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( QUI TUTTI I RIASSUNTI )  ANNO 1860



DOVERI VERSO SE STESSI

 

 

Io vi ho detto: “voi avete vita; dunque avete una legge di vita….. Svilupparvi, agire, vivere secondo la legge di vita, è il primo, anzi l'unico vostro Dovere”. Vi ho detto che per conoscere quale sia la legge della vostra vita, Dio vi ha dato due mezzi: la “vostra” coscienza e la coscienza dell' Umanità, il consenso dei vostri fratelli. Vi ho detto che ogni qualvolta, interrogando la vostra coscienza, troverete la sua voce in armonia con la grande voce del genere umano trasmessavi dalla storia, voi siete certi d'avere la verità eterna, immutabile, in pugno.

Voi potete oggi difficilmente interrogare a dovere la grande voce che l'Umanità vi tramanda attraverso la Storia: vi mancano finora libri buoni davvero e popolarmente scritti, e vi manca il tempo; ma gli uomini che per ingegno e coscienza meglio rappresentano, da oltre un mezzo secolo, gli studi storici e la scienza dell'Umanità, hanno raccolto da quella voce alcuni caratteri della nostra Legge di Vita; hanno raccolto che la natura umana è essenzialmente educabile, essenzialmente sociale: hanno raccolto che come non vi né uò esservi che un solo Dio, non vi è né può esservi che una sola Legge per l'uomo individuo e per l' Umanità collettiva: hanno raccolto che il carattere fondamentale, universale, di questa Legge è PROGRESSO.


Da queste verità, oggi mai innegabili perché confermate da tutti i rami dell'umano sapere, scendono tutti i vostri doveri verso voi stessi, e scendono pure tutti i vostri diritti i quali sommano in uno: il diritto di non essere menomamente inceppati e d'essere dentro certi limiti, aiutati nel compimento dei vostri doveri.

Voi siete e vi sentite liberi. Tutti i sofismi d'una misera filosofia che vorrebbe sostituire una dottrina di non so quale fatalismo al grido della coscienza umana, non valgono a cancellare due testimonianze invincibili a favore della libertà: il rimorso e il Martirio. Da Socrate a Gesù, da Gesù fino agli uomini che muoiono a ogni tanto per la Patria, i Martiri di una Fede protestano contro quella servile dottrina, gridandovi: «noi amavamo la vita; amavamo esseri che ce la facevano cara e che ci supplicavano di cedere: tutti gl' impulsi del nostro cuore dicevano vivi ! a ciascuno di noi; ma per la salute delle generazioni avvenire, scegliemmo di morire. Da Caino alla spia volgare dei nostri giorni, i traditori dei loro fratelli, gli uomini che si sono messi sulla via del male, sentono nel fondo dell'anima una condanna, una irrequietezza, un rimprovero che dice a ciascun di essi: perché ti allontanasti dalle vie del bene? Voi siete liberi e quindi responsabili. Da questa libertà morale, scende il vostro diritto alla libertà politica, il vostro dovere di conquistarvela e mantenerla inviolata, il dovere in altrui di non menomarla.

Voi siete educabili. Esiste in ciascun di voi una somma di facoltà, di capacità intellettuali, di tendenze morali, alle quali l'educazione sola può dare moto e vita, e che, senza quella, giacerebbero sterili, inerti, non rivelandosi che a lampi, senza regolare sviluppo.

L'educazione è il pane dell'anima. Come la vita fisica, organica, non può crescere e svolgersi senza alimenti, così la vita morale, intellettuale, ha bisogno, per ampliarsi, e manifestarsi, delle influenze esterne e d'assimilarsi parte almeno delle idee, degli affetti, delle altrui tendenze. La vita dell' individuo, s'innalza, come la pianta, varietà dotata d'esistenza propria e di caratteri speciali, sul terreno comune, si nutre degli elementi della vita comune. L'individuo è un rampollo dell'UMANITA’ e alimenta e rinnova le proprie forze nelle sue. Quest'opera alimentatrice, rinnovatrice, si compie con l’Educazione che trasmette, direttamente o indirettamente all' individuo i risultati dei progressi di tutto quanto il genere umano. È dunque non solamente come necessità della vostra vita, ma come una santa comunione con tutti i vostri fratelli, con tutte le generazioni che vissero, cioè pensarono ed operarono, prima della vostra, che voi dovete conquistarvi, nei limiti del possibile, educazione : educazione morale ed intellettuale, che abbracci e fecondi tutte le facoltà che Dio vi dava come deposito da far fruttare, e che istituisca e mantenga un legame tra la vostra vita individuale e quella dell' Umanità collettiva.

E perché quest'opera educatrice si compisse più rapidamente, perché la vostra vita individuale si inanellasse più certamente e più intimamente con la vita collettiva di tutti, con la vita dell' Umanità, Dio vi ha fatto esseri essenzialmente sociali. Ogni essere al di sotto di voi può vivere da per sé, senz'altra comunione che con la natura, con gli elementi del mondo fisico: voi non potete. Avete a ogni passo necessità dei vostri fratelli; e non potete soddisfare ai più semplici bisogni della vita senza giovarvi dell'opera loro. Superiori ad ogni altro essere grazie all'associazione con i vostri simili, siete, se isolati, inferiori di forza a molti animali, e deboli e incapaci di sviluppo e di piena vita.

Tutte le più nobili aspirazioni del vostro cuore come l'amor della Patria, e anche le meno virtuose come il desiderio di gloria e dell'altrui lode, accennano alla tendenza congenita in voi, ad accomunare la vostra vita con la vita dei milioni che vivono intorno a voi. Voi siete dunque chiamati all'associazione. Essa centuplica le vostre forze : fa vostre le idee altrui, vostro l'altrui progresso; e innalza, migliora e santifica la vostra natura cogli affetti e col sentimento crescente dell'unità dell'umana famiglia. Quanto più sarà vasta la vostra associazione con i vostri fratelli, quanto più intima e complessiva, tanto più innanzi sarete sulla via del vostro miglioramento.

La Legge della vita non può compiersi tutta se non dal lavoro riunito di tutti. E ad ogni grande progresso, ad ogni scoperta d'un frammento di quella Legge, corrisponde nella Storia un allargamento dell'associazione umana, un contatto più vasto fra popoli e popoli. Quando i primi Cristiani vennero a proclamare l'unità della natura umana di fronte alla filosofia pagana che ammetteva due nature, di padroni e di schiavi, il popolo Romano aveva portato le sue aquile a passeggiare fra tutti i popoli noti d' Europa. Prima che il Papato, - dannoso oggi, utile nei primi secoli dell' istituzione - venisse a dire : il potere spirituale è superiore al temporale, gli invasori chiamati Barbari avevano messo in contatto violento il mondo Germanico col mondo Latino. Prima che l' idea di Libertà applicata ai popoli promovesse il concetto di nazionalità che agita oggi l' Europa e trionferà, le guerre della Rivoluzione e dell' Impero avevano suscitato e chiamato in azione un elemento fino allora appartato, l'elemento Slavo.

Voi siete, finalmente, esseri progressivi. Questa parola PROGRESSO, ignota all' antichità, sarà d'ora innanzi una parola sacra per l'Umanità. Essa racchiude tutta una trasformazione sociale, politica, religiosa.

L'antichità, gli uomini delle vecchie religioni Orientali e del Paganesimo, credevano nel Fato, nel Caso, in una Potenza arcana, inintelligibile, padrona arbitraria delle cose umane, creatrice e distruggitrice alternativamente senza che l'uomo potesse intenderne, promuoverne, o accelerarne i bisogni. Credevano l'uomo impotente a fondare cosa alcuna durevole, permanente, sulla nostra terra. Credevano che i popoli, condannati ad aggirarsi nel cerchio descritto dagli individui quaggiù, sorgessero, salissero a potenza poi volgessero a vecchiaia, e fatalmente, irrevocabilmente, perissero.

Con un orizzonte d' idee e di fatti assai ristretto davanti e senza conoscenza di Storia fuorché della loro nazione e spesso della loro città, guardavano al genere umano unicamente come ad un aggregato di uomini, senza vita e legge propria, e non derivavano i loro pensieri fuorché dalla contemplazione dell' individuo.

La conseguenza di siffatte dottrine era una tendenza ad accettare i fatti predominanti senza curare o sperare di mutarli. Dove le circostanze avevano impiantato una forma repubblicana, gli uomini di quei tempi erano repubblicani; dove signoreggiava il dispotismo, erano schiavi noncuranti di progresso e sottomessi. Ma poi che dappertutto, sotto la forma repubblicana come sotto la tirannide, trovavano divisa la famiglia umana o in quattro caste, come in oriente, o in due, di cittadini liberi e di schiavi, come nella Grecia, accettavano la divisione delle caste o la credenza in due nature diverse d'uomini; e l'accettarono i più potenti intelletti del mondo Greco, Platone e Aristotile. L'emancipazione della vostra classe era, tra siffatti uomini, una impossibilità.

Gli uomini che fondarono, sulla parola di Gesù, una Religione superiore a tutte le credenze del vecchio Oriente e del Paganesimo, intravidero, non conquistarono, la santa idea contenuta in questa parola: Progresso. Intesero l'unità della razza umana, intesero l'unità della legge, intesero il dovere di perfezionamento nell'uomo : non intesero la potenza data da Dio all'uomo per compierlo, né insegnarono la via per la quale si compie. Si limitarono essi pure a desumere le norme della vita dalla contemplazione dell'individuo; l' Umanità, come corpo collettivo, rimase loro ignota. Conobbero la “Provvidenza” e la sostituirono alla cieca “Fatalità” degli antichi; ma la conobbero come protettrice dell'individuo, non come Legge dell' Umanità, Collocati fra l'immensità dello scopo di perfezionamento che intravedevano e la breve povera vita dell'individuo sentirono il bisogno di un termine intermediario tra l'uno e l'altro, fra l'uomo e Dio e non possedendo l'idea dell' Umanità collettiva ricorsero a una incarnazione divina; dichiararono che la fede in essa era sorgente unica di salute, di forza, di grazia, all'uomo.

Non sospettando la rivelazione continua che scende da Dio sull'uomo attraverso l' Umanità, credettero in una rivelazione immediata, unica, scesa ad un tempo stesso determinato, e per favore speciale di Dio. Videro il legame che annoda gli uomini in Dio, non videro quello che li annoda qui sulla terra nell' Umanità. Poco importava la serie delle generazioni a chi non sentiva come l'una agisse sull'altra; s'avvezzarono dunque a non contemplarle; si adoprarono a staccare l'uomo dalla terra, dalle cose concernenti l'Umanità intera, e finirono per mettere in opposizione la terra, che abbandonarono ad ogni Potere di fatto e che chiamarono soggiorno d'espiazione, e il cielo a cui l'uomo poteva, per virtù di grazia e di fede, salire, dal quale esiliarono per sempre chi ne mancasse.

La rivelazione essendo per essi immediata ed unica in un dato periodo, ne dedussero che nulla poteva aggiungersi e che i depositari di quella rivelazione erano infallibili.

Dimenticavano che il fondatore della loro religione era venuto, non ad annientare la legge, ma a continuarla, aggiungendovi. Dimenticavano, che in un solenne momento e con un sublime istinto dell'avvenire, Gesù aveva detto “Io vi dico le cose che voi potete in oggi intendere, praticare; ma verrà dopo me lo spirito di verità, vi parlerà non per autorità propria, ma raccogliendo l' ispirazione da tutti,l'ispirazione collettiva” (Evangelico di Giovanni, Capo XVI) . E’ in quelle parole la profezia dell' idea del Progresso e della rivelazione continua del Vero per mezzo dell' Umanità: vi è la giustificazione della formula che Roma ridesta propose all' Italia con le parole Dio e il Popolo, scritte in fronte ai suoi decreti repubblicani. Ma gli uomini delle credenze del medio-evo non potevano intenderla. Non erano maturi i tempi. XXXXXXX Tutto l'edilizio delle credenze che successero al Paganesimo posa, a ogni modo, sulle basi ora accennate. E' chiaro che neppure su queste poteva fondarsi la vostra emancipazione qui sulla terra.

Mille trecento anni dopo le parole di Gesù ora citate, un uomo, Italiano, il più grande fra gl'Italiani, ch'io conosca, scriveva le verità seguenti:
«Dio è Uno; l'Universo è un pensiero di Dio; l'Universo é dunque Uno esso pure. Tutte le cose vengono da Dio. Tutte partecipano, più o meno, della natura divina, a secondo del fine pel quale sono create. L'uomo è nobilissimo fra tutte le cose : Dio ha versato in lui più della sua natura che non sulle altre. Ogni cosa che viene da Dio tende al perfezionamento del quale é capace. La capacità di perfezionamento nell'uomo é indefinita. L' Umanità é Una. Dio non ha fatto cosa inutile; e poiché esiste una Umanità, deve esistere uno scopo unico pur tutti gli uomini, un lavoro da compiersi pur opera d'essi tutti. Il genere umano dovrebbe dunque lavorare unito sì che tutte le forze intellettuali diffuse in esso ottengano il più alto sviluppo possibile nulla sfera del pensiero e dell'azione. Esiste dunque una Religione universale della natura umana” .

Quell'uomo aggiungeva che questa Religione universale, questa Unità del mondo doveva avere chi la rappresentasse: e accennava a Roma, la Città Santa, le di cui pietre, Egli diceva, erano meritevoli di riverenza..

L'uomo che scriveva quelle idee aveva nome DANTE. Ogni città d'Italia, quando l' Italia sarà libera ed una, dovrebbe innalzargli una statua, perché quelle idee contengono in germe la Religione dell'Avvenire. Egli le scriveva in libri latini e italiani che s'intitolavano: “Della Monarchia” e “Convito”, difficili a intendersi ed oggi incompresi anche dagli uomini che si dicono letterati. Ma le idee, cacciate una volta che siano nel mondo dell’intelletto, non muoiono più. Altri le raccoglie anche dimenticandone la sorgente.
Gli uomini ammirano la quercia: e nessuno pensa al germe dal quale essa è uscita!

Il germe che Dante cacciava fruttò. Raccolto e fecondato di tempo in tempo da qualche potente intelletto, si svolse in pianta sul finire del secolo passato. L' idea del Progresso siccome Legge della Vita accettata, sviluppata, verificata sulla storia, confermata sulla scienza, diventò bandiera dell'avvenire. Oggi, non c' é ingegno severo che non la ponga a cardine dei suoi lavori.

Oggi sappiamo che la Legge della Vita é PROGRESSO : Progresso pur l'individuo, Progresso per l’Umanità.

L' Umanità compie quella Legge sulla terra; l'Individuo sulla terra e altrove. Un solo Dio; una sola Legge. Quella Legge s'adempie lentamente, inevitabilmente, nell'Umanità fin dal primo suo nascere. La verità non s'è mai manifestata tutta o tutta ad un tratto. Una rivelazione continua, manifesta, d'epoca in epoca, un frammento della Verità, una parola della Legge. Ognuna di quelle parole modifica profondamente, sulla via del Meglio, la vita umana e costituisce una credenza, una Fede. Lo sviluppo dell' Idea religiosa é dunque indefinitamente progressivo; sono quasi colonne d'un Tempio, le credenze successive, svolgendo e purificando più sempre quell' Idea, costituiranno un giorno il Panteon dell' Umanità, la grande unica Religione della nostra Terra. Gli uomini benedetti da Dio di Genio e di singolare Virtù ne sono gli Apostoli: il Popolo, il senso collettivo dell'Umanità, ne é l' interprete; accetta quella rivelazione di Verità, la trasmette da una generazione all'altra, e la rende pratica, applicandola ai diversi rami, alle diverse manifestazioni della vita umana.

L' Umanità è simile ad un uomo che vive indefinitamente e che impara sempre. Non vi è dunque, né può esservi infallibilità di uomini e di Poteri; non vi è né può esservi casta privilegiata di depositari ed interpreti della Legge : non vi è né può esservi necessità d'intermediario tra Dio e l'uomo, dall'Umanità infuori. Dio, prefiggendo un disegno provvidenziale d' Educazione progressiva all'Umanità, ponendo l'istinto del progresso nel cuore di ogni uomo, ha messo pure nell'umana natura le facoltà e le forze necessarie a compierlo.

L'uomo individuo, creatura libera e responsabile, può usarne o abusarne a seconda ch'egli si mantiene sulla via del Dovere o cede alle cieche seduzioni dell' Egoismo; egli può indugiare o accelerare il proprio progresso; ma il disegno Provvidenziale non può cancellarsi da forza umana. L' Educazione dell' Umanità deve compiersi; noi vediamo quindi uscire dalle invasioni barbariche che sembravano spegnere la civiltà un nuovo incivilimento superiore all'antico e diffuso su più ampia zona di terra: vediamo dalla tirannide esercitata dagli individui uscire, subito dopo, un più rapido sviluppo di libertà.

La Legge, il Progresso, devono compiersi, come altrove, qui sulla terra. Non vi è opposizione fra terra e cielo; ed è bestemmia il supporre che l'opera di Dio, la casa che Egli ci ha dato, possa, senza peccato, sprezzarsi, abbandonarsi ai Poteri quali essi siano, alle influenze del Male, dell'Egoismo o della Tirannide.

La Terra non è soggiorno d'espiazione; è soggiorno di lavoro a pro dell' ideale, del Vero e del Giusto che ciascuno di noi ha in germe nell'anima; gradino verso un Miglioramento che noi non possiamo raggiungere se non glorificando, con le opere, Iddio nell' Umanità, e consacrandoci a tradurre in fatto quanta più parte possiamo del suo disegno. Il giudizio che s'adempirà su ciascun di noi, e che ci farà inoltrare sulla scala del Perfezionamento o ci condannerà a trascinarci nuovamente nello stadio tristemente o sterilmente percorso, si fonderà sul bene che avremo fatto ai nostri fratelli, sul grado di progresso che avremo aiutato altri a salire.

L'associazione più sempre intima, più e più sempre vasta, con i nostri simili è il mezzo per cui si moltiplicano le nostre forze, il campo sul quale si compiono i nostri Doveri, la via per ridurre in atto il Progresso. Noi dobbiamo tendere a far dell' intera Umanità una Famiglia, ogni membro della quale rappresenti in sé, a beneficio degli altri, la Legge morale. E come il perfezionamento dell' Umanità si compie d'epoca in epoca, di generazione in generazione, il perfezionamento dell' individuo si compie d'esistenza in esistenza, più o meno rapidamente a seconda dell'opere nostre.

Sono queste alcune delle verità contenute in quella parola Progresso, dalla quale uscirà la Religione dell'Avvenire. In essa sola può compirsi la vostra emancipazione.

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