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CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
DA 1 D.C. AL 2000
ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 571 d.C.
( QUI riassunto del periodo ( invasione longobardi ) dal 568 al 590 ) >

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IL PRIMO FEUDALESIMO NASCE IN ITALIA
QUI L'INTERA STORIA IN BREVE -  DALLE ORIGINI 
E LA CRONOLOGIA DI TUTTI I RE LONGOBARDI


La invasione e quindi la dominazione longobarda, che sta proseguendo quest'anno su altri territori, sconvolse tutta la struttura dello stato romano e approfond� il divario con l'Oriente.
Pi� che farsi guerra, i longobardi e i bizantini  - con due caratteri cos� diversi- si osteggiarono reciprocamente (anche se in seguito riuscirono a ottenere una relativa pace). Mentre i due nemici principali erano: il Papa in Italia e i Franchi all'esterno. Il primo si preoccupava di non far nascere un grande stato barbarico in grado di minacciare Roma, gi� da un secolo privata del suo prestigio come citt� imperiale; mentre i secondi, i Franchi, con la crisi bizantina in atto e le non poche ambizioni che avevano gli eredi di Clotario, a pi� riprese tenteranno fin d'ora, e costantemente anche  in seguito, di espandere il loro dominio al di qua delle Alpi a danno del regno longobardo (fin quando ci riuscirono! nel 774 con Carlo Magno).

Ma siamo appena all'inizio di un lungo percorso; in questi due anni i Longobardi stanno solo depredando tutto ci� che trovano sulla loro strada, senza curarsi di costruire uno stato, anzi avversano ogni forma di costituzione statale di qualsiasi tipo, contentandosi delle loro rozze forme di vita, e con queste pretendono dove entrano e conquistano, che siano valide anche per i vinti.
Cambia cos� la societ� italiana, che si deve adeguare ai nuovi dominatori.

L'inizio del Medio Evo italiano... 
... si data da questo periodo in cui i Longobardi creano la loro organizzazione interna con un ordinamento politico-amministrativo sulla base di una struttura sociale primitiva delle  popolazioni germaniche. E nessuna di queste aveva conservato cos� fortemente le proprie tradizioni e le proprie leggi come il popolo longobardo; oltre che il temperamento.

Il territorio conquistato viene diviso in DUCATI, governato dai duchi (i capi delle farae).
Capo del popolo � il re, che amministra per diritto di conquista e non pi� per delega dell'imperatore.
Questo all'inizio, ma approfittando del periodo di anarchia, non solo di fatto i ducati diventeranno indipendenti dal sovrano, ma tenderanno a diventare ereditari. Queste divisioni e queste autonomie dei duchi costituirono -come leggeremo nei prossimi anni- quell'elemento di grave debolezza politica che porter� poi alla decadenza e alla scomparsa del regno longobardo.

I locali (chiamati aldi) furono esclusi dai diritti politici e dal governo. Perfino l'aristocrazia romana che durante il periodo gotico aveva sempre mantenuto una posizione di rilievo, fu abbattuta; i superstiti abbandonando ogni cosa si rifugiarono nei pochi territori ancora in mano ai bizantini (Ma non � che riuscirono a contare qualcosa. I bizantini in Italia avevano i loro problemi).

E' l'inizio del FEUDALESIMO. Poi si modificher�, ma non sar� pi� a carattere tribale come quello longobardo, ma si trasformer� in quello pi� aristocratico dei Franchi sancito poi con il principio dell'ereditarieta' a Quierzy nell' 877 con i Principi, poi con la Costitutio de feudis nel 1037 per i feudatari minori. 

Maggiori o minori, questi ducati longobardi di questo primo periodo, sono divisi fra capi  trib� col dominio assoluto nel proprio territorio. Vige l' utosufficenza, l'autarchia, molta anarchia nei confronti dei locali, e nessun scambio con altri territori vicini; nemmeno con quelli occupati da gente della stessa stirpe, cio� di altri capi farae (tutti potenziali duchi)
All'interno di questi piccoli o grandi territori, un padrone assoluto, gli altri tutti servi. Che poi questi servi fossero impiegati a fare  i coloni, scrivani, artigiani o i militari (per far funzionare in qualche modo il ducato) nulla cambiava. Sono sempre alle dipendenze del duca, ed � lui la guida delle loro attivit� e anche della loro vita. 
La Legge � lui, il Governo � lui, il sovrano � lui, ed � lui che decide se mettere un prete di una religione o di un'altra (per il momento sono tutti ariani).  Lui a unire donne e uomini in matrimonio. Si pu� anche nascere, ma � lui a decidere se quel bimbo deve vivere o se deve morire, lui a prendersi la donna che vuole, quando vuole, come vuole, e ha il potere di dare ai suoi sudditi la vita o la morte. Non deve rispondere a nessuna autorit� centrale. Non era mai esistita una autorit� del genere; il loro re era sempre stato solo un "condottiero", non un "governante".
Si chiama insomma, in una parola Governo ducale dispotico assoluto.

Il diritto rimase quello germanico consuetudinario e atavico. L'economia and� in sfacelo, mancavano le merci e il denaro circolante, perci� languiva il commercio. Gli antichi proprietari cacciati o resi anche loro schiavi. 
Il fondo agricolo -dai longobardi ben protetto- inaugura l'economia chiusa (sistema curtense) in cui gli scambi avvengono esclusivamente solo all'interno, e solo in natura (baratto) per il non uso del denaro liquido; che non conoscono, ne sono diffidenti, e quindi rifiutano di utilizzarlo - in due secoli non lo utilizzeranno mai).
La conduzione dell'azienda avviene come ai tempi del basso impero e dei Goti, cio� il fondo viene diviso in parte padronale e in terre massarizie, il tutto lavorato dagli adli  che ricevono un misero compenso in natura, come del resto gli artigiani, che provvedono ai fabbisogni degli essenziali attrezzi o nelle varie altre attivit�, come i servizi.
Pi� che per le colture agricole, grande attenzione � rivolta al bestiame. Per i Longobardi la ricchezza di una farae consisteva nell'avere  tanti capi di bestiame, vacche, maiali e pecore. Anche agli immobili, davano poco importanza; il nomade ha sempre dato importanza a ci� che si muove; e gli unici che si muovono sono gli uomini e le bestie.

E' L'INIZIO DEL FEUDALESIMO LONGOBARDO

 FEUDALESIMO. Non dimentichiamo che "feudo" significa "un gruppo di bestiame" da fee = bestiame; che abbinato a duk = "condurre"  i longobardi crearono poi quel termine che a noi ci appare ancora oggi altisonante, cio�  il DUCA. Che significa "l'uomo che conduce e alleva del bestiame nel suo territorio"". Poi etimologicamente si modificher�. Chi guida la societ� cambia la morale e le leggi, e di conseguenza cambia anche il vocabolario etimologico, e infatti dopo, apparir� che  "duca"  significa "Un Signore nobile" che possiede una grande propriet� terriera". 
La nobilt� (quando impar� a scoprire altre ricchezze)  non sopportava quell'altro buzzurro etimo. In alcuni dizionari posteriori si legge perfino "duca = guida spirituale". Altri ancora lo confondono con dux di origine persiana poi greco-bizantina, poi romana, e che significa "condottiero" ma che sempre dall'iranico antico proveniva "condurre" "cio� pascolare", da duk. 
Dopo un paio di secoli lo troviamo questo termine a Venezia per indicare il magister militarum, con il romano-bizantino Dux, poi quando divent� Venezia indipendente, inizialmente il sovrano sempre con lo stesso compito, si trasform� in lingua veneta in Dose (in italiano poi Doge)

SUI DUCATI LONGOBARDI

 Alcuni storici affermano, che se questo tipo di gestione del territorio non fosse stato instaurato dai longobardi con una certa durevolezza, e con questa primitiva struttura sociale anch'essa risoluta, le province italiane sarebbero diventate come quelle dei paesi africani.  
In mancanza di un potere centrale, cadute in una disorganizzata gestione, in mano all' anarchia non di un piccolo gruppo come i duchi longobardi,  ma all'anarchia di tanti gruppi, ci sarebbe stato uno smembramento totale degli insediamenti urbani, la scomparsa di paesi e citt�; il che voleva dire perdita di una etnia, di una identit�, di un patrimonio culturale; che anche se furono confinate nel letargo delle coscienze per alcuni secoli, rimasero latente dentro quelle mura di citt� e paesi, pronte nuovamente a  circolare.

I Longobardi � vero, non si integrarono pacificamente con la popolazione, anzi la dominarono e la sfruttarono duramente; ma nonostante tante lotte interne, per diventare pi� indipendenti dall'autorit� regia, i duchi riuscirono a tenere insieme delle grandi province; e a fare buona guardia impedendo altre invasioni di barbari, o un ritorno dei bizantini sulla penisola.
(il lato negativo lo vedremo in seguito).
Quando poi si convertirono al cristianesimo, non dobbiamo nemmeno dimenticare che permisero inconsapevolmente di far assumere una sempre maggiore autorit�  alla Chiesa anche nel campo politico. Unica forza e struttura, fu infatti quella dei vescovi, capaci di amministrare pur in mezzo all'anarchia.

Con il papato di GREGORIO MAGNO (590-604) la Chiesa non solo accrebbe la sua potenza ma gett� anche le basi del potere temporale; e che anche questo, secondo alcuni storici, contribu� a tener ben salda una autorit� centrale, durante il critico periodo longobardo e anche dopo nel periodo carolingio.

CONTINUA ANNO 572 >