ANNO 1940 
(anno 1940 - Sesta Parte)

il 19 Giugno Mussolini rientra furioso in Italia ed � deciso a fare di testa sua.

Mussolini nonostante il veto di Hitler, con un pretesto, fin dal 17 ha preso l'iniziativa di scatenare una offensiva sulle Alpi contro i francesi che stanno gi� firmando con Hitler l'armistizio. L'attacco italiano terminer� (fra l'altro con un disastro sulle alpi innevate) il giorno 23 senza aver conseguito alcun risultato. 

il 21 Giugno , mentre Hitler va a godersi la vittoria e la rivincita a Compi�gne, Mussolini attacca; va contrordine; scatena con un pretesto, un assurdo attacco alla Francia sulla fascia confinaria alpina, contro il parere di molti generali, muovendo i reparti che erano appostati sulla difensiva, all'offensiva che in precedenza - cambiando i piani- era stata prevista per il 26 giugno. Mussolini ha fretta, "voglio l'attacco subito". Seguono litigi di generali e un cambio nell'alto Comando. Parte l'offensiva rappezzata, improvvisata, disorganizzata e a complicare tutto il 23 GIUGNO si scatena una tempesta di neve sul valico, trenta centimetri  che bloccano non solo tutto l'apparato trasporti,  ma il freddo congela mani e piedi di 2151 soldati nelle trincee di anfratti, che non avevano addosso n� le scarpe adatte n� erano stati previsti i guanti perch� era una campagna estiva (da dopolavoro! di un paio di settimane). E' quasi un disastro; quella che doveva chiamarsi pomposamente la "Battaglia delle Alpi", finisce con la "Disfatta delle Alpi". 


Nel frattempo in Inghilterra Churchill non � tranquillo; anzi chiaro e tondo parlando alla radio, sostiene che dopo la Francia, "....Inglesi preparatevi perch� l'ora critica verr� anche per l'Inghilterra...". Discorso che ovviamente � ascoltato dai tedeschi e da un Hitler, che invece di essere raggiante, � un'altra volta inquieto, come a Donkerque.  
Fa diramare dal Quartier Generale ai vari comandi che  �Con riferimento allo "Sbarco in Inghilterra", il Fuhrer non ha manifestato finora tale intenzione in quanto si rende perfettamente conto delle difficolt� di una simile operazione". Del resto sia al Comando Supremo sia Hitler in persona, non hanno fatto nessun lavoro preparatorio. Mica potevano immaginare che la conquista della Francia sarebbe stata cos� facile. N� potevano prevedere una cos� umiliante ritirata degli inglesi. 
Ora l'unica cosa che doveva fare Hitler era non coinvolgere gli Stati Uniti, che di partecipare alla guerra proprio non avevano voglia. I sondaggi parlavano chiaro.
Eppure Hitler � inquieto. Eppure conquistate Saint-Etienne e Angoul�me, i tedeschi occupano ora tutto il territorio a nord e ad ovest della linea Ginevra-Dole-Tours-Mont-de Marsan-confine spagnolo. Il Canale della Manica e tutta la costa atlantica sono in mano tedesca e costituiscono tutte teste di ponte per eventuali offensive, comprese le operazioni in Atlantico.

21 Giugno - Ore 15,30 - Mentre Mussolini sta attaccando sulle Alpi, la Germania sta umiliando la Francia. Alle ore 15,15 la delegazione francese deve recarsi a firmare l'armistizio nel luogo che i tedeschi hanno scelto.
Alla foresta di Compiegne, dove nel 1919, la Germania aveva dovuto accettare la umiliante resa. I tedeschi chiedono lo stesso vagone ferroviario con la quale allora i Francesi con il maresciallo Foch avevano ricevuto i rappresentanti tedeschi sconfitti.
Questa volta a rappresentare la Francia sconfitta � il generale Charles Hunrzinger e per la Germania vittoriosa  il generale Wilhelm Keitel. Le condizioni sono durissime, il francese vorrebbe consultarsi con il governo. Ma Keitel non vuole n� modificarle n� tantomeno discuterle.
  Abbiamo questa drammatica risposta in originale audio:
"Die moglichkeit kann vielleicht herbeitgefuhrt werden, aber .......Tale possibilit� potrebbe anche esistere, ma non possiamo ammettere che si discuta sul contenuto di singole disposizioni di queste condizioni e ci richiamiamo a questo proposito alle condizioni qui discusse, che sono state imposte alle forze armate tedesche nel 1919" (ore 15,15)
E si d� la notizia con una vena di rivalsa trionfale anche alla radio alle ore 18,50:
"Il Fuhrer ha consegnato le condizioni di armistizio nella foresta di Compiegne nello stesso vagone ferroviario in cui il maresciallo Foch l'11 novembre del 1918 con procedura umiliante impose ai plenipotenziari tedeschi l'armistizio".
(Questo due discorsi  li abbiamo in originale. Li metteremo in seguito).

il 24 Giugno
troviamo Hitler che ha concluso in modo definitivo la guerra su tutto il fronte francese. Mussolini � invitato (gli viene imposto) per conto proprio a firmare il "suo" armistizio con i francesi e chiedere agli stessi ( l'umiliazione che gli riserva Hitler) i territori per la sua mini-guerra di 5 giorni con i francesi gi� sconfitti. All'incontro che si svolge a Roma a Villa Incisa, all'Olgiata, 
 il gen. Huntziger per l�esercito francese e il gen. Badoglio per quello italiano alle ore 19,15 firmano l�armistizio. 
Mussolini otterr�  di tutte le sue pretese solo il porto di Gibuti in Africa e solo la smilitarizzazione di una piccola fascia sul confine libico. Cio� una piccola caramella di consolazione.

E' proprio una gran brutta figuraccia davanti a tutti gli italiani che si erano illusi come lui, sfilando nei cortei con i cartelli e le scritte "Nizza, Corsica, Tunisia, Avignone, Valenza, Lione ecc."  Sembra la esatta ripetizione dei fatti della notte del 2 novembre del 1918. (Sfondamento ad Ala al casello T, per un increscioso incidente, a "bocce ferme", con Wilson infuriato).

Infuriato sar� questa volta Hitler. Il 17 luglio 1942 mentre era  in Russia, giuntagli la notizia della vittoria in Africa ottenuta da Rommel, ma che gli italiani rivendicano, non ha dimenticato l'episodio di questa  Battaglie delle Alpi",  e nemmeno quella del 1918; e commenter� acido con Werwolf: 

"Gli italiani si attribuiscono tutti i meriti possibili anche quando non hanno fatto niente di speciale. Un'espressione tipica di questa mentalit� si pu� trovare nei libri di storia del fascismo, nei quali la fase conclusiva della prima guerra mondiale � descritta in modo da far credere che la vittoria degli alleati sia dovuta soprattutto alla condotta eroica degli italiani. Un altro esempio dello stesso genere si ebbe durante la campagna sul fronte occidentale nel '39 e '40. Allora gli italiani affermarono che la loro "non belligeranza" costringeva i francesi ad immobilizzare almeno sessanta divisioni sulle Alpi. Quando i resoconti ufficiali francesi precisarono che non sessanta ma, soltanto sette erano dislocate al confine italiano durante la campagna d'occidente e che, di esse tre erano state trasferite altrove senza particolari difficolt�. Gli italiani fecero la faccia lunga. Ma anche di questo si consolarono presto. Sono tre anni che continuano a prendere legnate e solo una volta sono riusciti a strappare una vittoria, ma le batoste vengono subito dimenticate e tutta l'Italia si abbandona all'ebbrezza della vittoria".

Il 26 Giugno su tutta la Francia cessano le ostilit� e cala sull'Europa il silenzio; ma ora tutti si chiedono con sgomento che cosa far�  Hitler; come e  quando far� lo sbarco in Inghilterra che a Donkerque ha stranamente rimandato. 
E' "la lunga attesa" delle due uniche forze rimaste in campo sulla scena europea. Di cui una,  -l'Inghilterra- � gi�  in ginocchio, arroccata. Il gen. Charles De Gaulle - che si � rifugiato a Londra- si è messo a capo dei �francesi liberi�. Churchill deplorando la fine della Francia, pochi giorni prima alla Camera dei Comuni ha criticato il governo di P�tain, e ha affermato che l�Inghilterra ha un grosso impegno " salvare se stessa anche per salvare l�onore della Francia e il mondo".

Ma discorsi ottimistici a parte ora tutti si attendono una grande mossa strategica di Hitler e la definitiva capitolazione degli inglesi con l'invasione tedesca, che tutti danno per imminente.

Del resto sconfitta la Francia con una campagna rapidissima, tutti sono convinti che la resa inglese sia solamente questione di ore. 
O perch� non ne ha l'intenzione o perch�  Hitler  � talmente sicuro che la guerra sia ormai vinta, non imposta alcun piano per attaccare l'Inghilterra. Dopo aver fatto un giro nella Francia occupata e una passeggiata a Parigi, il 6 luglio rientra a Berlino per celebrare il trionfo in stile Cesare; con uno strato di fiori sparsi sulla strada dove passa la sua auto scoperta. Il discorso che seguir�  � accordato al grande "storico" evento. 

Hitler ha dato disposizioni a Goring ma in effetti salvo lui (fanatico, ma anche impulsivo quanto Hitler) gli altri comandanti affrontano il problema dell'attacco  in uno stato d'animo indeciso e senza avere delle idee chiare. Il  piano strategico
diramata dall�Oberkommando della Wehrmacht alle sue unit�, parla per la prima volta dell�operazione �Seelowe�, cio� dell�azione che prevede uno sbarco in Inghilterra. Ma viene continuamente discusso, elaborato poi rielaborato. Dubbi se dare pi�  importanza alla marina o all'aviazione. E molti sono i dubbi sulla data scelta per l'attacco.
Con queste indecisioni che dureranno fino a quasi met� agosto (quindi quasi due mesi), danno tutto il tempo agli inglesi di riorganizzarsi, per rafforzare le difese e per risollevare (con i discorsi di Churchill) il morale.

Lo stesso giorno 26 Giugno (appena cessate le ostilit� in Francia e dopo la figuraccia) Mussolini aveva messo gi� a disposizione di Hitler un corpo di spedizione italiano per l'invasione dell'Inghilterra -di cui era certo- Gli aveva scritto: "Fuhrer, Ora che si tratta di vincere la Gran Bretagna Vi ricordo quanto Vi dissi a Monaco circa la partecipazione diretta dell'Italia all'assalto contro l'Isola. Sono pronto a contribuire con forze terrestri e forze aeree e voi sapete quanto lo desidero.
Vi prego di darmi una risposta in modo che mi sia possibile passare alla fase esecutiva. Nell'attesa Vi mando i pi� camerateschi saluti. Mussolini"(Lettere/Documenti  Mussolini-Hitler, King Features Syndacate, New York, 1946) (Poi in Lettere/Documenti - Doc. N. 29,  Mussolini a Hitler, Rizzoli, 10-6-1946).


Mussolini pur rivolgendogli questo accorato appello, Hitler aveva rifiutato. Accetter� poi solo alcuni aerei; che risulteranno poi -non essendo idonei- del tutto inutili.(Lo leggeremo nella Battaglia d'Inghilterra).

11 Luglio - Gi� � poco convinto Hitler, poi si fa sentire l�ammiraglio tedesco Erich von Raeder che cerca di dissuadere Hitler dall�attaccare l�Inghilterra dal mare e pertanto di non dare il via all�operazione �Seel�we".
Con una direttiva (la n. 16) Hitler cerca quasi di giustificare il suo operato �Poich� l�Inghilterra, nonostante la sua situazione disperata, non lascia scorgere alcun segno di comprensione, ho stabilito di preparare contro di essa un�operazione terrestre e, se fosse necessario, di eseguirla...�.Sembra il �via� ufficiale alla preparazione dell�operazione �Seel�we�.

Per giustificarsi invece con il mondo fa alla radio un'altra dichiarazione il.... 
Il 19 Luglio .... Hitler dal Reichstag (mentre ha gi� impartito a Goring un vago piano di invasione dell'Inghilterra) pronuncia il suo discorso di pace.
" In dieser stunde fuhle ich mich verpfichtet, vor meinem Gewissen, noch einmal einen Appell  ....In quest'ora mi sento obbligato, di fronte alla mia coscienza, a rivolgere ancora una volta un appello alla ragione anche in Inghilterra. Credo di poter fare questo, perch� non chiedo qualcosa in qualit� di vinto, ma da vincitore mi appello alla ragione. Non vedo alcun motivo di proseguire questa battaglia. Compiango i sacrifici che essa richieder�. Vorrei risparmiarli anche al mio popolo. So che milioni di uomini e di giovani tedeschi si infiammano di potersi scontrare col nemico, che senza alcun motivo per la seconda volta ci dichiar� guerra.
Ma so anche che a casa sono rimaste molte mogli e mariti e madri che, nonostante siano totalmente disposti a sacrificare anche la cosa suprema, nel loro cuore sono attaccati a questa cosa suprema.
Churchill ora pu� liquidare di nuovo questa mia dichiarazione strillando che questo � solo un parto della mia paura e del mio dubbio circa la vittoria finale. Io mi sono comunque alleggerito la coscienza nei confronti degli eventi futuri".
(Questo discorso  alla radio lo abbiamo in originale. Lo metteremo in seguito).

Per quasi tutto il resto del mese di luglio Hitler aspetta che da Londra venga una richiesta di pace.
Anche se Churchill ha solennemente dichiarato che la Gran Bretagna avrebbe continuato la guerra anche da sola, Hitler lo ha ritenuto quel discorso solo uno sfogo retorico per far digerire ai sudditi di Sua Maest� la mortificante sconfitta.

Ma anche il generale Alfred Jodl esprime la sua opinione sull�operazione Seel�we e le obiettive difficolt� dell�azione sulla Manica; o quantomeno queste sarebbero superabili se l�invasione assumesse �l�aspetto dell�attraversamento di un grande fiume" Con la Luftwaffe nella parte dell�artiglieria.
Ma anche in un memorandum redatto dallo Stato Maggiore della Marina si sostiene che lo sbarco sulle coste inglesi richiede tempo, e potrebbe essere effettuato solamente nella seconda met� del mese di settembre e neppure in questo caso la marina potrebbe sostenerlo dal mare. Probabilmente ma Marina teme gli aerei inglesi, che l'Inghilterra 

Con questi preliminari, e decisioni non concordi e molto lente, per l'operazione �Seel�we" alla fine Hitler emana la direttiva n. 1 7 in cui si delinea la strategia che verr� seguita dalle tre armi. 
L�offensiva viene fissata per il 5 agosto e inizier� con le forze aeree, puntando subito sulla eliminazione della RAF. A questo scopo sono pronti 2669 apparecchi divisi in flotte aeree; quella del gen. Stumpfl di stanza in Scandinavia, interverr� nel Nord della Gran Bretagna; quella di Kesselring, con quartier generale a Bruxelles, �curer�� l�Inghilterra fino alla linea Portsmouth-Oxford-Manchester; altre flotte  attaccheranno le regioni occidentali e sudoccidentali dell�Isola.

Critiche si sono, lentezza pure, ma nell'attesa dell'attacco tedesco all'Inghilterra, nessuno pi� osa  opporsi a Hitler; alcuni lo avevano ostacolato, lo avevano frenato, criticato nelle sue innovazioni, credevano quasi impossibile una vittoria con la Francia, e che non era mica la Polonia! E inoltre c'erano gli Inglesi pronti a intervenire.  Molti generali lo avevano guardato con supponenza quel "caporale" che voleva fare tutto lui, andando allo sbaraglio e in un modo arrogante. 

Ora -visti i risultati- il "caporale" si rivelava un "genio militare"  (ovviamente coadiuvato da ottimi elementi). Inventando le panzerdivision, gli assalti con i paracadutisti, lo sbarco di truppe sui silenziosi alianti, i reparti di ingegneria costruttiva al seguito, e i blitz che ostinatamente aveva fatto simulare per mesi e mesi in Germania,  persino ricostruendo i fortini francesi della Maginot, o provando nelle foreste tedesche con le stesse caratteristiche di quelle francesi, i suoi carri.
Le ricompense militari dopo la felice e brevissima conclusione in Francia erano piovute a grappoli su chi lo aveva seguito e si era dimostrato sempre entusiasta delle sue idee; degli altri, ora ricredendosi, pi� nessuno osava criticare il "capo", ormai indiscusso "stratega" e con l'aureola di "vincitore"; e che vincitore!!
Cominciarono cos� non solo gli ufficiali ma anche i subalterni  ad avere la sensazione di essere "invincibili", di essersi trasformati tutti nel nibelungico "invulnerabile" Sigfrido. (Forse dimenticando troppo in fretta che anche Sigfrido aveva un punto vulnerabile).
Insomma Hitler (o qualcuno vicino a lui, come Goering) � determinato a sferrare l'attacco.

Tuttavia Churchill non si arrende all'evidenza dei fatti e non ha nessuna intenzione di mollare. Manda infatti a Hitler una lettera molto sprezzante "Avete incupito le pagine della storia europea di una macchia indelebile, noi non ci arrenderemo mai, rimaniamo fedeli ai nostri principi , la Germania se vuole la pace deve restituire la vita libera e indipendente alle nazioni che ha occupato, aggredite, saccheggiate; in caso contrario la guerra continua, preferiamo perire tutti anzich� vacillare o mancare al nostro dovere".

Un atteggiamento che mette nell'inquietudine Hitler, visto che l'Inghilterra � sola, e da sola non pu� realisticamente certo vincere una Germania, questa potente Germania, la sua Germania! Chi avr� alle spalle? Gli Stati Uniti o la stessa Russia? I primi, non crede che interverranno; troppa la brutta esperienza (anche se coronata dal successo) del 1917-18. Roosevelt del resto ha il dissenso dell'opinione pubblica americana, e se anche � del parere di aiutare l'Inghilterra ha ben chiarito ai francesi che non intendono scendere in campo.
Mentre la seconda, pensa Hitler, la bolscevica Russia � come il diavolo per Churchill cos� per tutti i capitalisti inglesi. Mai e poi mai Stalin aiuterebbe la imperialista Inghilterra. 
Ma Churchill ha anche detto che "se Hitler fa la guerra al diavolo lui si allea con il diavolo". Questo tarlo a Hitler gli rode dentro.

In questa vicenda c'� la chiave di tutta la Guerra Mondiale che segue. In pochi giorni si decide il futuro corso della guerra, che d'ora in avanti diventa una partita dove il vincitore gi� appare nitido e chiaro. Eppure deve ancora scoppiare il vero conflitto mondiale.

Nessuno fino ad oggi ha una spiegazione su quanto accadde a Dunkerque e quello che sta per accadere ora alla vigilia, durante e dopo la Battaglia d'Inghilterra. 
Hitler a un certo punto - in settembre- fallita la tardiva Battaglia sembra che non voglia pi� di insistere di distruggerla, ma nemmeno vuole che interferisca nella "sua" Europa. Ha lanciato (come abbiamo gi� letto in precedenza) il 19 luglio  un accorato appello proponendo la pace agli inglesi. Ma Churchill dall'Isola � stato irremovibile: "noi andremo fino in fondo!"
Anche se molti storici hanno criticato questa intransigenza del premier inglese, altri affermano che Hitler anche se avesse concluso una pace con gli inglesi, lui avrebbe continuato comunque a fare la guerra non rispettando nessun trattato fatto con Churchill.

Hitler - senza la volont� cos� determinata degli inglesi- non sappiamo se avrebbe lasciato perdere l'attacco all'Inghilterra, rivolgendo subito le sue armate verso la Russia; i piani dell'invasione anche se erano forse pronti non potevano avere di sicuro una data di inizio in agosto e peggio ancora in settembre. Non poteva certo correre il rischio di fare la fine di Napoleone. Ma neppure avrebbe mantenuto ferme e inoperose fino a primavera le sue armate, i suoi uomini, le sue navi e i suoi aerei.

Decise quindi di preparare (ma con molto ritardo) quello che tutti attendevano da una parte e temevano dall'altra: cio� lo sbarco, l'invasione della Gran Bretagna. Siamo dunque alla vigilia della Battaglia d'Inghilterra aerea, mentre un raggruppamento di navi germaniche rimarranno in attesa di solcare la Manica dopo i quattro giorni previsti per l'annientamento delle basi inglesi.

LA BATTAGLIA  D'INGHILTERRA

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