SCHEDE BIOGRAFICHE
PERSONAGGI
HO CHI MINH

Di Giacomo Franciosi

Ho Chi Min fu un rivoluzionario e un importante uomo politico indocinese.
Il suo vero nome di nascita era tutt’altro, ma il suo fervente attivismo politico lo condusse a cambiarlo molteplici volte.

Nasce a Kimlien, Figlio di un piccolo funzionario della corte dell'Annam, emigrò in Francia neanche ventenne, a Parigi esattamente, dove svolse lavori come operaio fotografo e stampatore per il giornale antimperialista "Le Paria". Aderì dapprima al Partito Socialista, alla cui scissione seguì la fazione comunista, divenendo infine agente della terza internazionale per l’estremo oriente il Komintern.

Tornò clandestinamente in patria nel 1930 dove fondò il partito comunista indocinese, guidò con abile mano le prime rivolte e guerriglie contadine contro gli occupanti francesi (Il Vietnam fu una delle tante colonie francesi).

Una guerriglia non fruttuosa, agendo nel totale anonimato coordinò operazioni di ribellione fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, che coincise con l’occupazione da parte del regno del sol levante (Giappone) in terra vietnamita.
Le mire di ribellione, rivolta e resistenza vennero giustappunto coordinate da Ho Chi Minh nei confronti degli occupanti Nipponici.

La fondazione del Viet-minh (Lega indipendentista) nel 1941 fu il punto massimo della guerriglia partigiana da lui abilmente guidata e patrocinata, condotta alla liberazione del paese dall’occupante.
Nel 1946 si proclamò Presidente della Repubblica del Vietnam, tentò non riuscendovi un accordo coi colonizzatori francesi, ma le manie di grandezze e di Nazionalismo di De Gaulle condussero a un risultato insoddisfacente.

Ho Chi Minh si trovò di nuovo a guidare un fronte di liberazione dagli odiati occupanti, il minuscolo e contadino Vietnam e l’Indocina in generale ebbero la meglio sulla “Grandeur francese” e nel 1954 le truppe di Parigi si ritirarono.

( La lotta si era infatti intensificata col ritorno dei Francesi dopo la guerra e durò dal 1946 al 1954. Ma i contadini guerriglieri inflissero all’esercito francese una storica sconfitta nella battaglia di Dien BienPhu. Questa battaglia costituì la più grande vittoria conseguita nell’età contemporanea dall’Asia sull’Occidente. Con questo in più: che si trattò di una vittoria ottenuta da contadini scalzi e armati sommariamente da Ho Chi Minh. Di questa sconfitta clamorosa e umiliante poco si sa in occidente. Ma l'autore di cronologia, ha conosciuto i dolorosi fatti da un reduce della Legione Straniera, quando nel '56 rientrato clandestinamente in Italia, fu costretto a fare il militare con lui; che a quell'epoca - uscito dalla scuola sabotatori paracadutisti di Viterbo- prestava servizio in un reparto speciale-paracadutisti dell' E.I. in Alto Adige.

Dopo la battaglia di Dien Bien Phu la Francia fu costretta ( o ebbe la saggia accortezza) ad accettare un armistizio che sancì la divisione del Vietnam in due stati: un settentrionale, indipendente sotto la guida dei comunisti, e uno meridionale, dove i Francesi, nel 1949 avevano insediato un governo fantoccio sotto l’imperatore Bao Dai. Ma anche nel Vietnam meridionale aumentavano le richieste di piena indipendenza. Da quello stato di cose prese inizio la lunga e sanguinosa guerra che i patrioti vietnamiti condussero contro il governo fantoccio del Vietnam del Sud, dov'era però subentrato, dopo i francesi, l'appoggio degli americani (ma i francesi avvisarono gli americani: "attenzione - dissero- non crediate che sia facile, anzi sarà molto ma molto difficile. Noi i vietnamiti li abbiamo purtroppo conosciuti. All'interno sono nemici, ma appena qualcuno interviene a favore di uno o dell'altro, ridiventano una cosa sola." - Ndr.)


Nello stesso anno a Ginevra (Svizzera) venne riconosciuta l’indipendenza del Vietnam settentrionale fino al 17° parallelo, una vittoria dei Viet-minh, con Ho Chi Min insignito della carica di Presidente della Repubblica; il tentativo di riunificazione del paese impedito dagli americani nella figura dei loro presidenti J. F. Kennedy dapprima e successivamente Lindon Johnson condusse alla pagina più drammatica del XX secolo dopo i due conflitti mondiali: la guerra americana nel Vietnam.

Nel 1964, l’America invase il Vietnam settentrionale Ho Chi Minh oramai anziano e sempre più malato, non rinunciò a combattere quella che consapevolmente sapeva essere la sua ultima e più difficile resistenza dagli oppressori, coordinò i Vietcong (Comunisti del Vietnam) ....


eccolo nella boscaglia, in sentieri impenetrabile
(che presero il suo nome: la famosa "pista Ho Chi Minh")

... fino alla morte che lo attese nel 1969; al suo funerale presenziarono i leader dei principali partiti comunisti mondiali (per l’Italia un giovane Enrico Berlinguer).
La presa di Saigon da parte dei Vietcong, li condusse a ribattezzarla in Ho Chi Minh, in onore della loro grande e vecchia guida.

 

 

Giacomo Franciosi
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NOTA: Gli americani inizialmente partiti per questa avventura vietnamita da terminare in 8 settimane, dopo dieci anni si accorsero in ritardo che era una guerra con nessuna possibilita' di vittoria ma avviata solo verso una grande disfatta, fra l'altro vergognosa quando si verra' a conoscenza dei crimini commessi dai soldati statunitensi. E non riferite da fonti nemiche. Il prestigioso LIFE in America pubblicò già il 3 settembre 1969, in prima pagina le foto di un massacro, e all'interno un agghiacciante servizio sulle atrocita commesse da alcuni soldati americani nel villaggio vietnamita di Song My. L'America inorridì, il mondo pure. Era -dissero- una missione di pace, ma si trasformò in una vergognosa carneficina.


Poche settimane dopo, il giorno 14 NOVEMBRE fu una delle più lugubre giornate dell'America.
Ecco il comunicato stampa:
"Washington . La "marcia della morte", cominciata ieri sera nella capitale, prosegue nel massimo ordine. Ognuno dei circa 40.000 manifestanti tiene in mano una candela accesa e ha appeso al collo un cartello con cognome, nome e stato d'origine di un militare caduto del Vietnam. La sfilata che durerà 48 ore e che sarà poi seguita domani da una grande dimostrazione di massa contro la guerra vietnamita è stata aperta da un vedova di guerra ventitreenne. I dimostranti marciano in fila indiana verso il Campidoglio, davanti al quale sono state collocate 12 bare, nelle quali, ad uno ad uno, i dimostranti depongono i loro cartelli con i nomi dei caduti. La marcia si svolge nel più assoluto silenzio scandita dal ritmico rullio di tamburi ricoperti da un drappo nero" (Comun. Ansa, 14 Nov, 1969, ore 21.26)

Ed era solo l'inizio !!! Quelle successive furono oceaniche.

vedi altro Sulla guerra del Vietnam (inizio) Ho Chi Minh "Davide contro Golia"

anno 1966 (e seguenti) - le fallite proposte di pace

vedi "Le origini del coinvolgimento degli Stati Uniti  nella guerra del Vietnam, 1955-60".


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