SCHEDE BIOGRAFICHE
PERSONAGGI
FILIPPO MEDA



Le notizie provengono da accurate ricerche d'archivio,
e dalla preziosa collaborazione del nipote FRANCESCO MEDA
che ci ha fornito anche le immagini.
(quella d'apertura è il busto di Meda a Montecitorio)

 

“Il 18 gennaio 1704 Antonio Giovanni Meda (di Cinisello, Milano) sposa Marianna Manzoni.
L'ultimo figlio nato, Gerolamo, sposato due volte, ebbe nove ragazzi.

Gerolamo Francesco Luigi, era appunto l'ultimo nato e occorre spiegare come, pur essendo di umile professione (falegname come suo padre), potè assicurare ai nove figli, tre dei quali morti in giovane età, una vita decorosa. Dopo il fallimento della sua piccola azienda fu presentato dai superiori dell’oratorio che frequentava al signor Giuseppe Guenzati, proprietario di una accreditata bottega di stoffe e telerie in via Mercanti per essere assunto come commesso.

Poco dopo, alla morte del Guenzati, fu in grado di rilevare la ditta in cui lavorava, aumentandone il prestigio e la clientela.

Potè così avviare agli studi FILIPPO, il figlio maggiore, i fratelli e le sorelle: Michele, medico precursore degli interventi cardio-vascolari, Carlo, avvocato e giornalista, Giuseppe, sacerdote, Maria e Matilde, direttrice didattica.

FILIPPO MEDA, nato a Milano l'1 gennaio 1869, ha caratterizzato mezzo secolo della vita pubblica italiana tra il 1889 e il 1939.

Da minuziosi appunti manoscritti (che si fermano con l'arrivo al potere dei fascismo) possiamo sapere tutto sulla sua vita giovanile: dove ha abitato, le scuole frequentate con i voti ottenuti, i suoi professori, i suoi primi lavori e guadagni. Appassionato di letteratura e storia, già a sedici anni scriveva un quaderno di note con le prime impressioni critiche sui testi studiati.

Ottenne due lauree: la prima nel 1891 a Milano (in lettere, conseguendo l'abilitazione all'insegnamento delle lingue e letterature classiche), la seconda nel 1893 all'Università di Genova (in giurisprudenza). La sua attività professionale cominciò l'1 maggio 1896, quando aprì a Milano, con Agostino Cameroni (che sarà anche parlamentare), uno studio legale.

Collaboratore e propagandista del movimento cattolico milanese, fu chiamato nel 1894 da Don Davide Albertario alla redazione de "L'Osservatore Cattolico", di cui divenne direttore nel 1899.

II 6 giugno 1896 sposò Annunciata Branca (note sul fidanzamento negli appunti manoscritti).


Fillippo Meda in una storica immagine nel corso di un suo discorso elettorale
a Cerro Maggiore (Rho, Milano)

La sua carriera politica cominciò nel luglio 1902, quando fu eletto per la prima volta consigliere provinciale per il mandamento di Rho, dove sarà rieletto senza interruzione e per l'ultima volta nel giugno 1914. Fu ugualmente consigliere comunale di Mariano Comense e di Inverigo (Brianza).

Come giornalista, dopo vari anni di direzione de "L'Osservatore Cattolico", realizzò la fusione tra le due correnti esistenti. L' "Osservatore cattolico" e "La Lega Lombarda" cessarono le loro pubblicazioni nel settembre 1907 e furono rimpiazzate da "In attesa" et da "L'unione". Quando poi il quotidiano cattolico "L'Italia" vide la luce nel giugno 1912, ne fu il primo direttore.

La carriera parlamentare iniziò il 7 marzo 1909, quando fu eletto deputato per il collegio di Rho. Da notare che era stato proposto come candidato nonostante il suo rifiuto, motivato dalla disciplina politica allora imposta ai cattolici: il « non expedit » (*). Egli s'affermò subito nel gruppo parlamentare cattolico; il 26 ottobre 1913 fu rieletto deputato, sempre per Rho.
(*) Nell'enciclica di Leone XIII (Graves de communi) si esprimeva a favore dell'impegno sociale dei democratici cristiani, anche se rifiutava decisamente il progetto di costituzione di un partito politico autonomo cattolico. Tuttavia nell'enciclica c'è una cauta apertura verso il liberalismo come quello espresso da FILIPPO MEDA negli ambienti cattolici lombardi. - a commento su questa apertura Vedi qui l'articolo - Ndr.)

Per la sua attività come amministratore si può citare l'elezione alla vice-presidenza del Consiglio Provinciale di Milano nel 1911 et 1912, e alla Presidenza dal 1913 al 1920.

(Alla vigilia della guerra - nella polemica interventismo o neutralismo- sulla denunzia fatta da Filippo Meda sulla Triplice Alleanza, Mussolini intervenne con un suo articolo sul Popolo d'Italia - Vedi qui - Ndr.)

Quando l'Italia entrò nella Prima Guerra mondiale il 24 maggio 1915, Boselli, Presidente del governo di unione nazionale, chiamò Filippo Meda al Ministero delle Finanze, dove resterà sino alla fine della guerra, anche quando Orlando rimpiazzò Boselli nel 1917.

Nel luglio 1917 Filippo Meda pronunziò un importante discorso alla Sorbona a Parigi, per l'inaugurazione dell'Istituto Italiano di Cultura sottolineando l'amicizia Francia - Italia. Fu ricevuto dal Presidente francese et l'Academie organizzò un pranzo in suo onore al Palais d'Orsay. Visitò poi il fronte franco-belga e fu ricevuto a La Panne dal Re Alberto del Belgio.


Filippo Meda il 17 maggio 1917, con i colleghi all'uscita dal Campidoglio

Quando Don Sturzo fondò nel 1919 il Partito Popolare Italiano, non fu tra i primi soci: si riservò un tempo di riflessione, ma poi vi aderì pienamente.

Nel giugno 1919, alla caduta dei Ministero Orlando, riprese l'attività di deputato: il 16 novembre 1919, candidato del Partito Popolare Italiano a Roma e a Milano, ottenne un successo clamoroso.

Nel giugno 1920 Giolitti lo volle al governo come Ministro del Tesoro; ma Filippo Meda rassegnò le sue dimissioni l'anno seguente. Alle elezioni del 15 maggio- 1921 fu rieletto testa di lista dei Popolari per il collegio Milano-Pavia, ma rinunciò ad ogni offerta di posto ministeriale (Affari esteri, Giustizia) o di rappresentante dell'Italia alla Conferenza di Washington per il disarmo.

Data la situazione politica molto difficile, il mattino del 27 luglio 1922 Vittorio Emanuele III lo chiamò come capo dei Popolari in vista della costituzione di un governo di sinistra. Filippo Meda declinò l'invito, ma continuò a partecipare attivamente ai lavori della Camera, ch'egli presiedette durante la sessione di febbraio 1923 sotto il governo Mussolini.

II 28 ottobre 1922 Facta gli telegrafò da Roma : "Sua Maestà Il Re mi ha dato l'incarico di pregarti venire subito Roma desiderando conferire stop saluti".
Flippo Meda, che aveva già lasciato Milano nella sera del 27, annotò poi di sua mano sul telegramma "Non andato perchè ero a Pisa" e spiegò che aveva dovuto attendere ad Orvieto dall'alba alle 11 prima di proseguire per Pisa, dove i fascisti occupavano la stazione. Non si poteva proseguire in treno.

Dopo l'"eliminazione" di Don Sturzo, caduto nel trabocchetto tesogli da Mussolini (Congresso del PPI a Torino 1923), l'avversione ai principi totalitari del Fascismo spinse il Meda a ritirarsi dalla vita politica: nel 1924 non si presentò più candidato alla Camera.

Assunse la difesa di Alcide de Gasperi quando questi fu processato da un tribunale fascista e uscendo dall'aula dopo la condanna esclamò : "ma questo non è diritto..."

Da allora condusse una vita di lavoro professionale, di studi e di ricerche storiche e letterarie. Questi lavori erano presentati per lo più a una stretta cerchia di amici e ammiratori, soprattutto all'Associazione "Pro Cultura", nell'aula della Biblioteca Ambrosiana, luogo preferito di incontro degli antifascisti milanesi.

La pubblicazione degli articoli di Filippo Meda era stata proibita ad un certo momento dal regime imperante: sino all'ultimo giorno di vita lottò per la difesa dei principi di libertà, di giustizia e di democrazia ai quali la sua attività si era sempre ispirata.

II 16 dicembre 1919 fondò la "sua" rivista "Civitas", bimensile di politica e di cultura sociali, per giudicare severamente la situazione derivata dall'inserzione dei cattolici nella vita pubblica italiana. Dopo esser stata confiscata in molte occasioni, "Civitas" dovette cessare le pubblicazioni nel settembre 1925. La rivista riprenderà la sua attività dopo la Seconda Guerra mondiale sotto la direzione di Paolo Emilio Taviani.

Filippo Meda morì la sera dei 31 dicembre 1939.

BIBLIOGRAFIA:
BIBLIOGRAFIA

1) Filippo Meda - "IL CENTENARIO DI MIO PADRE 1838-1938" (Pro manuscripto), Milano 1938
2) Gerolamo Meda - "NEL DECENNIO DELLA MORTE DI MIO PADRE 1939-1949" (Pro manuscripto), Milano 1949
3) Don Ferdinando Meda - "NEL TRIGESIMO DELLA MORTE DELLA ZIA MATILDE" (Pro manuscripto), Milano 1967
4) Alcide De Gasperi - "FILIPPO MEDA" (discorso commemorativo a Rho), Il Popolo Lombardo, Milano, 23 octobre 1949
5) A. De Gasperi, L. Sturzo, E. Clerici, S. Jacini, G.B. Migliori (Scritti e discorsi) - "FILIPPO MEDA" MEDA", Edit. "Il Popolo Lombardo", Milano 1949
6) Stefano Jacini - "STORIA DEL PARTITO POPOLARE", Garzanti, Milano 1951
7) F. Meda, A. De Gasperi, L. Sturzo, G.B. Migliori, E. Clerici. U. Merlin, G. De Rosa, G.P. Dore, G.C.Piombino, C. Cosciani - "CIVITAS", Nuova Serie, Anno X, N° 5-6, Maggio-Giugno 1959, Ed. Civitas, Roma
8) Gabriele De Rosa - "FILIPPO MEDA E L'ETA' LIBERALE", Edit. Le Monnier, Firenze 1959
9) Paolo Emilio Taviani - "RICORDO DI FILIPPO MEDA", Quaderni di "Il Popolo Lombardo", Milano 1966
10) Giorgio Del Vecchio - "I CATTOLICI MILANESI E LA POLITICA" - Vita e Pensiero, Milano 1982
11) Giorgio Del Vecchio - "ALLA RICERCA DEL PARTITO - Cultura politica e esperienza dei cattolici italiani del primo novecento" - Morcelliana, Brescia 1982.
12) F. Fonzi, M. Belardinelli, L. Trezzi, G. Formigoni, G. Vecchio, G. Campanini, G. Rumi, A. Cova, A. Canavero, P. Cafaro - "FILIPPO MEDA TRA ECONOMIA, SOCIETA' E POLITICA" - Bollettino dell'Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia, N° 2-3, Anno XXV, maggiodicembre 1990.
13) M. Belardinelli, P. Cafaro, G. Campanini, A. Canavero, A. Cova, F. Fonzi, G. Formigoni, G. Rumi, L. Trezzi, G. Vecchio - "FILIPPO MEDA TRA ECONOMIA, SOCIETA' E POLITICA" - Relazione del convegno di studio (Milano, 14-15 dicembre 1989) promosso dall'Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia, con una bibliografia degli scritti di Filippo Meda, Vita e Pensiero, Milan 1991

Cronologia ringrazia
il nipote Francesco Meda per aver gentilmente fornito
alcune notizie riguardanti suo nonno
e per averci fornito le immagini sopra riportate.


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