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CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
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ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICi
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 649 d.C.

(Vedi QUI i periodi dei
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")

*** LE DISCUSSIONI TEOLOGICHE
*** ARABIA: IL GENERALE  MU-AWIYA


***  LE DISCUSSIONI TEOLOGICHE Nonostante le grandi preoccupazioni di carattere militare, con alle porte gli arabi che hanno conquistato piu della met� dell'impero bizantino, e che quindi Costantinopoli da un momento all'altro potrebbe anch'essa assediata e invasa, le discussioni di carattere teologico sono di moda alla corte di Bisanzio. Persino il giovane imperatore che quest'anno ha poco pi� di 18 anni, interviene su problemi di natura religiosa che si trascina da anni . Costui fa pubblicare l' Editto Tipo, abrogativo della Ectesi di ERACLIO, quindi proibisce ogni discussione teologica sul problema dell'energia e della volont� di Dio. E' l'asserzione del monotelismo, o monoteletismo.

Subito a Roma dal nuovo Papa Martino I, viene fatto un Concilio lateranense dove si condanna il monotelismo, rifiutando di accettare il Tipo imperiale bizantino. E per i profani, qui ci vuole una spiegazione:



MONOTELISMO significa che si afferma l'esistenza in Cristo della sola volont� divina; Venne considerata eresia dalla chiesa cattolica romana assieme al...
MONOFISISMO che � quella dottrina eterodossa che nega la natura umana del Cristo, riconoscendogli la sola natura divina  ( nega cio� la fisicit�)

Definita entrambe eresie dalla Cristologia Occidentale che si dichiar� invece pi� apertamente per l'umanit� di Ges�, alla quale il suo moralismo era interessato anche per l'intento di fare di lui un modello. Gesu' era un essere umano messo a fianco di Dio e lo Spirito Santo. Le tre "persone" furono messe nello stesso piano ( dopo tante discussioni per�, perch� prima c'era la gerarchia ) con l'unit� delle tre unit� che cos� divennero e diedero risalto alla Trinit�.

MONOTEISMO invece � ogni dottrina religiosa o filosofica che affermi l'esistenza di un unico Dio. Il cristianesimo ha ripreso in monoteismo dall' ebraismo, e l'islamismo lo deve ad entrambe queste due  religioni: solo che esso lo ha accentuato, affermandolo contro la dottrina cristiana della Trinit�, con la formula " Dio � un Dio unico...non genera e non viene generato e nessun essere � simile a lui" ( sura 112 del Corano). Maometto insomma sosteneva che lui era solo un profeta non il figlio di Dio.
(Vedi la Biografia di Maometto, e anche l'Islamismo)

Sono tutte discussioni teologiche che hanno poi dato origine, nelle stesse tre religioni rivelate, a varie correnti all'interno della propria religione, e nelle stesse correnti di ognuna di esse a un numero impressionante di Chiese, Movimenti, Sette. E altrettanti Dogmi. Culti, Leggi.
Cristiana 5 correnti, 56 Chiese, 175 istituzioni
Maomettana 3 correnti, 65 movimenti, 145 sette
Ebraica  3 correnti, 12 trib� religiose

 

MARTINO I, di Todi (pontificato 649-655)

Nato intorno al 590 a Todi , ora provincia di Perugia, già nunzio apostolico in Costantinopoli, il diacono Martino fu eletto papa nel luglio del 649 in regime di "vacatio" dell' esarcato di Ravenna e senza attendere la nomina imperiale.
Ciò fu ritenuta un'aperta sfida alle leggi ed agli editti imperiali. D'altro canto le eresie orientali stavano sempre più lacerando il tessuto cristiano e doveva essere stato sempre più impellente la necessità di una ricucitura o di uno strappo decisivo in maniera tale da non lasciar addito ad interpretazioni diverse da quelle date dagli apostoli, dal suo primo pontefice in poi.
Nell'intento di una immediata comunione di intenti , il 5 ottobre dello stesso anno, San Martino indisse un concilio Laterano al quale parteciparono 150 vescovi per discutere dell' Ektesys Typus e delle sue conseguenze. Il concilio si concluse con la condanna dell' editto e di conseguenza escluse le volontà imperiali dalle questioni meramente teologali.
Nel frattempo Costante II, imperatore d' oriente aveva inviato nella penisola italica l'esarca Olimpio, con ordini precisi di far sottomettere i vescovi al Typus.

Olimpio arrivò a Roma durante il concilio. Non soddisfatto di come fosse stato ricevuto anche perchè Roma si stava dotando di una piccola milizia, l'esarca tentò la strada bizantina per risolvere la questione mediante l'uccisione di Martino, ordinata al suo scudiero, nel mentre gli veniva impartita la comunione, durante la messa celebrata in suo onore.
La leggenda vuole che lo scudiero, in procinto di eseguire l'ordine sia rimasto improvvisamente accecato. Olimpio constatati i poteri sovrannaturali del Santo Padre si prostrò confidandogli gli ordini ricevuti. L'esarca morì successivamente nell'intento di espiare le sue colpe, dopo essersi messo a disposizione della Chiesa e combattendo contro i saraceni che avevano invaso la Trinacria (odierna Sicilia).
L'insuccesso di Olimpio non fermò Costante II che inviò a Roma l'esarca Teodoro Calliope con precisi ordini di arrestare il papa.
Le truppe di Ravenna entrarono a Roma il 15 giugno del 653 e circondarono il palazzo del Laterano. L'esarca entrò in Chiesa dove, Martino ammalato giaceva davanti all'altar maggiore e con estrema arrogamza ordinò la sua deposizione ed il suo trasferimento a Bisanzio dove avrebbe dovuto essere giudicato per aver disobbedito alle leggi imperiali.
La milizia romana fu messa subito a tacere, sia per la rapidità dell'intervento sia perchè il papa non volle alcun spargimento di sangue perchè, pur ben conscio del distino al quale andava incontro, in cuor suo forse sperò fino in fondo di poter convincere anche l'imperatore dell'autonomia della Chiesa romana.
Il 19 giugno le navi della flotta bizantina lasciarono la città e fecero vela versa il Levante.
Martino fu condotto al cospetto di Costante II il 17 settembre del 654. Nel frattempo Roma, per volere dello stesso imperatore aveva un altro pontefice . Eugenio I.
Martino fu subito rinchiuso in carcere, mentre il processo inziò solo tre mesi dopo.
L'accusa fu di alto tradimento!
Il prefetto Troilo sostenne l'accusa di aver irretito l'esarca Olimpio.
Martino sostenne la propria difesa rispondendo: << In Olimpio ho abbracciato il mio nemico redento. Ai saraceni ho dato denaro per quei cristiani abbandonati dall' imperatore. Come papa ho sostenuto la fede contro il Typus>>.
Condannato a morte, Martino subì ogni tipo di ingiuria e di sofferenza, fino ad essere condotto in giro per la città in catene e seminudo, nei rigori dell'inverno, dopo che gli era stato lacerato e tolto e calpestato anche il "pallio" pontificale.
Alla fine non fu portato al patibolo ma nuovamente in carcere ed infine inviato in un esilio carcerato a Chersonea di Crimea dove morì di stenti il 16 settembre 655, praticamente abbandonato da tutti ed in particolar modo dal nuovo patriarca eretico Pirro di Costantinopoli.
La sua salma fu deposta in un primo momento nel sagrato della chiesa della Vergine di Bacherna e secoli dopo traslata nella chiesa dei SS Silvestro e Martino a Roma.
San Martino I veniva festeggiato il 13 aprile, ora assieme a tutti i San Martino il giorno 11 novembre (nda:è emblematico come siano ricordati due Santi dallo stesso nome - San Martino di Tours (316-397) che offrì metà del suo mantello ad un povero tagliandolo con la propria spada - San Martino I al quale venne strappato invece il pallio pontificale. A Venezia per l' 11 di novembre i fornai vendono, ancor oggi degli enormi biscotti a forma di guerriero a cavallo con tutta la loro finitura costituite da confetti argentati o dorati, la corazza di cioccolata ed il mantello rosso, con accanto dei medaglioni di pasta di di mela cotogna completamente disadorna.)

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*** MONDO ARABO 

 Il generale arabo MU-AWIYA, che sta facendosi onore su tutti i campi di battaglia, abbandona la vecchia strategia di guerra condotta con i cavalli per l'attacco e i cammelli per i rifornimenti, abbandona i territori interni, e concepisce una nuova arma offensiva; incrementa ex novo la costruzione di navi, organizza una flotta, e incomincia la sua prima impresa -ma che � anche la prima spedizione araba navale- assalendo Cipro e conquistandone la capitale, Costanza. Dopo la caduta di questa citt� il governo bizantino chiede e ottiene una tregua di tre anni che per� solo il generale arabo utilizza bene questo tempo per ingrandire la propria flotta e prepararsi a nuove grandi imprese, per espandere l'islamismo sulle coste marine e solo quando su queste si predispongono delle grandi basi anche terrestri, eventualmente spingersi anche nei territori all'interno.
Mu-Awiya rivoluzione tutto l'apparato militare e la strategia degli attacchi. In pochissimo tempo Mu-Awiya � in grado con la sua flotta di contrastare anche quella bizantina secolare, che in verit� non ha negli ultimi anni n� potenziato e nemmeno modernizzata con nuovi navigli.
Mentre gli arabi, partendo da zero (non hanno mai posseduto navi) prendendo in mano le vecchie tecnologie, le studiano a fondo, le elaborano, concepiscono nuovi materiali, studiano le rotte marine, applicano o perfezionano gli strumenti di navigazione, e creano sofisticate carte nautiche che solo loro comprendono.

 Tutti i migliori ingegni vengono assorbiti dalle zone conquistate,  messi a progettare ogni tipo di navi, e attrezzature. E i soldi delle razzie e dei tributi che ottengono dalle citt� dominate non fanno certo mancare il denaro ai dipendenti che lavorano. Sono tutti pagati profumatamente, alle volte anche dieci volte di pi� di quanto prendeva lo stesso artigiano o tecnico prima  impegnato a fare  lo stesso lavoro nelle coste mediterranee. Inoltre si sviluppa tutto l'indotto. E oltre che circolare le merci e i denari circolano le idee; ed alcune nella quotidianit� rivoluzionarie

Lavorare per gli arabi diventa l' Eldorado per molti. Si fanno soldi a palate. E gli arabi pagano in oro. La vita dei ricchi mercanti � ostentata, califfi che viaggiano con 10 mogli, 300 concubine e 100 servi, semplici funzionari fino a pochi anni prima  poveri cammellieri sfoggiano sulle vesti o negli anelli  grosse pietre preziose, hanno guardaroba con 200 vestiti di seta, possiedono 50 cammelli, hanno 10-20 concubine, 7-8 mogli da mantenere, hanno tende principesche, seguite poi da stupendi palazzi, dove qui faranno nascere le mille leggende, e non solo orali ma come quelle che saranno scritte nelle Mille e una Notte. Leggende che  sono state analizzate e che hanno dato una risposta molto realistica di questo prospero periodo storico islamico. Sembra che i narratori di quelle novelle si sono attenuti alla vera e propria realt� oggettiva che li circondava, ma anche nei centinaia di passi in cui sono inseriti le leggi del Corano (la prima versione � del prossimo anno) ci fanno pensare che pi� che dei racconti favolosi e delle situazioni astratte, sono cronache della vita quotidiana di quel fiorente periodo che va da questa data di cui stiamo parlando 649, fino al massimo al 1300. 

Pochissimi i racconti anteriori con cos� tanta ricchezza di contenuti, e quasi scomparsi  in quelli posteriori a questa data, quando ormai era crollato tutto in un'apatia generale, quando non si desidera pi� nulla, e non ci sono pi� le motivazioni e le soddisfazioni della conquista del benessere. 
 Ed e' stato facile esaminando gli oggetti e certe usanze che sono contenute nelle novelle, che non c'erano o non erano ancora conosciute certe usanze e modi di vivere prima di quella data, n� poteva ignorarla se esistevano ancora quella letteratura posteriore alla data sopra accennata.
Un mondo comparso all'improvviso, e all'improvviso anche scomparso, o tenuto in vita negli ultimi decenni con un piccolo respiro, rispetto a quella grande vitalit� che aveva fatto nascere nei tempi dell'apogeo dell'Islam, fantastiche oltre che culturali, citt� come Baghdad, Damasco, Toledo, Cordoba,  Palermo. Di cui parleremo pi� avanti, nel corso di questa galoppata storica.

Tutta una civilt� che rappresent� nel Medioevo l'anello di transizione tra il pensiero antico e il pensiero moderno. In filosofia, fondamentale la presenza dello spirito universale come in Avicenna. Il suo Canone di medicina far� testo nell'intera Europa fino al XVIII secolo. E come non ricordare Averro� che approfondir� (commentando Aristotele) la filosofia della natura. Quanto alla scienza fino al XII secolo, attraverso le traduzioni, i commenti e l'insegnamento universitario (nell'804 a Baghdad le prime universit� e i primi policlinici statali) diffondevano non solo le opere degli scienziati greci, ma anche testi di astronomia e di matematica indiana, sviluppando geometria e trigonometria. Poi testi di alchimia, di statica, acustica, cartografia, agronomia. E paradossalmente gli stessi nostri testi latini scomparsi, anzi in Europa, in Italia, dov'erano nati, fatti scomparire.
Un Medioevo forse non proprio buio e retrogrado, ma sicuramente un mondo in affannosa lotta, consumato dalle discordie e dagli intrighi, capace di impegnare la propria prorompente vitalit� solo nell'aggressione e nel conflitto

A mano a mano scopriremo nei prossimi anni tutte queste conquiste dell'ingegno umano che and� a risvegliare (dopo le crociate) le coscienze europee. Che non erano per fortuna scomparse, ma l'antica potenzialit� ancora tutta latente. Purtroppo spenta e repressa, sopraffatta da quel terribile velo nero che era la rassegnazione; il non vivere imposto, il non agire intimato, la vita gioiosa disprezzata, la bellezza vituperata e il ragionamento bandito. Di scienza non ne parliamo nemmeno, questa era scomparsa. Perfino quella banale, quotidiana. Ci volle un crociato di ritorno dalla Terrasanta, per mettere un manico lungo al falcetto, per farne una falce, e un altro per far girare delle ruote azionate dalla banalissima acqua di un fiume, di un torrente o una di semplice roggia per creare energia.

Un'epoca quella del dopo Crociate, che avr� la capacit� di rielaborare gli elementi che gli sono stati trasmessi dal passato in soluzioni inedite ed originali in modo da rispondere alle necessit� contingenti del presente, senza alcun senso di inferiorit� rispetto al passato, ma con la fiduciosa speranza di riprodurre in terra il perfetto ordine forgiato dalla volont� divina. Una volont� un po' diversa da quella Chiesa che la predicava, e che volle sempre tenersi lontana dalle influenze terrene, come se gli uomini dovessero vivere gi� fra i morti, e non vivere fra di loro in mezzo ai vivi. 
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*** ITALIA - A ROMA muore Papa TEODORO I il 14 maggio e viene eletto pontefice MARTINO I di Todi a Luglio.
Questo papa che come abbiamo detto sopra ha promosso un concilio di condanna verso Costantinopoli, ne risentiremo parlare nel prossimo 653, con un drastico intervento dell'imperatore.....
Opera contemporaneamente in Laterano MASSIMO IL CONFESSORE, una figura di grande rilievo nel pensiero cristiano di questo secolo, forte sostenitore di una teologia mistica e negativa: Partecipa attivamente al Concilio laterano di cui abbiamo parlato sopra e si schiera apertamente per la condanna delle eresie monofisita e monotelita. Ci lascia molte opere che verranno per� in seguito un po' accantonate.

*** IN CINA muore l'imperatore TAI-TSUNG che abbiamo conosciuto (vedi anno 618) come uno dei pi� grandi imperatori che la Cina abbia mai avuto. Gli succede il figlio KAO-TSUNG.
Nella tomba di TAI-TSUNG (rinvenuto solo nel 1950) viene inserito un gruppo scultoreo di sei cavalli prediletti dell'imperatore; costituisce il pi� noto esempio della scultura non buddista del periodo dei  T-ANG. Si conosce oggi persino l'autore del gruppo tramite un suo bozzetto ritrovato nelle biblioteche del palazzo imperiale; si tratta di Yen Li-pen che firm� il disegno-progetto del gruppo sepolcrale.

CONTINUA ANNO 650 >