SCHEDE BIOGRAFICHE
PERSONAGGI
HAIDER JOERG

JOERG HAIDER
(1950 – 2008)

di Giacomo Franciosi

 

Joerg Haider è riuscito ad attirare su di sé e sulle formazioni politiche di sua emanazione interesse da parte della comunità internazionale legando il suo nome al di fuori dei confini austriaci, così come poche altre personalità dal dopoguerra ad oggi riuscirono a fare, Kriesky e Weldheim su tutti.

La tragicità e la morbosità con la quale a pochissimi giorni dalla rinascita politica alle elezioni nazionali austriache, la sua morte, è stata vissuta dal popolo austriaco e dalla comunità internazionale, da modo di approfondire meglio questa figura tanto discussa quanto amata.

Joerg Haider nacque il 26 gennaio del 1950 a Bad Goisern nel land dell’alta Austria, i genitori erano stati sostenitori nazisti ( mi venga concessa la digressione, nell’austria post-anchluss resta difficile non trovare soggetti coinvolti col regime hitleriano), Haider compì studi giuridici, laureandosi all’università di Vienna, correva l’anno 1973, nel 1974 presto collaborazione in ambito accademico.
Nel 1971 l’avvicinamento alla politica, e l’iscrizione al partito liberale austriaco Freiheitliche Partei Österreichs (FPÖ), partito nazionalista pangermanico di matrice liberale, che si collocava nel mezzo del consociativismo bipartitico che dalla fine dell’occupazione alleata governava ciclicamente l’austria, ovverosia, partito socialdemocratico e partito conservatore.

Il carisma di Haider e l’abilità comunicativa, mista ad una indubbia capacità di piacere, lo condussero ad una veloce scalata ai vertici del partito, ed ad una sua profonda rivisitazione.
Le tappe salienti si riassumono nell’assunzione dal 1977 al 1983 dapprima della segreteria e poi della presidenza della sezione carinziana dell’FPO, fino alla conquista della segreteria nazionale nell’acceso congresso del 1986, che vide soccombere l’allora leader e vicecancelliere uscente Norbert Steger di posizioni più moderate.

La svolta impressa al movimento da Joerg Haider fu immediata e forte, con un progressivo abbandono delle posizioni liberali, a favore di un più forte concetto nazionale e popolare (populista che dir si voglia).

Nel 1989 Joerg Haider vinse la presidenza del land Carinziano, e si insediò a Klagenfurt, l’esperienza governativa durò poco però, la frase pronunciata in un controverso discorso al parlamentino regionale nella quale si elogiò pubblicamente la politica occupazione del terzo reich gli costò caro; “No, questo nel Terzo Reich non sarebbe successo, perché durante il Terzo Reich si adottò una politica del lavoro efficace, cosa che il vostro governo a Vienna non è mai riuscito a fare. Questa andrebbe detto una volta buona".
Le polemiche detonarono in modo tanto fragoroso che Haider fu chiamato a rassegnare le dimissioni.
Comunque sia la sua immagine nel bene o nel male crebbe nel paese e i consensi in termini elettorali non mancarono.

La svolta furono le elezioni per la presidenza del land Carinzia che lo videro nuovamente trionfare, e lo strabiliante successo alle elezioni nazionali del 1999, con un roboante 30% su base nazionale.
Le elezioni in questione ruppero il consueto schema di governo socialdemocratici-popolari, il neocancelliere Wolfgang Schüssel apri al partito di Haider e la coalizione di governo resse fino al 2002, in un canaio di polemiche impressionante, che l’eurocrazia tecnocratica di Bruxelles e di una moltitudine di cancelliere boicottarono con tanto di sanzioni, (era di tempi della Presidenza Waldheim che non si ricordava un trattamento tale verso l’Austria).
Una vera e propria quarantena, l’allora presidenza di turno portoghese notificò alla sua controparte austriaca che i quattordici partner dell'Unione, laddove Haider e i suoi avessero fatto parte della compagine di governo si sarebbero mossi in tal senso:

1) "non promuoveranno e non accetteranno nessun contatto ufficiale bilaterale a livello politico"
2) "negheranno il loro appoggio a candidati austriaci nelle organizzazioni internazionali"
3) provvederanno affinchè "gli ambasciatori austriaci nelle capitali dell'Unione siano ricevuti solo a livello tecnico".
Un vero attacco incrociato, un fuoco “amico”, una bel colpo di cancelletto a quel quasi 30% di austriaci e quindi cittadini europei che aveva dato fiducia a quell’uomo “pericoloso”.

Nel 2002 tolto l’appoggio al governo Schussel, le urne punirono l’FPO retrocedendo i suoi consensi al 10,2%, Haider accusato il colpo lasciò la politica, ma fu un addio provvisorio.
Nel 2004 si ripresentò per la guida della Carinzia e con un abbondante 40% di suffragi, ottenne il suo terzo mandato.
Nel 2005 promosse una scissione all’interno del suo parito, dando vita con altri soggetti tra cui la sorella maggiore Ursula Haubner (già ministro) alla Bzo (alleanza per il futuro dell’Austria), nelle elezioni federali del 2006, la neocreatura di Joerg Haider ottenne un 4% buono da consentirgli di superare lo sbarramento ed eleggere 7 deputati.
Nelle elezioni anticipate del settembre 2008, torna nuovamente ad un importante successo su scala nazionale, la Bzo 10,7% dei voti (38,5% in Carinzia) e 21 seggi, che unito al 17,5% del rivale FPÖ fa 28,2% e 55 seggi.

“Dopo Lazzaro sono la resurrezione più riuscita” esclamò Haider dopo il nuovo miracolo elettorale.
La tragica morte colpì e gettò nello sconcerto l’intera Austria e il suo establishment la notte dell’11 ottobre 2008, quando alla guida della sua macchina un terribile schianto al ritorno da una notte in un locale per la promozione di una rivista, il Dottor Joerg Haider cessò di vivere.
La sequela di voci, insinuazioni, dietrologie, ricerche morbose sulla vita privata, la presunta omosessualità, (Haider era sposato e padre di due ragazze), le dinamiche poco chiare degli eventi, la “casualità” di una morte tanto violenta dopo una nuova resurrezione politica e la possibilità di incarichi governativi, lasciano molti dubbi e un po’ francamente guastano il sangue a chi come il sottoscritto, non riesce mai a bersi fino in fondo il calice della verità propugnata dai benpensanti e dai manovrati media.
L’enorme cordoglio, la commossa partecipazione della sua gente, dei carinziani tutti, rendono misura della forza e dell’approvazione di questo controverso, boicottato, ma altresì apprezzato leader.

(da una intervista al giornale, dopo il successo elettorale)
Siete contro gli immigrati?
«No, calma. Siamo contro i clandestini», e Haider scandisce perfettamente in italiano: clan-de-stini. «Anzi, le dirò di più: ci hanno votato molti immigrati, turchi soprattutto, che lavorano tanto, pagano le tasse e hanno i figli che ormai parlano tedesco. Hanno un buon reddito e godono del nostro welfare. Loro sono con noi».

Tanto per spiazzare il pensiero grigio e asfissiante dei benpensanti e dei “paraocchiuti”.

Di Giacomo Franciosi


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