 alla National Gallery di Londra.
1436 affresca Giovanni Acuto in Duomo.
1443 dipinge l'orologio del Duomo di Firenze
1445 Fino al 1450 esegue gli affreschi del Chiostro Verde di S.Maria Novella. La creazione degli animali: innovativi i leoni che si azzuffano, i daini e i cervi che scappano timorosi, gli uccelli che volano (Vasari). La creazione di Adamo ed Eva: per primo colorì accuratamente gli alberi (Vasari).
Il peccato originale. Il Diluvio universale, il sacrificio di Noé, l'ebbrezza di NoŠ. Da notare le prospettive, il furore degli elementi, il corvo che cava gli occhi a una moribonda e l'arco grandissimo formato dal corpo gonfio d'acqua di un putto annegato, il poco timore di due cavalieri che combattono e la paura di due in groppa a una bufala che si va riempiendo d'acqua da dietro, alcuni mazzocchi, esercizi di prospettiva. Da notare anche una botte nell'ebbrezza, mirabile esempio di prospettiva, come pure l'arca del sacrificio. Dipinse con molta morbidezza ed é la migliore opera sua (Vasari).
Distaccati nel 1909 e 1947 furono recuperate le sinopie. Restaurati nel 1957 sono i pessimo stato di conservazione. -  Storie di S.Francesco sopra la porta sinistra dentro S.Trinita, danneggiatissime.
1447 viene terminato il chiostro di S.Miniato al Monte. Paolo Uccello affresca il lato est parte con terra verde e parte con colori surrealisti (prati azzurri, case rosse ecc.). Durante il lavoro, l'abate dava da mangiare a Paolo Uccello solo formaggio, tanto che lui scappò e rifiutò di farsi trovare a casa. Due frati giovani, un giorno, lo rincorsero e gli chiesero perché avesse abbandonato il lavoro, Paolo rispose che aveva tanto formaggio in corpo che aveva paura di venire utilizzato come colla e che anziché Paolo avrebbe dovuto chiamarsi Cacio. Il problema fu poi risolto. Riportati in luce nel 1925 e nel 1942.
1456 nasce Antonia, figlia di Paolo Uccello. "Pittoressa", si farà carmelitana. Muore nel 1490.
8.8.1469 nella portata al catasto dichiara: "Truovomi vecchio e senza inviamento e no mi posso asercitare e la dona inferma".
11.11.1475 fa testamento.
10.12.1475 muore all'ospedale e viene sepolto in S.Spirito nella tomba del padre.

1398   Brunelleschi immatricolato all'Arte della Seta.

1398   Fino al 1401 Gherardo Starnina è operante in Spagna, fra Valencia e Toledo.

1399   Brunelleschi (22) esegue per l'orafo Lunardo di Matteo Ducci due busti di Profeti, due statuette di S.Ambrogio e S.Agostino e due mezze figure di Evangelisti per l'altare di S.Jacopo nel duomo di Pistoia.

1399   Spinello Aretino dipinge il polittico per S.Felicita, ora all'Accademia.

1399   Papa Bonifacio IX autorizza S.Maria a Peretola a battesimare.

1399  (incerto) nasce ANTONIO PISANO ( ? - 1455)
La sua educazione artistica é tutta settentrionale, specialmente di Gentile da Fabriano, in uno schema di gotico internazionale, che resta interdetto di fronte alle prime novità rinascimentali e si concentra su di un formalismo superficiale lussuoso e raffinato. Fu ottimo medaglista e lavorò anche per Re Alfonso I d'Aragona.
1431 completa in S.Giovanni in Laterano le pitture di Gentile da Fabriano, già corrose dall'umidità ed andate distrutte.
1455 muore a Napoli.

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