ANNO 1980 (Pagine in costruzione) MESE DI GENNAIO

1 GENNAIO - Un inizio anno che porta con s� le prime frammentarie notizie di un'invasione russa in Afganistan, avvenuta negli ultimi due giorni dell'anno. 50.000 soldati, 1000 carri armati e 200 aerei si sono riversati nel paese per proteggere il governo marxista contestato dai cittadini con rivolte e manifestazioni, che per� il Cremlino per giustificare il suo intervento indica al mondo come ribelli, e per aiutare la popolazione afgana. Dare l'"aiuto fraterno" come � scritto nei "patti".

La situazione invece peggiora con l'invasione, la resistenza diventa ancora pi� violenta, si allarga, soprattutto a Kabul, dove diverse unit� dell'esercito afgano disertano e si uniscono ai patrioti. I russi rispondono concentrando ingenti mezzi corazzati. Tutto il mondo protesta contro l'invasione, mentre gli Stati Uniti annunciano l'embargo e tagliano tutte  le forniture di grano e di tecnologie. Per l'intero anno l'Afganistan sar� una spina nel fianco dei comunisti di tutto il mondo (Poi esploder� anche quella in Polonia)
(Ripercussioni anche nel mondo sportivo per il boicottaggio delle Olimpiadi che quest'anno si svolgono proprio a Mosca (vedi poi luglio).

1 GENNAIO - Entra in funzione la riforma sanitaria. Si sciolgono i vecchi istituti come l'INAM, e subentra il Servizio Sanitario Nazionale. Tutti gli italiani devono essere assistiti gratuitamente che abbiano o no un lavoro.
Il ricovero gratuito in ospedale (teoricamente) � esteso a tutti i cittadini

Iniziano cos� le SAUB; una struttura amministrativa locale di base. La formula stabilisce al  medico convenzionato   un massimo di 1500 clienti, percependo per ognuno - che ricorra o non RICORRA alle sue cure - 14.000 lire annue per paziente. Per contro il medico non pu� effettuare visite private ai suoi mutuati (sappiamo come and� a finire!).

Per i precedenti , cio� per quelli che lavorano, prima assistiti dall' INAM o altro - che hanno sempre pagato i contributi perch� trattenuti sulla busta paga - non cambia nulla; ma per chi � stato o � evasore o in precedenza non ha mai versato nulla - visite, medicinali e ricoveri - sono gratis anche per lui, grazie ai contributi versati dagli altri. Questo � l'aspetto negativo della riforma che presto dovr� emanare altri impopolari provvedimenti, come i ticket e altro.
A questi problemi economici si aggiunsero subito i costi dell'organizzazione. 674 Unit� sanitarie locali gestite dalle giunte politiche regionali e provinciali, assorbirono i finanziamenti che erano stati destinati alle strutture sanitarie. Una vera legione di opachi funzionari di provincia (con nulla a che vedere con la particolare problematica della sanit�) iniziarono cos� a "vivere" con la  politica, "bene",  con quella che inizier� a chiamarsi  "mala" sanit�. Una voragine che non conoscer� mai la fine.
Le strutture cos� impoverite (moltissime) non saranno mai all'altezza della situazione; cresceranno cos� e si moltiplicheranno le cliniche private "convenzionate". Ma anche per queste ultime, le scelte sono fatte  naturalmente da un'apposita commissione "politica", che favorisce una casta ben precisa: quella dei "baroni" della sanit�, e qualche potente locale che ha avuto la brillantissima idea di "aprire" subito, una clinica o un centro analisi, mettendoci dentro qualche medico.

La riforma parte gi� male; senza un minimo di razionalit� organizzativa; a Roma il 28, al San Giovanni, i medici e gli infermieri parcheggiano gli ammalati in strada.

1 GENNAIO - Muore PIETRO NENNI. Presidente del PSI. Era nato a Faenza nel 1891. Prima aveva aderito al PRI, poi nel 1921 al PSI, diventandone uno dei massimi leader. Dopo la presa del potere di Mussolini, fugg� in Francia. Rientrato in Italia alla liberazione fece parte del Comitato CLN. Nel dopoguerra si apre violenta la polemica con Saragat al congresso del '47. Favorevole alla collaborazione con i comunisti, si dimise in seguito alla scissione dell'ala socialdemocratica che port� alla nascita del PSLI, mentre l'ala maggioritaria riassumeva il nome di PSI. Ma in seguito nel '56 si orient� verso la ripresa del dialogo con i socialdemocratici e la realizzazione di un'alleanza di governo con la DC, che si concretizz� nel 1963 col primo governo di centrosinistra. Varie volte ministro nei governi Moro e Rumor. Dopo la nuova scissione nel '69, � stato ancora eletto presidente del PSI. Suo pupillo con la funzione di vicesegreatario, un oscuro milanese d'origine siciliana, che ai colleghi sembrava una figura scialba, un funzionario non di prima ma di terza fila: BETTINO CRAXI.

6 GENNAIO - A Palermo � ucciso  il presidente della Regione Sicilia. 45 enne "uomo nuovo" della DC, disponibile al dialogo con la sinistra (allo stile moroteo), era impegnato in un'azione - a molti non gradita -  per costituire una giunta regionale con il PCI.
Giornali, radio, televisione non hanno dubbi: la mafia ha ucciso. Il giornale che pubblichiamo, siciliano, non lo pensa affatto. Titola "Questo � terrorismo" del continente, non un assassinio siciliano. Il delitto � anomalo. Sette colpi di pistola a bruciapelo. Il politico si accascia nelle braccia della moglie, in fin di vita. L'assassino sta per risalire sulla macchina, ma riceve l'ordine di finirlo, torna indietro per dargli il colpo di grazia con la moglie accanto, inorridita. Non è cosa siciliana !
Il giornale non sbaglia! Il giorno dopo a rivendicare il crimine sono tre gruppi: Brigate Rosse, prima Linea e i Nuclei fascisti Rivoluzionari. Vero o falso "si sono fatti belli" davanti al loro referente: un collaborazionista dei comunisti in meno!

8 GENNAIO - MILANO - Con la tecnica della strage di via Fani, un commando delle BR, blocca con una 128 l'auto di tre poliziotti della Digos, sopraggiunge un altro gruppo che in pochi secondi crivellano di colpi i tre funzionari: ANTONIO CESTARI, ROCCO SANTORO, MICHELE TATULLI.
Il  25  a Genova, cadono sotto i colpi di mitra di Prima Linea il T. colonnello EMANUELE TUTTOBENE e il suo autista, l'agente ANTONIO COSU.

FINE GENNAIO

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