SCHEDE BIOGRAFICHE
PERSONAGGI
AGOSTINO SALVIETTI

Popolare attore del teatro e del cinema

AGOSTINO SALVIETTI, appartenente alla aristocratica famiglia Salvietti d’Acciaiolas, nacque il 28 agosto del 1882 e si dedicò con poca costanza agli studi di Giurisprudenza, allievo dell’avvvocato Marsico, e poi di pittura sotto la guida del Casciaro.

Di piccola statura, pingue e rubicondo, Agostino Salvietti iniziò a recitare a teatro nell’operetta, ove per il suo aspetto curioso e divertente era molto apprezzato; solo successivamente, quando gli impresari si accorsero della sua reale bravura come attore, fu ammesso nella Compagnia Molinari e divenne uno dei mattatori del Teatro Nuovo, anche al fianco dei tre De Filippo, che per la prima volta recitavano insieme.

Si racconta che durante uno spettacolo, in cui impersonava uno scienziato strampalato, inventore del raggio della verità, Salvietti illuminava alcuni attori seduti tra il pubblico i quali fingevano di rispondere in maniera veritiera alle sue domande; durante una di queste rappresentazioni egli, per errore, illuminò un’ignara spettatrice, la quale non esitò ad alzarsi e a lamentarsi davanti a tutti per il suo squallido matrimonio d’interesse, combinato dalla madre, che era seduta accanto a lei, assieme all’odiato marito. Ovviamente in teatro si scatenò il putiferio e la forza pubblica ordinò addirittura la soppressione dello sketch, in base ad una vecchia norma che vietava i rapporti diretti tra pubblico e spettatori.

Tra i suoi più noti lavori teatrali vanno ricordati Pulcinella principe in sogno, La terra non gira, e La follia dei brillanti, tutti con i De Filippo, e successivamente le riviste Strade, di Michele Galdieri e Bottega ‘900 di Mario Mangini. Non meno importante fu anche l’attività radiofonica di Salvietti nel dopoguerra, con le rubriche Succede a Napoli e Il lampione di Fuorigrotta. Oggi la più importante fonte per apprezzare le qualità di attore di Agostino Salvietti resta indubbiamente il cinema; per il grande schermo egli interpretò infatti parecchi film, con piccoli ma incisivi ruoli.

Tutti infatti lo ricorderanno in Ieri, oggi e domani, nei panni dell’avvocato Verace, affiancato da Tecla Scarano nel ruolo di sua sorella, o anche in divertenti film di Totò, come Gli Onorevoli, di Sergio Corbucci, dove interpreta il cameriere del candidato Antonio La Trippa, o in Totò Vittorio e la dottoressa, di Camillo Mastrocinque, dove è l’impiegato, assieme al principe della risata, di una scalcinata agenzia di investigazioni; in questa stessa pellicola è esilarante il suo travestimento da anziana ed elegante signora.

Nonostante fosse impegnato costantemente tra cinema e teatro fino all’ultimo giorno di vita, Agostino Salvietti non trascurò mai le sue antiche passioni: il diritto e la pittura. Nella sua casa di via Aniello Falcone, tra arazzi, soprammobili e antiche stampe, passava le giornate a dipingere o a consultare libri di giurisprudenza, curando anche una strana ed inconsueta collezione dei fascicoli della ‘Gazzetta Ufficiale’.

Sposatosi in tarda età con Ida D’Agostino ebbe una sola figlia, Maria Tullia, che rinunciò al matrimonio per restargli amorevolmente vicino.
Agostino Salvietti morì a Napoli, all’età di ottantacinque anni, il 2 dicembre del 1967.


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