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< vedi stesso periodo "RIASSUNTI STORIA D'ITALIA"

ANNO 1892
QUELLA LIRA CON SOTTO NIENTE    -   LO SCANDALO DELLA BANCA ROMANA
*** PRIMO GOVERNO GIOLITTI

I Personaggi politici di questo periodo

17 FEBBRAIO - Prime divergenze e insanabili contrasti dentro il governo RUDINI', per la politica finanziaria votata alla Camera con la fiducia.  Pur uscita con 261 voti favorevoli e 157 contrari, le critiche sono irruenti; soprattutto quelle di GIOLITTI che va proponendo nel frattempo (come se dovesse lui guidare il governo) una serie di riforme di carattere democratico, indicando quali e come farle. A dare subito dopo il colpo di grazia a Rudini � lo stesso ministro delle finanze COLOMBO in contrasto con gli altri suoi colleghi ministri sul pacchetto  di inasprimenti fiscali. Controcorrente al governo anche il ministro della guerra, generale PELLOUX, perch� nella nuova  finanziaria � contemplata   una riduzione delle spese militari.

13 APRILE -  Il marchese Di RUDINI'   � costretto a dimettersi con l’intero ministero in seguito alle forti divergenze lette sopra. Il giorno dopo il re incarica Di Rudin� a formare il nuovo ministero.  Poich� la Camera nega  di stretta misura la fiducia al nuovo governo, Di Rudin� d� le dimissioni per la seconda volta e il  re affida l’incarico di costituire il nuovo ministero, prima al presidente del Senato D. FARINI   e, dopo il suo rifiuto, a GIOLITTI, che come abbiamo letto sopra aveva avuto una parte di primo piano nella caduta del di Rudin�.  Inutile dire che Giolitti sperava proprio di essere chiamato da re a formare il governo. E non resta deluso.

10 MAGGIO - Il Re con un regio decreto,  che l'opposizione definisce illegale, nomina GIOLITTI presidente del consiglio, precedendo la presentazione della sua lista dei ministri. Una nomina al "buio".

25 MAGGIO -  Nel nuovo ministero che entra in carica, GIOLITTI assume anche il ministero degli interni e del tesoro, e per quanto riguarda gli altri ministeri sono ricoperti  quasi esclusivamente da uomini di sinistra. Il giorno dopo, il 26,  Giolitti si presenta alla Camera per la fiducia. Ottiene  169 voti favorevoli, 160 contrari e 38 astenuti. Ritenendo la maggioranza troppo risicata,  (sembra un colpo da teatro) Giolitti presenta le dimissioni al re, il quale le respinge, pur  ottenendo lo scioglimento della Camera a settembre.

27 SETTEMBRE -  Puntuale il  regio decreto scioglie le Camere e indice le elezioni per il 6 novembre.

6 NOVEMBRE - ELEZIONI POLITICHE- Gli italiani si recano alle urne. 2.934.445 hanno diritto al voto, solo il 55,9% si esprime, pari a 1.639.298.

GIOLITTI (non si era sbagliato) ne esce rafforzato. Naturalmente non mancano le polemiche e le insinuazioni degli avversari. I GIOLITTIANI sono infatti accusati di illecite pressioni sugli elettori e su altri partiti, come la destra moderata. 

E' una svolta nella politica interna italiana. Il  successo dei GIOLITTIANI  porta alla formazione di una nuova Camera con una forte maggioranza a lui fedele. E grazie anche a un atteggiamento liberale nei confronti delle opposizioni, o nei confronti dei movimenti operai, alcuni gruppi politici come i socialisti o gli anarchici possono tranquillamente organizzare, formare movimenti, partiti, associazioni varie, pubblicare giornali, promuovere incontri.

A vanificare per� questo successo c'e' uno scandalo a fine anno. Giolitti nel piano di riordinamento degli istituti di emissione  provoca (non sapremo mai da chi furono strumentalizzate) rivelazioni clamorose tenute segrete da alcuni anni per non allarmare altri istituti di credito, i risparmiatori  e la stessa opinione pubblica. Ma improvvisamente le rivelazioni diventano di dominio pubblico. Un senatore  da lui nominato, Tanlongo, governatore della banca,  che aveva la facolt� di emettere moneta all'interno del proprio istituto di credito (la Banca Romana -  che poi era la ex Banca Pontificia) ), ne ha prodotta con  artifici vari per conto proprio (i maligni dicono anche per conto dei politici, fra cui Crispi e Giolitti) 65 milioni in pi�; un importo pari alla pesante finanziaria che era stata bocciata lo scorso anno.   GIOLITTI ministro del tesoro dovr� dimettersi il prossimo anno per le gravi irregolarit� e ammanchi della banca stessa.  Dall'opposizione �  accusato di avere protetto la banca e addirittura di essere connivente con i gestori. A dicembre � proposta un'inchiesta  parlamentare (vedi link sopra ).
Le motivazioni sono forse da ricercare nella proposta di legge che Giolitti ha presentata: prorogare di soli 3 mesi la legge che permetteva alla banche privilegiate a emettere moneta, e non 6 anni come aveva proposto il disegno di legge di GRIMALDI.
Il 12 dicembre del 1885 (vedi)  finito sotto inchiesta, alla Camera, Giolitti   in modo teatrale (forse un bluff) si difender�; inviando dai banchi della Camera  ai suoi colleghi messaggi ermetici, l'inchiesta verr� archiviata. I 65 milioni non si sapr� mai che strada avevano preso e in quali tasche erano finiti.

CONTINUA ANNO 1893 >