ANNO 1921

(quarta parte) 1921 c

< vedi stesso periodo "RIASSUNTI STORIA D'ITALIA"

L'ITALIA CONTA 37.856.000 ABITANTI
Attivi 47,1%, di cui in Agricoltura il 55,7%
Industria 24,8%, Servizi il 19,5%
Prodotto lordo: Agric. 38,3%, Industria 25,1%,
Terziario 24,3% (Amm. pub 12,3 %)
Quelli che lavorano sono 17.830.000 i non attivi 20.026.000

Per la prima volta nella Storia un altro sorpasso sulla composizione italiana della popolazione. Le FEMMINE (19.042.000) superano i MASCHI (18.814.000). Contrariamente a quanto si pensa i maschi sono alla nascita pi� delle femmine; ma queste ultime quest'anno li superano, solo perch� iniziano  ad essere pi� longeve dei maschi del 7%. A contribuire a queste cifre ha influito molto la guerra, non solo con i 650.000 maschi (giovani) che sono venuti a mancare, ma principalmente dovuto alla forte emigrazione di soggetti anch'essi giovani (3 828.000 dal 1911 al 1920) con il 75% composto di maschi in et� marito.

STORIA IT. - GRAMSCI ormai in rottura con il partito socialista, lui capocorrente massimalista dei comunisti puri, si scinde dalla corrente socialista di TURATI, di tendenza pi� riformista, e fonda a Livorno il 15 gennaio, il PCI; non senza problemi.
Infatti, anche la nascita del PCI ha molti contrasti interni e varie scissioni. GRAMSCI per garantire la compattezza del suo PCI, adotta un'organizzazione centralizzata e rigidamente disciplinata da un esecutivo nazionale, evitando i pericoli del pluralismo e gli eccessivi dibattiti interni. Sono del resto i seri difetti che ogni partito proletario aveva in questi anni, ma anche pi� avanti nel secondo dopoguerra.

Si era convinti fra mille dibattiti, sotto l'"effetto" Russia, che la rivoluzione era molto vicina, e non solo italiana ma mondiale, che ci volesse quindi una guida carismatica, anche se poi al congresso dell'Internazionale del 22 giugno che si tenne a Mosca, LENIN accenn� che i tempi non erano maturi per fare una rivoluzione a carattere mondiale, ma nello stesso tempo, invit� i socialisti ad allontanare chi era di tendenza riformista. Pi� poco chiaro di cos�! Un favore a Mussolini.

Da notare che alcuni socialisti nel loro viaggio e permanenza di circa venti giorni a Mosca, riportarono a casa delle non buone impressioni su quanto era accaduto e cosa aveva comportato la rivoluzione russa nel Paese. Impressioni anche traumatiche, ma che non ebbero al loro ritorno una precisa e veritiera divulgazione. Ma alcune informazioni riservate non erano per niente sfuggite a BENITO MUSSOLINI, che le sa utilizzarle in modo brutale e persino folcloristiche quando nel suo discorso a dicembre, alla nascita del suo PNF, afferma che la "lotta di classe � ormai una favola, e il bolscevismo una nuova tirannia delle mezzemaniche". (Queste impressioni furono molto bene riportate poi nel 1926 dallo scrittore Joseph Roth, abbastanza drammaticamente, in Viaggio in Russia. Dove uno scrittore di sinistra inizia a descrivere per la prima volta "l'inferno" che tutti in Europa ignorano. "Ero partito comunista, ma quando tornai, del comunismo russo ero sconvolto").

IL 6 MAGGIO, la Fiat decide la chiusura di alcuni suoi stabilimenti, dopo che 1500 operai licenziati l'avevano occupata fin dal 17 marzo, appoggiati dai sindacati. E' una delle prime grandi sconfitte dei sindacati socialisti rivoluzionari, che ora si ritrovano fuori dalle fabbriche non solo gli aderenti  disoccupati ma anche gli occupati, ora licenziati e inferociti per le tante promesse. Inoltre trovano sulla loro strada le bande di squadre fasciste che iniziano a devastare le camere del lavoro e a Milano incendiare la sede del giornale L'Avanti.

Con questi fatti che sconvolgono il Paese, viene sciolta la Camera e si va alle elezioni il 15 MAGGIO. Obiettivo di GIOLITTI (lui a introdurre i fascisti nel gioco politico ufficiale;  a favorirne la presenza nelle liste) � quello di far perdere voti ai popolari e ai socialisti. Infatti nella sua campagna elettorale favorisce la creazione di un blocco di alleanza tra liberali e fascisti (ma punta sul cavallo sbagliato con i liberali). I popolari infatti, si rafforzano passando da 100 a 108 deputati e li troveremo alla fine dell'anno se non proprio ad appoggiare i fascisti, a tollerarli, con lo stesso progetto che si era proposto NENNI: quello di "utilizzarli, poi ce ne sbarazzeremo".

Ad elezioni concluse la situazione critica del Paese non � risolta. Un Paese scosso dalle serrate dei grandi imprenditori che chiudono alcune fabbriche, e con un paese inquieto per gli scontri di fascisti e sindacalisti socialisti. Questi ultimi appoggiano le occupazioni nelle fabbriche, ma le serrate e i licenziamenti che ne seguono fanno fallire questo tipo di lotta che molti operai ormai ritengono solo un "suicidio" come � accaduto alla Fiat il 5 maggio scorso; di finire sulla strada anche quelli che hanno un posto.

A farsi paladino dell'ordine troviamo Mussolini che eletto in Parlamento � ormai in netto contrasto non solo con i socialisti ma all'interno del suo stesso movimento dei Fasci, non meno rivoluzionari dei primi. E Mussolini di rivoluzioni non ne vuol sapere. Dal movimento ne esce con le dimissioni e fonda a Novembre a Roma il PNF che a dicembre � sostenuto come abbiamo ricordato, da 312.000 iscritti, in 2.200 sezioni sparse sul territorio.

Ad urne chiuse questi i risultati delle ELEZIONI del 15 maggio. Su 11.475.164 elettori votano 6.701.496 (il 58,4%). PSI 123 seggi, 15 seggi al PCI (per la prima volta), Popolari 108, PRI 6, Liste slave 9, Sardo 4, e altri 235 seggi vanno a liste di blocchi dove appaiono (per la prima volta) 35 seggi dei fascisti e 10 del partito nazionalista.

GIOLITTI forma il governo, dura 42 giorni. Impossibile governare. Si dimette. A formarne uno � chiamato il 4 luglio BONOMI, che ottiene un'ambigua fiducia il 6 DICEMBRE (quindi dopo la nascita del PNF di Mussolini, avvenuta  un mese prima il 7 novembre) su una (molto polemizzata) mozione presentata dagli allarmati socialisti contro le intimidatorie bande fasciste. Ad appoggiare BONOMI troviamo inaspettatamente i voti dei Popolari che vanno a schierarsi su una linea non lontana da quella fascista, cio�   hanno lo stesso obiettivo: combattere sia lo Stato liberale sia le idee democratiche e cercano di "utilizzare" quello che vorrebbe fare Nenni, i fascisti.
Una mossa che per� non sfugge al pi� scaltro e machiavellico Mussolini che inizia il prossimo anno ad inviare segnali rassicuranti ad alcuni piccoli gruppi di cattolici, alla monarchia e all'esercito. Sta cominciando a scegliersi "i polli nel pollaio da spennare uno alla volta" dopo averli  usati lui i partiti e non l'incontrario. E per catturarli i polli  si insinua anche nelle piccole correnti per farne poi una bandiera, piccola, piccola, ma da sventolare a destra e a manca  per incrinare il grosso dell'elettorato cattolico avversario.

Dobbiamo per� fare un passo indietro per far capire il clima di questo periodo. A Sarzana IL 21 LUGLIO un'altra squadra fascista nel protestare violentemente per l'arresto di alcuni colleghi che si erano resi colpevoli di assalti alla locale sede socialista, scatenano una rivolta. L'intervento della forza pubblica complica la situazione, barricate e scontri provocano 18 morti e centinaia di feriti. L'indignazione generale crea un allarme nel Paese.

Mussolini che � stato appena eletto a maggio in Parlamento, � infuriato. Ha il timore di essere subito emarginato, e lancia appelli di pacificazione ai Socialisti riformisti e ai Popolari. Saranno poi i primi ad accettare il 2 agosto un patto di collaborazione che per� non manterranno, mentre i secondi - i Popolari - pur non condannando i fascisti, tentano, al loro congresso del 20 OTTOBRE, proprio con i socialisti di formare una barriera al fascismo che � ormai dilagante con le sue intimidazioni. Troppo tardi, il 7 novembre nasce come ricordato il PNF. Il 6 dicembre poi troviamo gli stessi popolari inaspettatamente a non pi� condannare apertamente le intimidazioni, ma anzi a lanciare messaggi d'alleanze. Mussolini inizia a non essere pi� solo! E ha dalla sua parte gi� una buona parte di cattolici; penna dopo penna avr�  l'intero pollo PPI;  al completo e con il contorno quando poi -lui, l' eretico- s'inventer� i Patti Lateranensi del '29

Vedremo gli sviluppi il prossimo anno.........................

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