FIRENZE (7414 byte)

 

CRONOLOGIA di
FIRENZE
(Autore: Paolo Piccardi)

 

 

Parte quinta

1200 nel contado fiorentino si contano  205 castelli

5.1200     Siena assalta Montalcino, per lei una spina del fianco come Semifonte per Firenze. Non riesce ad espugnarla.

12.2.1200      Firenze, che aveva già tentato, senza riuscirvi, di assaltare Semifonte, approfittando della difficile situazione economica dell'Alberti, ne acquista da lui i diritti su Selinunte per 400 libbre. Cedette inoltre metà delle tasse sui suoi domini ed esentò i fiorentini dal pagamento dei dazi di transito.

23.11.1200      i Fiorentini riescono a fare prigioniero un nobile di Semifonte. Gli altri nobili del luogo, timorosi per la loro sorte, si recano in Orsanmichele per giurare obbedienza a Firenze.

29.3.1201       Siena e Firenze, a Fonteruoli, stringono un patto di alleanza militare. Si sono rese conto, infatti, che solo unendosi possono conquistare, rispettivamente, Montalcino e Selinunte.

6.8.1201        S. Maria di Nucole (Novoli) viene distrutta da una inondazione.

27.9.1201       Montalcino capitola, dopo 16 mesi di assedio, a cui hanno partecipato anche truppe fiorentine.

1. 1202       Firenze tenta un assalto di sorpresa a Semifonte, che, difesa da 5.000 soldati, respinge l'assalto alle sue mura. I soldati fiorentini si ritirano, ottenendo l'esenzione dalle tasse per 90 anni, per ricompensa.

20.2.1202       in un documento appaiono per la prima volta i Consoli dei Cambiatori, che si erano staccati da Calimala.

3.4.1202      Dopo un breve assedio Semifonte, prostrata dalla carestia e senza aiuti esterni, capitola. Firenze concede 4.000 piastre contro l'obbligo dei Semifontesi di distruggere completamente la città e di ricostruirla nella pianura. I semifontesi preferirono emigrare. Firenze aveva conquistato il dominio su tutto il suo territorio, ma le sue casse risultano disastrate.

24.10.1202       Firenze stringe alleanza con Motepulciano

1.1203        Arezzo stringe alleanza con Montepulciano, preferendo Firenze a Siena.

1203        inizia la costruzione del primo palazzo comunale. Fu il primo palazzo pubblico laico edificato a Firenze, probabilmente presso piazza della Signoria, a quell'epoca un dedalo di viuzze. Un piccolo spazio antistante era chiamato Placza communis. Precedentemente i consoli si erano riuniti in case private, in Orsanmichele o in S.Martino al Vescovo. Inizia anche la ritenuta di un regolare Archivio, dove vengono raccolte anche le trascrizioni di documenti più antichi, quando servivano per la delimitazioni dei confini e l'accertamento delle proprietà comunali.

4.6.1203      un arbitrato, affidato al vescovo di Poggibonsi, obbliga Siena a restituire a Firenze i territori sottratti fino dal 1176.

1204      Firenze conclude un accordo commerciale con Faenza

1204      Ranieri, vescovo di Fiesole, aveva contratto molti debiti con i fiorentini, che hanno buon gioco a imporgli di designare Fienze come sua residenza ufficiale. La cosa non piace a Innocenzo III, che minaccia contro Firenze e, di conseguenza, il divieto delle altre città doi commerciare con i fiorentini.

1204        Per controllare Capraia, degli Alberti, i fiorentini edificano Montelupo e la popolano forzosamente con abitanti delle parrocchie vicine.

15.4.1204       i consoli di Firenze, riuniti in Orsanmichele, decidono di mandare dal Papa il banchiere Tiniosus Lamberti, che ottiene la ratifica dell'accordo militare con Siena, ma deve rimandare Ranieri a Fiesole.

29.10.1204      Capraia capitola ai fiorentini.

1205        Giovanni da Velletri diventa vescovo di Firenze. Insediato da poco, assiste all'arrivo della reliquia del braccio dell'apostolo Filippo, che era appartenuta all'imperatore Manuele, giunta a Firenze grazie alla circostanza che fiorentini erano il patriarca di Gerusalemme e il decano di Joppe. Fu traslata in S.Iacopo in Campo Corbolini. Avvennero molte guarigioni e conversione di eretici. Fu aggiunta allo statuto di Firenze la persecuzione degli eretici, fino ad allora tollerati.

1206       viene istituito l'ufficio per la manutenzione del ponte sull'Arno.

1207       la lega toscana, ormai docile strumento nelle mani di Firenze, non aiuta Siena nell'assedio a Montepulciano, che dura da due anni, per non aumentare la potenza di Siena. Anzi, Firenze arma un esercito e per la prima volta lo pone al comando di un comandante straniero, Gualfredotto de Grassello, al quale viene affidata la carica di Podestà. Si era infatti compreso, che non era produttivo affidare la carica di podestà a un nobile del contado, il quale aveva interessi diversi da quelli del Comune. Il nuovo podestà, guida il carroccio e l'esercito fiorentino, rinforzato da truppe di Arezzo, Perugia, Romagna e Lombardia nel Comitato senese e si accampa davanti al castello fortificato di Montalto della Berardenga.

1207        in S.Miniato viene terminato il pavimento a mosaico tassellato, come da iscrizione davanti alla cappella del crocifisso

20.6.1207       le mura di Montalto della Berardenga resistono alle pietre scagliate dalle catapulte. Le vedette fiorentine riposano all'ombra degli alberi disarmate. Gli assediati vedono giungere, da lontano e silenziosamente, i rinforzi di Siena, Orvieto, Lucca e Pistoia, forti di 3.000 cavalieri e soldati a piedi. Escono dalla fortezza e sorprendono le vedette appisolate. L'esercito fiorentino, benché colto di sorpresa, si riorganizza rapidamente e dopo una breve, ma furiosa battaglia, costringe i senesi alla fuga, mentre solo i 300 cavalieri orvietani si difesero con onore. Mentre il carroccio e una parte dell'esercito mantiene la posizione davanti al castello assediato, il resto insegue i senesi sbaragliandoli, facendo 1200 prigionieri e catturando il carroccio, le tende, le armature ecc. Il castello di Montalto viene conquistato e raso al suolo e l'esercito fiorentino può tornare trionfante a Firenze, carico di preda e di onori. Le donne senesi si recano al campo di battaglia per recuperare i morti, ma il caldo li ha resi irriconoscibili ed i cadaveri rimangono insepolti.

11.7.1207      giunge a Firenze il legato di Innocenzo III, nell'intento, fallito, di stabilire la pace con Siena Firenze, infatti, pone condizioni onerose, al fine di potenziare il proprio esercito e indebolire ulteriormente Siena. Da parte loro, i banchieri e i mercanti non vedono di buon occhio la prosecuzione delle battaglie, causa di turbamento degli affari.

23.3.1208       Siena conclude un accordo con il legato dell'imperatore svevo Filippo, mettendosi sotto la sua protezione ed impegnandosi a donare all'imperatore i territori restituiti dai fiorentini, in caso di accordo di pace.

18.6.1208       i fiorentini, furiosi per l'accordo di Siena con l'imperatore, rientrano in territorio senese conquistando vari castelli minori. Più difficoltosa diventa la conquista del castello di Rigomagno. I difensori gettano zolfo bollente sugli assalitori, che tentano di scalare le mura. Pioggia e grandine improvvise spengono lo zolfo e il castello può essere espugnato e i 200 difensori fatti prigionieri. Gran parte del comitato senese é in mani fiorentine.

21.6.1208       Filippo di Svevia, fratello di Enrico VI, viene assassinato a Bamberg, forse per ordine di Ottone IV di Brunswig, mentre erano in corso trattative, pilotate la Innocento III, per assegnare la corona imperiale a Filippo,

8.8.1208      Siena si sottomette alle condizioni di pace di Firenze. Tutti i cittadini di Siena e di Firenze giurano. Siena si obbliga a mantenere buone relazioni con le alleate di Firenze, Arezzo e Montepulciano. Concede l'indipendenza a Poggibonsi, che passa quindi sotto il dominio fiorentino. Consegna a Firenze il castello di Tornano. Vengono liberati tutti i prigionieri, compresi i senesi e gli orvietani rinchiusi nelle burella di Firenze.

1209      Frate Bernardo di Quintavalle e frate Egidio sono i primi francescani che arrivano a Firenze, precedendo S.Francesco. Vengono accolti da Guidalotto Guidalotti e dalla moglie.

5.1209       Giunge a Firenze il patriarca di Aquileia, col compito di precedere Ottone IV e di farsi restituire i beni imperiali conquistati illegalmente. Riesce in Lombardia e in Romagna, ma Firenze gli chiede di attendere l'arrivo dell'imperatore, al quale era stata inviata una ambasceria fiorentina. Il legato imperiale si mostra intransigente, lascia la città promettendo l'interdetto imperiale e comminando una multa di 10.000 marchi d'argento. I fiorentini si appellano al papa, sapendolo contrario ad un eccessivo rafforzamento dell'imperatore.

11.7.1209      Innocenzo III scrive a Ottone IV, chiedendogli di mitigare le sanzioni contro Firenze, rimproverando il legato imperiale di aver "teso troppo la corda dell'arco". Contemporaneamente, il papa conferma la sottomissione di Poggibonsi al vescovo di Firenze.

4.10.1209       In S.Pietro il guelfo Ottone di Brunswig viene nominato imperatore da Inncoenzo III, al quale ha giurato fedeltà e promesso la restituzione dell'eredità matildina. Era giunto a Roma evitando di passare per Firenze, che fu l'unica città a osare di rifiutare obbedienza all'imperatore. Fu punita con il bando imperiale, ma Innocenzo III scrisse a Ottone IV di ritirare il bando. Nel Novembre dello stesso anno Ottone IV entra a Firenze, con reciproco rispetto, nonostante il mancato giuramento e il bando imperiale.

1211      Guerra di Ottone IV in Puglia. Benché le azioni militari lo stiano favorendo, deve rientrare in Germania, perché Innocenzo III lo ha scomunicato e sta cercando di far eleggere imperatore Federico II di Svevia.
FEDERICO II DI SVEVIA fu personaggio di enorme statura, come riconobbe anche la chiesa, che di lui disapprovo' solo l'incredulita' nell'anima, essendo stato educato dalle dottrine di Averroe', per il quale il filosofo non conosce altra religione fuori della conoscenza di cio' che e'. Conosceva 9 lingue e ne scriveva 7. Era circondato dai migliori scienziati del tempo, anche ebrei e arabi, che porto' con se' alle crociate. Era particolarmente versato nell'astronomia, parente stretta dell'astrologia. Alla sua corte accorrevano musici, poeti, giocolieri e schermidori, con i quali si dimostrava molto generoso. Costrui' fortezze, castelli, torri sui ponti, parchi per la selvaggina. Aveva sguardo acuto e penetrante. Ebbe tre mogli, cinque figli legittimi piu' dieci naturali. Mantenne anche un harem con ballerine orientali. Era uno spirito libero, che non poteva assoggettarsi ai rigidi vincoli della chiesa e dei costumi dell'epoca. Il suo trattato sulla caccia e' il primo esempio di libera osservazione diretta della natura, svincolato dallo studio accurato dei testi dei maestri della chiesa. Gli manco' l'omogeneita' con il mondo che lo circondava, che per questo non riusci' a cambiare e a trascinarlo con le sue idee: era tedesco di origine, siciliano di nascita, orientale di educazione. La chiesa lo vide come nemico delle sue stesse fondamenta, i Comuni ostacolo al loro sviluppo. Le sue contraddizioni furono le leggi contro gli eretici, che permisero alla chiesa di organizzare l'inquisizione, partecipo' alle crociate di malavoglia, accordandosi in segreto con il sovrano avversario. Miscredente e laico, si confesso' e comunico' in punto di morte. Con lui moriva l'impero, nella sua concezione storica, ma rimanevano i principi di laicita' e di critica nei confronti della chiesa romana.

1215      MAESTRO BONCOMPAGNO scrive il Rota Veneris, epistolario per amanti, con un capitolo dedicato ai modelli di lettere che dovevano scrivere le monache ai loro amanti.
Magister Boncompagno: nato a Signa, spirito bizzarro e motteggiatore, grande erudito, divenne insegnante presso lo Studia di Bologna. Ci rimangono 17 opere, perlopiu' manuali di comportamento, che descrivono con vivacita' la societa' del tempo, sia fiorentina che di altri luogo, avendo viaggiato anche in germania ed in Oriente. Una sua invettiva contro i mercanti, che non scrivono in latino ornato, ma adoperano il volgare, ci dimostra come i mercanti fiorentini, facendo grande uso del volgare nelle loro lettere commerciali, lo arricchirono di tutti i vocaboli che servivano a descrivere le nuove situazioni e ne fecero una lingua completa.

1.1216      Mazzingo dé Mazzinghi, che aveva il castello a Campi, organizza una festa per la sua elevazione a cavaliere, con musica, giocolieri e giullari. I giullari venivano usati per fare burle, anche pesanti. A seguito di una di queste burle, scoppiò un furibondo alterco fra Buoldelmonte dei Buondelmonti e Oddo Arrighi dei Fifanti. Le rispettive consorterie decisero che, per fare pace, Buondelmonte avrebbe dovuto sposare la nipote, bruttina, di Oddo Arrighi dei Fifanti, figlia di Lambertuccio Amidei. Si interpose Gualdrada, moglie di Forese Donati, che fu poi nonna di Corso Donati, che voleva far sposare a Buondelmonte con la sua bella figlia. Tanto fece che l' 11 Febbraio, giorno fissato per il matrimonio, Buondelmonte non si presentò. Due mesi dopo, per Pasqua, mentre Buondelmonte, tutto vestito di bianco, passava il ponte vecchio per andare a sposarsi, fu assalito e ucciso dalla consorteria avversaria, guidata da Schiatta degli Uberti. Ne nacque una profonda divisione fra le consorterie, con conseguente divisione della popolazione: gli Uberti, gli Alberti, i Lamberti e i Fifanti erano fedeli agli Svevi, detti Ghibellini dal nome della citadina sveva di Weiblingen, da cui ebbero origine gli Hochenstaufen (anche Federico Barbarossa amava chiamarsi Weiblinger). I Buondelmonti erano Guelfi.

16.7.1216       A Perugia muore Innocenzo III. Fu abbandonato nudo nella bara, dopo essere stato spogliato di tutto dai suoi cortigiani. Vienne eletto Onorio III, che avrà come consigliere il futuro Gregorio IX, già grande amico di S.Francesco.

16.8.1216      un documento ci dimostra come la via dei Calzaiuoli fosse angusta. Il proprietario di una casa aveva costruito un piano sporgente che arrivava fino alla metà della strada. Al dirimpettaio fu negato il permesso di costruire un piano sporgente analogo.

1217      S.Francesco a Firenze

19.5.1218     Muore Ottone IV (n.1180 ) Re di Germania e imperatore, figlio del guelfo Enrico il Leone, duca di Baviera.

1218       inizia la costruzione del ponte alla Carraia, secondo dopo ponte Vecchio

1218        Guidalotto Guidalotti fonda lo Spedale di S.Maria di S.Gallo (dove é ora l'arco di trionfo) e lo affida ai 2 francescani. Le Clarisse fondano il convento di Monticelli, fuori porta S.Frediano, dove dal 1253 custodiscono il velo di S.Chiara e il saio di S.Francesco. Il convento divenne ben presto un comodo ricovero per le foglie e le vedove di nobili casati.

1219       S. Domenico fonda il suo convento in S.Pancrazio, che sposterà poco dopo a S.Paolo fuori le mura. La chiesa cerca di cacciarli. Il futuro Gregorio VIII cerca di insediarli in S.Piero Scheraggio, ma ottiene solo di metterli in S.Maria Novella, più decentrata.

5.11.1219       i crociati fiorentini conquistano Damietta in Egitto, sul Nilo.

1220        Federico II attraversa l'Italia, ma non passa per Firenze, a causa di una profezia che gli prediceva la morte in terra fiorentina (morirà a Fiorentino in Puglia). Conferma il privilegio su S.Pietro a Gropina a Guido Guerra e ai suoi figli

4.1221       Si incontrano a Firenze S.Francesco e il futuro papa Gregorio IX, che lo dissuade dall'andare in Francia, dicendogli che ha molti nemici nella chiesa italiana. Anche il vescovo di Firenze lo aveva trattato con arroganza.

1221       dagli atti di un processo apprendiamo che la gente di Batoni, sulla montagna pistoiese, ogni 3 anni doveva somministrare al vescovo, che si recava li' in un suo castello, tutto il necessario per fornire la tavola sua e del suo seguito. Ossia: carne di vitella, manzo, maiale, arrosto di maiale già pronto, pollame, focacce, spezie, ceri, legname, letti, foraggio ecc. Questa tassa si chiamava albergaria e doveva essere pagata in contanti, se il vescovo non faceva la visita al castello.

17.7.1222        Scoppia una guerra fra Pisa e Lucca. Accorrono i fiorentini, che sconfiggono i Pisani prima a Calcinaia e dopo aver depredato i loro vettovagliamenti a Bientina, li sconfiggono a Castel del Bosco. I fiorentini volevano erigere un monumento sulla costa pisana con l'iscrizione "Io, Firenze, sino a qui son giunta". Pisa si affrettò a mandare ambasciatori a Firenze, per riattivare i commerci. Pagò 63.000 libbre pisane di danni di guerra. Gli alleati di Pisa pagarono ion natura.

1223         Figline, sobillata dai senesi e dagli Ubertini, rifiuta obbedienza a Firenze, che, per rappresaglia, costruisce il castello delle Sieci e quello dell'Incisa.

1224       I francescani fondano una chiesa a Vienna e la dedicano alla S.Croce

1225      data iscritta sui mosaici del Battistero: Sancti Francisci frater ... Jacobus

1225      la Repubblica fiorentina chiama pittori greci ad affrescare S.Maria Novella. Cimabue apprese da loro.

21.3.1227      viene fatto papa Gregorio IX, che scrive subito a Federico II ricordandogli che fra 5 mesi scade il termine per la prossima crociata e scatena la guerra agli eretici. Si scatenarono subito i Domenicani contro gli albigesi e i patarini, che venivano definiti ipocriti perché conducevano una parca vita. Firenze, che aveva sempre tollerato tutti, si trovò coinvolta. I Domenicani imposero una tassa a tutte le chiese per finanziare la guerra agli eretici.

8.9.1227        Federico II, con 7.000 cavalieri, si imbarca a Brindisi per la Crociata.

10.9.1227      Federico II, ammalato, torna indietro con tutta la flotta.

29.9.1227      Gregorio IX non crede alla malattia di Federico II. Già lo odia perché, invece di ardere di sacro furore contro gli eretici e gli infedeli, apprezza le raffinatezze orientali. Lo vede di grande statura, tale da fargli ombra. Inoltre impedisce la realizzazione di una profezia, che prediceva liberazione del Santo Sepolcro durante il suo pontificato. Lo scomunica.

1228       Firenze muove guerra contro Pistoia. Guelfi e Ghibellini non c'entravano niente: ci si era ricordato che Pistoia aveva aiutato Semifonte. Vengono distrutte Montefiore, Carmignano, Lamporecchio e Lanciano. Pistoia viene assediata e accetta le condizioni di pace: dipendere totalmente da Firenze per la politica estera: stringere alleanze e dichiarare guerre. Dopo che fu firmato il trattato, giunse a Pistoia la notizia che Siena si era decisa a mandare rinforzi.

9.1229       Firenze muove guerra, che durerà a lungo, contro Siena. Durante questo conflitto, appare per la prima volta il fuoco greco, appreso dai Crociati: vasi di vetro pieni di petrolio, zolfo e micce.

15.6.1230      Alla sera, prima della pausa per la notte, i fiorentini arrivano fino a Porta Camollia, a cui Alberto di Mangona inchioda il suo scudo. Il vescovo di Siena convince i fiorentini a rinunciare all'assalto.

8.1230     Gregorio IX e Federico II fanno la pace.

23.10.1230      Nell'ospedale di S.Giovanni Battista, fra il battistero e S.Reparata, muore Magister Boncompagno.

1230      in S.Ambrogio prete Uguccione non pulisce bene il calice e il vino si trasforma in sangue. Il calice si trova nel tabernacolo fatto da Mino da Fiesole nel 1481, nella cappella a sinistra dell'altare maggiore.

1231      Per garantire ai commerci il necessario capitale, a Firenze viene proibito di fare prestiti a chi non abita nella città e di garantire per stranieri.

1231     Firenze si impegna in guerra contro Pisa, con alterne vicende.

2.10.1232      Federico II e Gregorio IX ordinano a Firenze di fare pace con le altre cità. Firenze detta le condizioni, che avrebbero rese impotenti Pisa e Siena. Firenze viene scomunicata.

1232     Firenze fa guerra contro Siena e ne devasta le campagne.

27.10.1232       Siena riconquista Montepulciano. A Firenze scoppiano incendi dolosi che distruggono dal mercato vecchio a via Martelli. Federico II condanna Firenze a risarcire Siena con 600.000 libbre senesi, ma ordina ai senesi di andare a prendersele.

1233      Un Monaldi, un Monetti, un Amidei, un Antella, un Sostegni, un Uguccioni e un Falconieri costituiscono l'associazione dei "sette Beati fiorentini", ispirati a rigidi principi di penitenza. Molto uniti da segreti vincoli, si costruirono un piccolo oratorio fuori le mura (dove é ora la SS.Annunziata), che divenne meta di pellegrinaggi.

Desiderosi di solitudine, si ritirarono sul monte Senario, dove andò a trovarli Piero da Verona, che, intuendo di poerne fare il suo braccio armato, impose loro la regola agostiniana, una veste nera e il nome di Servi di Maria, che disse, gli aveva suggerito una visione della Madonna.

Piero da verona impose la regola agostiniana anche ai frati dell'ospedale di S.Gallo. L'insegna di Piero da Verona nella sua lotta per la vera fede era una croce rossa: i frati portarono sempre una doppia croce rossa sulla veste.

1233      i frati agostiniani fondano un eremo dove adesso si trova S.Matteo in Arcetri

1233      viene ricostruito il campanile di S.Pietro a Gropina

1233     Firenze assedia Siena per 24 giorni. Catapulta asini morti dentro le mura, in segno di disprezzo, ma non riesce a espugnarla.

1234    Firenze devasta le campagne senesi da Asciano al Monte Amiata.

1234    Firenze impone tasse ai nobili del contado e conia proprie monete d'argento con l'effige di S.Giovanni, usurpando i diritti dell'imperatore.

25.6.1235      Firenze accetta le condizioni, favorevoli, del papa per fare pace con Siena, i podestà delle città in conflitto si baciarono sulla bocca. Con Pisa, Firenze fece una pace separata.

Firenze usci' rafforzata dalla pace, sia per le condizioni, sia per aver dimostrato di saper ben difendere gli interessi anche degli alleati più deboli.

Vennero revocate tutte le condanne, sia dell'imperatore che del papa. Federico II fece attraversare Firenze da un corteo di animali esotici e di elefanti, guidati da turchi col turbante.

Firenze seppe ben utilizzare il suo prestigio, ponendosi come arbitra nei contrasti fra le varie città ed imponendo le proprie condizioni (ad esempio fra S.Gimignano e Volterra, fra opposte fazioni in Pistoia, a Roma dove le truppe fiorentine rovesciarono il partito popolare e ridettero potere a Gregorio IX)

17.6.1236     Badia a Settimo viene tolta ai Vallombrosani e data ai monaci francesi di Citeaux (Cistercensi), che hanno anche la chiesa di S.Frediano (Citeaux = Cestello). I cistercensi, con gli Umiliati, svolgeranno un ruolo importante a favore dell'amministrazione guelfa di Firenze.

14.9.1228     festa dell'esaltazione della Croce. Bolla di Gregorio IX che prende sotto la sua protezione i frati minori della chiesa di S.Croce

1237        Diventa podestà Rubaconte di Mandello, che avvia la costruzione del ponte alle Grazie (Rubaconte) e fa lastricare le strade. Nonostante le lotte fra le opposte fazioni, i podestà potevano essere guelfi o ghibellini, bastava che fossero bravi e che si potessero cacciare all'occorrenza.

1237      Gli usurai fiorentini vengono perseguitati in Francia, ma vengono salvati dall'intervento di Gregorio IX.

10.1237      Federico II sconfigge la Lega Lombarda a Cortenuova.

4.1238       Dopo l'impresa di Federico II, si tenta di modificare lo statuto di Firenze, al fine di dare maggiore potere ai ghibellini e di trovare un accordo con l'imperatore.

Poiché le cariche erano sempre state divise equamente, scoppiano tumulti e molte case furono distrutte dalle fiamme. Inviati di Bologna portarono ad una tregua fra le parti. Federico II, che aveva il papa come nemico e non ne voleva avere altri, mandò il Legato imperiale a Fiernze, portando un trattato che concedeva piena giurisdizione su tutto il territorio e il diritto di conio. Si riservava solo la nomina del podestà. Firenze accettò, ma lo scontento dei Guelfi aumentò.

8.1238        Federico II inizia l'assedio di Brescia, con un potentissimo esercito, cui partecipa anche l'esecito fiorentino, con Guelfi e Ghibellini uniti.

12.1238      il poderoso esercito imperiale non riesce ad espugnare Brescia e si ritira. Quando i cavalieri fiorentini tornano a Fienze, scoppiano feroci tumulti anti-imperiali.

I guelfi Giandonati conquistano la torre dei Fifanti in Por Santa Maria, i guelfi Donati si scagliarono contro i Tedaldini, gli Uberti contro gli Uguccioni e i Borghesi contro i Pazzi.

Orsanmichele venne demolita per snidare nemici rifugiaticisi

1239      Gregorio IX scomunica Federico II, che non accettava i roghi papali degli eretici. Tutti i giuramenti fatti all'imperatore vengono annullati. La scomunica papale arriva a Firenze mentre i Ghibellini stanno prevalendo e i Guelfi sono costretti a rifugiarsi a Gangalandi e a Castagnolo. Ma i ghibellini li inseguirono e li sconfissero a Lastra a Signa. Si sposano due figli delle famiglie avverse per una pace che durerà 3 anni.

1239       il vescovo fiorentino Ardingo concede ai frati Umiliati di Alessandria, lavoratori di pannilana, il malandato convento di S.Donato in Polverosa. Non chiedevano l'elemosina, ma la facevano, con i proventi del loro lavoro. Si trattava di una setta ex-eretica, vicina a quella dei Poveri di Lione, dai rigidi principi ortodossi, dove convivevano frati e suore.

22.2.1240        Federico II con la sua flotta approda a Roma, che si appresta a conquistare. Gregorio IX, sapendo che i romani avrebbero spalancato le porte all'imperatore, con i pochi cardinali rimastigli fedeli porta in processione per le vie di Roma le reliquie della croce e le teste di S.Pietro e Paolo.

In un primo momento la folla, non avendo notato le reliquie, lo schernisce. Gregorio IX si ferma, si toglie la tiara e la pone sulle reliquie delle teste e dice agli Apostoli di provvedere loro a difendere Roma, che i romani non hanno intenzione di farlo. A quelle parole la gente si infiamma e corre ad armarsi. Irritato dal voltafaccia, Federico II si ritira.

7.1240       Federico II muove contro le città ribelli della Romagna e chiede rinforzi ai fiorentini.

Guidalotto Guidalotti si domicilia vicino a S.Martino del vescovo per riscuotere un tributo straordinario di 26 denari per ogni focolare e imposte straordinarie a chiese e conventi.

1240      nasce GIOVANNI CIMABUE - Il padre lo mise a studiare presso i Domenicani in S.M.Novella, dove dipingevano alcuni pittori greci, fatti venire per mancanza di pittori in Firenze. Cimabue preferì imparare pittura da loro, anzichè le materie letterarie.

1241      Federico II decide di ricostruire il castello di Prato

15.4.1241      Grazie alla mediazione di un Ubaldini, finalmente Faenza si arrende. per Federico II le spese militari erano divnute insostenibili: era giunto a far coniare monete di cuoio!

22.8.1241      Muore Gregorio IX e viene eletto Celestino IV, che muore dopo pochi giorni.

1242      viene eletto podestà di Firenze il ghibellino Lambertesco dé Lamberteschi. Fu un ottimo podestà, fece molte costruzioni e si meritò questo ricordo:
Venuto é 'l lione/ De terra fiorentina/ Per tenir raxone/ In la cita Regina.

1242      i guelfi Adimari si impadroniscono della torre dei ghibellini Bonfanti.

Le famiglie della consorteria ghibellina escono a cavallo da Firenze per andare in aiuto di una famiglia Ghibellina di Campi, ma vengono assalite dai Guelfi con morti e feriti.

25.6.1243      Sinibaldo Fieschi viene eletto papa Innocenzo IV, ritenuto amico dell'imperatore. Viterbo si solleva contro l'imperatore, che l'assalta, senza espugnarla.

10.6.1243       Bartolomeo, abate della Badia, pone la prima pietra della chiesa di S. Simone e Giuda con iscrizione che chiedeva per Firenze la precedenza su tutte le città latine, Roma e Parigi incluse. I vessilli dei soldati fiorentini svettavano in tutti gli accampamenti dell'imperatore.

1244       Piero da Verona organizza la Compagnia dei Laudesi di S.Maria Novella.

Le sue prediche cominciavano a fare presa sugli scettici fiorentini. Chiese e ottenne l'allargamento della piazza S.Maria Novella per poter contenere il popolo.

Inizia l'Inquisizione anche a Firenze, con Tribunali di tortura nel vescovado, in S.Maria Novella e nell'ospedale di S.Gallo e i roghi conseguenti.

Le case che accoglievano gli eretici patarini venivano rase al suolo.

Al popolo cominciarono a rivolgersi anche i Guelfi e i Ghibellini, nell'intento di rafforzare le loro fila. Si eleggono i primi Capitani del Popolo, che affiancano i nobili e gli ecclesiastici nell'amministrazione della città.

31.3.1244      nella piazza Lateranense, Federico II si assoggetta al papa, che voleva un sovrano obbediente e sottomesso. Federico II si voleva liberare dalla scomunica per ottenere l'appoggio delle città nella sua guerra contro le città ribelli: i comuni lombardi, Bologna e Firenze.

5.6.1244       Innocenzo IV, visto che Federico II si sta riarmando, pensa di fuggire in Francia e si trasferisce, prima a Civita Castellana, poi a Sutri, da dove, travestito e con una piccola scorta, si imbarca a Civitavecchia su una nave genovese, inseguito dalla cavalleria imperiale.

2.12.1244     Innocenzo IV arriva a Lione.

5.1245       a Firenze viene eletto Podestà il cav. Pace Pesamigola (o Pesamicula) di Bergamo, che non aveva nessuna voglia di vedere torture e roghi per la città. Era preoccupato per il fanatismo che i frati riuscivano a suscitare nella popolazione. Protesse due fratelli, Pace e Barone, che avevano case munite in S.Apostoli, accoglievano i perseguitati. Federico II era a Pisa e i frati pensarono bene di mandare un loro inviato a Lione per avere istruzioni dal papa, il quale confermò che lo scontro doveva essere duro.

17.7.1245     Concilio di Lione. Papa Innocenzo IV scomunica Federico II di Svevia e lo dichiara decaduto. Quando Federico II apprende la notizia a Torino, mentre era in viaggio per Lione, dove si affrettava nella speranza di fermare l'editto, si fa portare lo scrigno da viaggio, ne preleva la corona e se la mette in testa, chiedendo agli astanti se avesse perduto la corona.

11.8.1245     il tribunale ecclesiastico condanna i fratelli Barone come eretici, ordina la confisca dei beni e la distruzione della casa.

12.8.1245     due messi del podestà si presentano davanti all'inquisitore in S.Maria Novella e ordinano di revocare la condanna contro i fratelli Barone, pena lo multa di 100 marchi d'argento. L'inquisitore fa cortesemente e diligentemente stendere un verbale.

13.8.1245     all'imbrunire, con la scusa delle laudi, per non destare sospetti, i frati radunano il popolo in S.Maria Novella e annunciano che il podestà protegge gli eretici e obbedisce allo scomunicato imperatore.

24.8.1245     S.Bartolomeo. Mentre in S.Reparata il vescovo, protetto dai suoi armati, sta per pronunciare la condanna contro il podestà, irrompono i fratelli Barone con i loro seguaci, chiamati dal suono della Martinella, che con spargimento di sangue scacciano gli avversari.

I frati e i loro fedeli, sopraffatti dal numero, riuscirono a rifugiarsi in S.Maria Novella, dove confermarono la condanna dei fratelli Barone, aggiungendo però che li avrebbero perdonato se avessero deposto le armi.

In ricordo degli scontri, furono erette in seguito le croci al Trebbio e quella in piazzza S.Felicita.

La disfatta dei frati fu poi fatta passare per vittoria e Piero da Verona, che fuggi' da Firenze per paura, fu poi proclamato santo e martire.

La chiesa, visto che non poteva combattere il Podestà con la forza, iniziò l'opera di convincimento nei confronti delle famiglie Guelfe a togliergli l'appoggio.

1246      i domenicani Sisto e Ristoro iniziano la costruzione della nuova chiesa di S.Maria Novella. Concorsero alle spese la Repubblica, l'Arte della Lana, ed alcune famiglie, fra le quali quella dei Minerbetti

1246         Frate Guido della Frassa acquista il Decretum di Graziano ed inizia cosi' la costituzione della biblioteca di S.Croce.

1.1246      Il Papa scrive a Firenze, dove continuano gli scontri fra le opposte fazioni, perché si sottometta al Vescovo. Federico II invia Firenze una delegazione offrendo la sua mediazione per risolvere i conflitti. Ovviamente, era un pretesto per convalidare il potere del podestà.

Nonostante l'opposizione dei Guelfi e di pochi altri, che non volevano Firenze assoggettata a nessuna autorità, la maggioranza acconsenti'.

Federico II nomina suo figlio bastardo Federico d'Antiochia podestà di Firenze, che divenne il centro dell'amministrazione imperiale. L'amministrazione del contado venne tolta a Firenze e, suddiviso il territorio in distretti, furono nominati rettori imperiali. Federico d'Antiochia revocò tutti i bandi e fece rientrare i Guelfi fuoriusciti.

2.1246     Federico II, scoperto un complotto del papa per rovesciarlo, muove contro i traditori e li uccide a Napoli, dopo averli fatti accecare.

4.1246     Consapevole di non poter vincere con le armi, Innocenzo IV nomina un anti-re in Germania, cui si rivolgono subito i Guelfi fiorentini, ma capiscono che non ha alcuna intenzione di venire a fare guerra in Italia.

Federico di Antiochia subodora complotti e commina una multa di 100 piastre d'argento ai due consiglieri, non guelfi, che non volevano Firenze assoggettata ad alcuno. Elimina i Capitani del Popolo. Organizza delle spedizioni contro le città vicine, che non riesce ad espugnare. Impone tasse gravose e manda soldati in aiuto del padre, impegnato a perdere Parma. Sequestrò le entrate della chiesa fiorentina. Obbligò la celebrazione dei riti liturgici nonostante la scomunica.

1247      Innocenzo IV nomina il cardinale Ottaviano degli Ubaldini legato per l'Italia settentrionale.

Era un ricchissimo rampollo della potente famiglia del Mugello, da sempre convinta sostenitrice del papa. Lui personalmente si disinteressava della religione ed aveva per consigliere un patarino, il Visconti. Accumulò ricchezz enormi e raffinate, da far pensare a un signore del rinascimento anti-litteram.

12.1247      gli imperiali uccidono 4.000 soldati papali e catturano il vescovo Marcellino di Arezzo, che venne giustiziato, avendo tradito il giuramento fatto all'imperatore.

12.1247     I guelfi fiorentini si armano e Federico di Antiochia si asserraglia nel castello di Prato.

1.1248      infuriano le battaglie per le strade di Firenze. Federico di Antiochia raduna a Prato le truppe delle città fedeli, che avevano mandato anche scalpellini e muratori per la ditruzione delle case guelfe.

25.1.1248       Federico di Antiochia si accampa davanti a Firenze.

31.1.1248      Federico di Antiochia entra in Firenze. I Guelfi seppelliscono in S.Lorenzo Rustico Marignolli, uno dei loro capitani. I canonici, per paura della vendetta ghibellina, disseppelliscono il corpo e lo nascondono. La pietra tombale é ora murata nella parete del cortile della canonica.

2.2.1248       i capi Guelfi scappano di nascosto ma i ghibellini li inseguono e ne uccidono alcuni, mentre altri si rifugiano a Capraia, che viene assediata.

A Firenze vengono abbattuti 36 edifici: la torre Guardamorto di 70 metri, dove ora c'é il Bigallo, la torre dei Tosinghi al Mercato Vecchio, di 75 metri, adorna di lastre di marmo. Il nuovissimo Palazzo dei Cerchi presso S.Ambrogio, fuori le mura.

Vennero dati 8 giorni di tempo ai fuoriusciti guelfi per rientrare senza conseguenze. Dopo tale termine, cominciano le persecuzioni dei guelfi, con torture eseguite da Saraceni.

25.4.1249     I Guelfi di Capraia si arrendono a Federico di Antiochia che si imbarca subito per Napoli. Parte dei guelfi viene impiccata subito. Gli altri vengono portati a Napoli, accecati e buttati a mare.

26.5.1249    Enzo, figlio di Federico II viene catturato dai Bolognesi durante la battaglia di fossalta. Imprigionato, morirà in carcere.

3.1249        Federico II lascia Cremona e va a Pisa portando Pier delle Vigne in catene.

Il dotto oratore, suo fido consigliere, era ora sospettato di tradimento: Federico II aveva mandato Pier delle Vigne e Taddeo di Suessa a Lione, per tentare una rappacificazione col papa, col divieto assoluto di parlare col papa l'uno senza la presenza dell'altro. Pier delle Vigne aveva contravvenuto. Federico II gli fece conficcare chiodi negli occhi. Non volendo essere esposto al pubblico ludibrio, Pier delle Vigne si suicidò sbattendo al testa contro il muro del carcere.

7.7.1249     Federico di Antiochia, le cui finanze erano stremate dalle continue guerre, impegna le miniere d'argento di Volterra all'interesse dell'80%. Firenze intensifica i suoi commerci con la Francia, tramite l'imperiale Pisa.

1250       il cardinale Ottaviano degli Ubaldini da Bologna regola le questioni ecclesiastiche fiorentine. Decide il trasferimento degli Umiliati da S.Donato a S.Lucia, vicina al ponte alla Carraia.

1250      i frati agostiniani comprano una terra per costruire S.Spirito.

 

Continua...

TORNA PAGINA LEGENDA

Ritorno a Cronologia di Città e Personaggi
Ritorno a Cronologia