Tra il 20% e il 25% degli studenti che oggi
in Italia escono dalla scuola media inferiore non sa leggere o scrivere.
Su circa 57 milioni di Italiani poco più di 3.500.000 sono forniti
di laurea, 14.000.000 di titolo medio superiore, 16.500.000 di scuola media
e ben 22.500.000 sono privi di titoli di studio o possiedono, al massimo,
la licenza elementare.
In percentuale, il 39,2% dei nostri concittadini
sono fuori della Costituzione che, come si sa, prevede l'obbligo del possesso
di almeno otto anni di scolarità.
Il 33% della popolazione (7,5% di laureati
e 25,85% di diplomati) è in grado di affrontare le sfide della società
contemporanea in quanto ha la formazione di base necessaria. Il 66% (30,12%
con licenza media, 36,52% con semplice licenza elementare) dispone di una
formazione insufficiente per partecipare informata allo sviluppo della società
della conoscenza. Si tratta di 36 milioni di italiani da considerare analfabeti
totali, semi-analfabeti o analfabeti di ritorno, comunque non in grado di
affacciarsi sul mondo del lavoro e difendersi di fronte ai continui cambiamenti
che lo hanno investito. Secondo dati
pubblicati nel 2005, quasi sei milioni di italiani sono totalmente analfabeti.
Rappresentano il 12% della popolazione contro il 7,5% dei laureati. L'Italia
è fanalino di coda tra i fra i 30 Paesi più istruiti. Solo
il Portogallo e il Messico hanno un tasso più elevato.
Senza alcun titolo di studio (o in possesso della sola licenza elementare)
è invece il 36,52% della popolazione, circa 20 milioni sui 53 censiti
nel 2001. Questa popolazione è considerata come ana-alfabeta, cioè
del tutto analfabeta o appena alfabeta. Questa situazione è stazionaria
da 10 anni.
La situazione è più grave dal
centro fino al sud e alle isole. Basilicata, Calabria, Molise, Sicilia,
Puglia, Abruzzo, Campania, Sardegna, Umbria sono regioni con una popolazione
analfabeta, senza alcun titolo di studio, che supera l'8%. A Catania gli
analfabeti raggiungono l'8,4%, ma anche a Palermo, Bari e Napoli si ritrovano
percentuali di poco inferiori. Interessante notare come alcune di queste
regioni hanno un alto tasso di laureati (la Calabria ha più laureati
della Lombardia e del Piemonte). fonte
http://www.gildavenezia.it/docs/Archivio/2005/nov2005/UNLA.htm
e vedi anche l'articolo di Tullio De Mauro
"Anafabeti d'Italia"
http://internazionale.it/firme/articolo.php?id=18612
e "Le scuole del mondo"
http://www.internazionale.it/firme/articolo.php?id=18613