LE DATE DELLA STORIA
(vedi)

28 giugno 1389
28 giugno 1914

Su questa  piana, prima
falciarono i turchi, poi furono falciati; altrettanto  accadde agli Austro-ungarici. Ci provarono poi inutilmente i  Nazisti.  Stalin  invece non osò,   come  tanti anni prima  Basilio, e molto indietro nei secoli  anche Giustiniano .....

25 marzo 1941
25 marzo 1999

Inizio: narra Procopio.....(vedi sotto)

 

la59.jpg (40772 byte)
28 giugno  1389 e 1914,  festa del grano, sul "Campo degli Uccelli Neri"
kossovopolje = piana dei corvi - kos = falciare

( Card n. 59 - del  23 - 04 -1999 )    

PROCOPIO, lo storico, contemporaneo di Giustiniano, in Le guerre, scrisse. "....Giustiniano sprecava le ricchezze dell'impero in dono agli slavi; così loro ricavavano doppio profitto, le razzie e i doni che Giustiniano poi offriva per tenerli lontani da Costantinopoli.
Risultato: una volta gustata la ricchezza bizantina, fu impossibile tenerli lontani; e dopo di loro ne vennero altri, e altri ancora; una marea che dilagò fino al Danubio.  Ma l'imperatore  sosteneva che:
"non era uno spreco; il costo delle truppe, delle vite umane, delle armi e dei sacrifici che l'Impero avrebbe dovuto sostenere per combattere gli slavi, sarebbero stati di molto superiore;  era molto più saggio comprare gli slavi che batterli con le armi, quindi meno esoso fornire  sussidi; dare a loro una parte della ricchezza dell'Impero, era l'unico modo per permettere ai cittadini dell'impero stesso di godersi in pace l'altra parte di ricchezza....".
".....Affrontarli? Nemmeno pensabile;  per mantenere un esercito sul piede di guerra, o solo per tenerli a bada sul loro infido territorio, con ogni sasso e ogni anfratto trasformato in una fortezza (lui lo conosceva bene! Era di Skopje) e per chissà per quanto tempo, i costi sarebbero stati enormi.  Giustiniano continuò fino alla morte a far loro doni, a coprirli d'oro. Se fosse vissuto abbastanza a lungo  avrebbe comprato e vinto gli slavi;  in quel modo, senza mai estrarre la spada.....
.....Era riuscito ad ammansire i Longobardi offrendo denari e terre in Pannonia chiedendo in cambio che rifornissero Bisanzio di soldati; con gli Eruli si comportò allo stesso modo offrendo la Dacia;  gli Avari li fece insediare in Tracia; ma tutti, sempre, sotto la dominazione bizantina. Con gli slavi, Giustiniano quando morì, non era ancora riuscito ad acquietarli. Gli slavi, su quella terra che Giustiniano oltre che pagare oro era disposto anche a concedere, pensavano solo a un proprio regno,  - e volevano l'indipendenza da Bisanzio......". Procopio,  Otto libri, Storia delle guerre.

Costantinopoli che offriva solo doni e non questa indipendenza, non incuteva tanti timori; chi fa l'elemosina ha sempre paura! Seppero attendere sette secoli, e quando l'Impero Bizantino disorganizzato (dal 1170 al 1197) cadde in rovina, si trovò alla loro mercè. Era giunta l'ora! Poi arrivarono altri ad impossessarsi della loro terra: i Turchi, poi gli Austro-ungarici, poi i Nazisti....nulla da fare!
Sono Slavi! La loro tecnica: fare terra bruciata.  I cugini slavi russi, con questo sistema   (bruciarono loro stessi le case e i raccolti)  sconfissero NAPOLEONE (600.000 morti di cui 84.000 italiani;  poi HITLER (600.000 morti di cui 84.000 italiani). Venne poi TITO - dalle sue "tane di lupo" - con pochi slavi (sollecitati da Churchill) sollevatisi  in una  Belgrado distrutta  danno scacco matto a 22 divisioni tedesche, 9 bulgare, 7 italiane.  Dai nazisti si liberarono da soli e fu fatale per Hitler.
Poi venne Stalin - Joseph Vissarionovic Dzugasvili- uno slavo! figlio di un servo, voleva allungare la mano, ma non osò mai invadere la Iugoslavia.

CURIOSITA': Napoleone   invase la Russia il 22-23 giugno 1812 
Hitler (che incauto!)  scelse lo stesso giorno, il 23 -23 giugno 1941.
Ad entrambi sappiamo come andò a finire!

(Altra Coincidenza: "La decisione di Hitler di passare all'azione per l'invasione della Iugoslavia fu adottata la notte del 25-26 MARZO 1943. (la stessa data di questo 1999).

vedi riguardo Hitler la cartolina LA NUMERO 60



LE DATE DELLA STORIA (vedi)


( Card n. 59 - del  23 - 04 -1999 )    

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