ANNO 1927
(continua 1927 a)

MUSSOLINI  inizi� cos� ad esagerare; e per accontentare (ma non dimentichiamo che lo fanno tutti gli statisti) fece paura o fece promesse con i suoi "giochi di prestigio" a mezzo mondo (VEDI LA BEFFA DI HITLER SULL'UNGHERIA) ; gli italiani drogati da quelle aspettative e da generici e indefiniti risultati, applaudivano; poi quando arrivarono le prime realt�: l'insufficiente e addirittura la inesistente preparazione logistica di uomini e di mezzi, fu una dura realt� ed entrambi si chiesero chi dei due aveva illuso l'altro nell'affrontare una grossa avventura. La risposta venne molto tardi quando entrambi naufragarono nell'improvvisazione (che si trasform� in dramma), e questa non era sufficiente per vincere una guerra di giganti. Non dimentichiamo che negli Stati Uniti circolano gi� in questo 1927 oltre 20 milioni di auto. Nel 1931 erano 26 milioni (in Italia 260 mila). Nonostante la crisi del '29 gli USA producevano e vendevano 2.090.000 autovetture. In Italia alla stessa data 14.000, pari alla produzione di 48 ore in Usa. (vedi poi 1932 - "La Balilla")

Dopo, quando ormai erano in mezzo alla tempesta bellica, gli italiani scoprirono che i carri armati erano di latta (li chiamavano in Africa "quelli dell'Upim, reparto giocattoli" - i tedeschi "cassa da morto"); che in Africa inviavano i calzettoni di lana e in Russia quelli di cotone, e che bisognava andarci a piedi (lo vedremo pi� avanti) perch� mancavano automezzi oltre che essere "armati" con fucili '91; che non avevamo materie prime; che non bastava mettere la carbonella nei camion, mentre la benzina gli americani ne producevamo in una settimana quella che l'Italia consumava in un anno; e ci fermiamo qui...
Capirono a met� "spettacolo" che era stata tutta un'illusione e che dal cilindro uscivano utopie fatte dall'illusionista. Dimenticandosi per� che entrando nel "teatro" dove c'erano gli "spettacoli", sapevano benissimo che non ci si poteva aspettare che miraggi e chimere. Su ogni enciclopedia c'erano questi dati, e quelli sopra accennati sono presi dalle Vie d'Italia, anno 1928.

Dovettero aspettare - per convincersi pi� che altro loro stessi - il 25 luglio del 1943, quando su un giornale lessero che lo spettacolo era finto. "In ventiquattrore", solo allora cinque milioni d'italiani riuscirono a capire pi� che Mussolini se stessi. Con un processo d'identificazione lo buttarono gi� dal piedistallo, per buttare insieme con lui pi� che altro la loro ingenua (mica tanto) credulit�. Cio� masochisticamente se stessi.  Lui, Mussolini, lo aveva detto e lo aveva previsto!

Cinque milioni d'italiani, patetici quelli della guerra, che non potevano certo cambiare l'esito del conflitto andando a piedi in Africa o invadendo la Russia con le scarpe di cartone. Responsabili erano semmai i 123 deputati (italiani, presumibilmente intelligenti, votati da italiani) che avrebbero potuto fare (se proprio quel governo era per loro delinquenziale e folle) un banalissimo putsch il 3 gennaio 1925. Solo dopo i disincantati cattolici sostennero che il Concordato era stata una manovra; solo dopo i socialisti dissero che "bastava all'Aventino un p� lucidit�, intelligenza politica, coscienza civile e un po' di coraggio'"; e solo dopo il 26 luglio '43, il re disse "Eccellenza la invito a lasciare l'esecutivo". Tutti saggi, ma dopo! Ma prima dov'erano?

Prima avevano colluso poi s'improvvisarono giudici, mentre, invece erano loro gli accusati; il fascismo fu comodo a tanta gente, e Mussolini utile a molti. Comodo e utile anche dopo, quando decisero di sbarazzarsene. Ma la Storia di 2000 anni � piena di queste situazioni; a ritroso troviamo gli errori di una classe politica nella Grande Guerra, prima ancora l'instabilit� politica e sociale nella "questione meridionale" bollata subito come brigantaggio, invece che disagio sociale, e repressa poi nel sangue con 173.000 soldati, e gi�, gi�, cos�, indietro, indietro, fino a Cesare, sempre gli stessi errori.

Corsi e ricorsi della storia; ed alcuni uomini che vi compaiono sono tutti indistintamente responsabili e inquietanti perch� sempre lontanissimi dai veri mali endemici di un Paese, spesse volte piegato, occupato, distrutto, con episodi di violenza cieca e raccapricciante, e certe libert� conquistate spesso duravano solo un mattino perch� la sera si erigevano altre barricate, con altri capi. Questi quando vincono sono chiamati saggi, condottieri, eroi, statisti illuminati; quando perdono: criminali, banditi, pazzi, dittatori. Naturalmente dipende da che parte sta chi scrive poi la storia, e la storia � sempre stata permessa di scriverla, da Cesare in avanti, sempre e solo ai vincitori o ai loro lacch�. Anche perch�, ad ogni svolta, chi scrive qualcosa sull'ex nemico fa apologia. 

Il 5 GENNAIO s'inaugura l'anno giudiziario; viene ribadito dai "saggi" magistrati "del momento" che "LA GIUSTIZIA NON VA INTESA COME UN CONCETTO ASSOLUTO, BENS� DEVE ESSERE POSTA IN RELAZIONE CON LA REALT� POLITICA DEL MOMENTO". (I commenti sono inutili. Quanto sopra lo hanno gi� scritto gli uomini che hanno fatto il diritto, Salomone, Cicerone, Giustiniano, Beccaria, Napoleone, Lincoln ecc. ecc.)
Sotto leggeremo cosa ne pensava il gran commediografo B.Shaw, non l'uomo della strada.

Il 22 APRILE � approvata la Carta del lavoro. Vi compare l'ordinamento corporativo. Organizzazione che ha il compito di coordinare e disciplinare il mondo della produzione con una speciale magistratura del lavoro. "L'economia ha bisogno di efficienza e stabilit�, e l'efficienza si ottiene con l'applicare rigorosamente delle regole, eliminando l'anarchia".
Fra le nuove disposizioni: divieto di sciopero dei lavoratori, ma anche il divieto di serrate dei produttori.

Il 15 GENNAIO Mussolini incontra CHURCHILL che esprime stima e ammirazione e lusinghieri apprezzamenti al Capo del Fascismo, un consenso che scandalizza i conservatori. Lo difende BERNARD SHAW che � di sinistra, e attacca sul Guardian: "E' stupido rifiutarsi di riconoscere la dittatura del Duce solo perch� non vi arriv� senza le solite vergogne. I suoi nemici o come le chiamate voi, vittime, non furono capaci di cogliere l'occasione. Non sapevano ne' guidare ne' seguire". E ancora " ....voi non potete sbarazzarvi di Mussolini semplicemente ripetendo che ha fatto un colpo di Stato, da Augusto a Lenin sono state decine le usurpazioni con i colpi di Stato, e di fronte a regimi nuovi il nostro atteggiamento non pu� essere determinato dai mezzi impiegati per instaurarlo".
Mussolini gongola, i giornali di tutto il mondo fanno a gara a pubblicare le storiche fotografie. Ma la tranquillit� europea dura poco.......anche perch� non � solo lui ad agitarsi e a provocare agitazioni, poco distante si agita un altro personaggio... ancora pi� insofferente: HITLER.

Il 5 APRILE Mussolini comincia a rivelare le sue vere intenzioni. L'occasione gli � offerta in Ungheria (con forti intenzioni revisionistiche sui trattati post bellici di Versailles). Mussolini stipula un contratto di amicizia, di conciliazione e arbitrato, 

(VEDI A PROPOSITO QUEL "PASTICCIO" FATTO IN UNGHERIA)
(
Ai magiari il duce promise molto ma diede poco.  I nazisti fecero il contrario)

.... ma nel discorso, Mussolini va' pi� in l�: "Ungheria e Italia hanno obiettivi comuni in Europa". Dopo queste affermazioni allarmanti, Jugoslavia e Francia si precipitano a novembre a firmare un trattato di alleanza. E diventano ancora pi� preoccupate quando alla fine dell'anno, il 31 dicembre, sul confine austriaco viene scoperto un carico di armi proveniente dall'Italia e diretto in Ungheria. Il fatto sgomenta per due motivi; quello politico, e quello logistico. Se l'Italia fornisce armi a un paese straniero significa allora che ne ha in esuberanza. 

Anche l'attrito tra Italia e Francia lo vedremo aumentare il prossimo anno,  in Africa per la spartizione quasi in condominio di Tangeri; Mussolini alle reazioni francesi fa l'amichevole "siamo dei fratelli che litigano, ma siamo affezionati". Sembra esserci pure un principio di sostanziale avvicinamento dell'Italia all'Inghilterra. Ma � solo apparenza. L'Inghilterra migliorer� sempre seri rapporti (segreti) con la Francia ma non con l'Italia.
Mussolini si agita molto, parla spesso anche troppo, e le grandi potenze prendono le necessarie misure.

SUL FRONTE ECONOMICO
La politica di rivalutazione della lira iniziata lo scorso anno per raggiungere la famosa parit� di quota 90, prosegue fino alla fine di questo 1927, con buon successo,

IL 13 FEBBRAIO ci s'inventa la "tassa sul celibato degli uomini" dai 25 ai 65 anni, il cui gettito serve a finanziare l'Onmi, l' Opera Maternit� e Infanzia.
Si abbassano gli affitti, le tariffe postali, le ferrovie. Si vara la Carta del lavoro il 22 APRILE (che abbiamo gi� letto sopra) per coordinare le produzioni e le richieste salariali degli operai.
Tempestivo il 2 MAGGIO troviamo Turati segretario del partito, che inizia la sua opera di persuasione partendo dalle campagne. Si reca perfino nelle risaie, per fare la sua propaganda in difesa del processo deflattivo; difesa della lira; traguardo quota 90; congiuntura  ecc. e chiss� cosa capivano le mondine;  ma Turati ottenne quello che voleva, alla fine gli agrari decisero (!) di ridursi il salario del 10%.
Il sacrificio dei pi� umili � subito portato d'esempio alle altre categorie di lavoratori, che s'impegnarono a fare altrettanto; poi il 5 maggio il governo trova quindi giusto imporre la stessa riduzione a tutti i dipendenti pubblici. 

L'abilit� di Turati ha compiuto il "miracolo" della "demoltiplicazione" su tutti i settori del mondo del lavoro. E' abilissimo in questa strategia partendo dal basso, dalle masse, per far digerire il rospo alle categorie meglio pagate. Non altrettanto abile, nel raggiungimento di "quota 90", quella che ora � definita dagli industriali una semplicistica e sbagliatissima manovra economica. Infatti lungo tutto il percorso di questa rivalutazione, si viene a creare all'inizio dell'anno scompensi economici in alcuni settori per poi estendersi su tutta l'economia nazionale.
La notevole riduzione delle esportazioni porta a fallimenti, alla chiusura delle fabbriche e all'aumento della disoccupazione e quindi anche alla diminuita domanda interna. Un vero disastro. Tutti gli interventi del governo risultano inutili e in ottobre il direttorio del PNF annuncia che in "perfetto accordo" gli italiani si sono ridotti lo stipendio di un altro 10%. E se gli stipendi diminuiscono, diminuiscono i consumi, e se diminuiscono i consumi diminuisce la produzione e se si diminuisce la produzione una cosa sola aumenta: la disoccupazione.

Il 21 DICEMBRE, ci s'impone di stabilizzare una nuova parit� aurea e si fissa la lira al cambio della sterlina a 92,46 lire. Ma vedremo dopo i motivi di un certo ostracismo dei grandi gruppi industriali, indicati come i "quattro fratelli", i quattro monopoli onnipresenti e onnipotenti.

Con questi provvedimenti finanziari entriamo nel 1928, che andiamo fra poco a raccontare, dove compaiono e troviamo nuove e spettacolari iniziative molto solide, innovative e intelligenti che determineranno una forte ripresa economica; che accontent� un po' tutti, operai, industriali e risparmiatori e porter� questo periodo ad essere registrato come l'anno del maggior consenso al fascismo, con tanti elogi, ammirazione e anche invidia di altre nazioni. E' il periodo d'oro del fascismo, su tutti i fronti.

ECONOMIA produzione industriale del SECOLO.
Interessante vederne i periodi. Dall'inizio fino al 1922 abbiamo un incremento medio del 2,6%. Dal 1925 al 1927 del 10,1%.
Dal 1928-1929 il 20,2 %. Dal 1930 al 1939 il 15,5 %.
Poi, finita la guerra dal 1948-1951 il 21 %. Dal 1952-1959 il 13 %. Dal 1960 al 1964 tocchiamo il 14,4 %, ma ecco che gi� termina il gran boom, infatti dal 1964 al 1967 scendiamo al 5,4 %. Dal 1968 al 1970 il 3,2 % e salvo un anno di ripresa, la media 1970-1980 sar� del 2,8% per poi assestarsi, farsi inamovibile dal 1981- al 1990 al 2,5% e quasi appena muoversi dopo il 1991.

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