TABELLA BATTAGLIE NELLA STORIA

Battaglia di: TANNENBERG - DELLA MARNA 


BATTAGLA DI TANNENBERG

Data: 26-29 AGOSTO 1914
Luogo: TANNENBERG (Localit� della Polonia)
Eserciti contro: TEDESCO e RUSSO
Contesto: PRIMA GUERRA MONDIALE
Protagonisti:
ALEKSANDR SAMSONOV (Comandante della Seconda armata russa)
PAUL VON HINDENBURG (Comandante dellOttava armata tedesca)
ERICH LUDENDORFF (Comandante tedesco)
VON MACKENSEN (Generale tedesco)
VON BELOW (Generale tedesco)
VON FRANCOIS (Generale tedesco)
SCHOLTZ (Generale tedesco)
BLAGOVESTCENSKIJ (Generale russo)
MARTOS (Generale russo)
KLIUEV (Generale russo)
ARTOMONOV (Generale russo)
SIRELIUS (Generale russo)

la battaglia

Prima della battaglia di Tannenberg ci sono due sconfitte tedesche, a Stalluponen e Gumbinnen, che per converso rappresentano una illusione russa. Dopo verr� il momento della verit�, quando al comando dell'armata della Germania arriveranno von Hindenburg e Ludendorff, e per i russi l'illusione si trasformer� in una delle pi� gravi batoste della loro storia militare.

Tannenberg � il nome tedesco dato alla localit� polacca di Stebark, e qui dal 26 al 29 agosto 1914, agli inizi della prima guerra mondiale, l'esercito tedesco riusc� ad arrestare l'avanzata russa in Prussia distruggendo la II armata russa del generale Samsonov.

La sera del 25 agosto 1914 il generale russo Samsonov dispose per il combattimento le sue truppe: il 23� Corpo d'armata a sinistra, il 15� e il 13� al centro, il 6� a destra. Di contro i tedeschi avevano schierato l'intera ottava armata al comando di Hindenburg e Ludendorff.

La battaglia vera e propria cominci� il 26 agosto 1914. All'alba il primo reparto a mettersi in marcia fu il 6� Corpo d'armata russo del generale Blagovestcenskij, puntando verso il centro. Si trov� subito attaccato alle spalle da von Mackensen, del quale ignorava la presenza. Infatti, fino alla seconda guerra mondiale quasi tutte le battaglie terrestri e navali si svolsero in seguito a incontri fortuiti tra i nemici, in terra o in mare, dopo casuali segnalazioni di vedette o di esploratori. Pertanto, quando sull'infelice Blagovestcenskij piomb� inaspettato anche von Below, la sorte del suo 6� Corpo d'armata fu segnata. L'ala destra di Samsonov era aggirata. Al centro i russi resistevano bene.

Il giorno dopo, il 27 agosto, Samsonov decise che a sostegno del 23� Corpo d'armata in crisi, il 1� Corpo d'armata del generale Artomonov avrebbe attaccato l'ala destra tedesca del generale von Francois. Il generale tedesco non aspettava altro. Alle quattro del mattino la sua famosa artiglieria apr� sui russi un violento fuoco, poi le sue fanterie presero la localit� di Usdau, dove Artomonov aveva stabilito il suo comando.

Entro le undici del mattino il primo Corpo d'armata russo aveva abbandonato il campo.

La battaglia prosegu� violentissima anche il giorno 28 agosto, con attacchi e fughe dalle due parti. Le perdite, specie le russe, erano enormi. Il 28 mattina Ludendorff ordin� a von Francois di piegare a sinistra in appoggio di Scholtz, ma egli, con ragione, disubbid�. Infatti puntava a tagliare la ritirata al fianco sinistro di Samsonov e quindi prosegu� imperterrito verso est, perch� questa era la manovra giusta.

Ludendorff e Hindenburg si erano trasferiti a Frogenau, presso il comando di Scoltz, a tre chilometri da Tannenberg. Verso sera, quando seppero che von Mackensen e von Below stavano demolendo l'ala destra russa, si resero conto che von Francois aveva visto bene ed ebbero il buon senso di riconoscerlo.

A questo punto il generale russo Samsonov, con il 1�, il 23� e il 6� Corpo d'armata fuori combattimento, poteva considerarsi sconfitto. Il nemico lo aveva ormai aggirato e soltanto il 15� e il 12� Corpo continuavano a resistere. Samsonov, salito a cavallo, raggiunse il generale Martos in prima linea e la sera del 28 agosto comand� la ritirata generale.

Questo accrebbe il disastro. Mentre ripiegava, il generale Kliuev fu travolto da von Below, piombatogli addosso. Lo stesso tocc� a Martos e le truppe dei due generali russi finirono tra le paludi e le sabbie. Martos, il miglior generale della Seconda armata russa, fu preso prigioniero dai tedeschi la sera del 29 agosto. Anche Kliuev cadde prigioniero e il 29 agosto il suo corpo d'armata si fece uccidere sul posto, in una eroica e inutile ecatombe.

Nel frattempo il generale russo Artomonov era stato sollevato dal comando del 1� Corpo per incapacit�. Lo aveva sostituito il generale Sirelius, riuscendo per un momento a riconquistare Neidenburg. Fu una breve fiammata. Mentre le sue truppe venivano snidate dalle posizioni appena raggiunte, Samsonov metteva fine alla tragedia sua e dell'armata uccidendosi in un bosco con un colpo di pistola.

Al quartier generale russo per due interi giorni non si seppe quale fosse stata la sorte della armata del Narev. Pi� tardi si fece il calcolo dei morti e delle perdite. I russi uccisi erano stati oltre cinquantamila, i prigionieri novantaduemila. Di questi novantaduemila, von Francois da solo ne aveva catturato sessantamila. Inoltre i tedeschi si erano impadroniti di almeno cinquecento dei seicento cannoni in dotazione alla Seconda armata. Anche i germanici avevano subito molte perdite, ma in proporzioni assai minori.

Ecco come Barbara Tuchman racconta la ritirata dell'esercito dello zar nel libro: "I cannoni d'agosto":

"...La ritirata che ebbe luogo nei due giorni successivi, 29 e 30 agosto, fu un inesorabile crescente disastro. I due corpi d'armata del centro, quelli che si erano battuti meglio e pi� a lungo, che si erano spinti pi� avanti e si erano ritirati per ultimi, furono anche quelli che avevano le minori probabilit� di salvezza, e quelli pi� strettamente irretiti nell'accerchiamento germanico. Il corpo d'armata del generale Kliuev era ancora sull'offensiva quando Below irruppe nella falla di Allenstein alla sua destra e complet� l'accerchiamento del centro russo. Il suo corpo d'armata e quello del generale Martos si dispersero per le foreste e per le paludi, in marce inutili e giri sbagliati nel vano tentativo di raggrupparsi e reagire mentre l'accerchiamento si stringeva. Nella zona paludosa dove non si poteva fare un passo fuori delle strade sopraelevate, i tedeschi avevano posto delle pattuglie munite di mitragliatrici ad ogni incrocio. Negli ultimi quattro giorni gli uomini di Martos morirono letteralmente di fame. Il corpo d'armata di Kliuev nelle ultime quaranta ore fece settanta chilometri senza toccare cibo. I cavalli erano senza foraggio e senz'acqua".


BATTAGLA DELLA MARNA

Data: 6-9 SETTEMBRE 1914
Luogo: MARNA (Fiume della Francia nordorientale)
Eserciti contro: FRANCESE E TEDESCO
Contesto: PRIMA GUERRA MONDIALE
Protagonisti:
HELMUTH von MOLTKE (Comandante supremo dell'esercito tedesco)
ALEXANDER von KLUCK (Generale tedesco)
KARL von BULOW (Generale tedesco)
MAX von HAUSEN (Generale tedesco)
CHARLES LANZERAC (Generale francese)
FERNAND de LANGLE de CARY (Generale francese)
SERRAIL (Generale francese)
NOEL de CASTELNAU (Generale francese)
DUBAIL (Generale francese)
MICHEL JOSEPH MAUNOURY (Generale francese)
JOSEPH GALLIENI (Generale francese)
FERDINAND FOCH (Generale francese)

La battaglia

Per arrivare a capire lo svolgimento della battaglia della Marna del settembre 1914, bisogna tornare indietro con gli anni, alla fine dell'Ottocento, quando l'evolversi della situazione politica cominciava a lasciar intravedere come possibile una guerra della Germania contro la Francia e la Russia. Questo impegn� lo Stato Maggiore tedesco a ipotizzare un conflitto del genere, e il conte Alfred von Schlieffen studi� un piano partendo da un preciso presupposto: che la Germania dovesse, non appena dichiarata la guerra, dare subito addosso alla Francia ed eliminarla dal teatro delle operazioni. Dopo, l'esercito tedesco vittorioso a occidente sarebbe stato trasferito a oriente e avrebbe inferto il colpo decisivo alle armate dello zar. Questo piano era basato soprattutto su un punto, dal quale non si doveva derogare: la velocit�. Ossia la guerra lampo. In altre parole, la Francia doveva essere battuta in quarantacinque giorni.

Sempre secondo questo piano, varcato il confine francese provenendo dal Belgio, l'esercito tedesco doveva marciare verso sud a occidente della Senna, partendo da una linea Mosa-Sambre. Questa manovra era affidata all'ala destra delle truppe germaniche, formata da tre armate, per un totale di settecentomila uomini. Il meglio del potenziale bellico del Reich. Questa "ala marciante" aveva il compito di travolgere ogni ostacolo, di aggirare e occupare Parigi, e chiudere in una immensa sacca l'esercito francese. Il centro e la sinistra dei tedeschi dovevano soltanto tenere le posizioni. Anzi, potevano indietreggiare se attaccati, in modo da far risalire ancor pi� verso nord le truppe nemiche.

Il piano del conte von Schlieffen diventa esecutivo nell'agosto del 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale. Si sono verificate tutte le situazioni prese in esame dallo scomparso capo dello Stato Maggiore imperiale tedesco. L'entrata in guerra dell'Austria contro la Serbia ha dato il via a una reazione a catena. A fianco dell'imperatore Francesco Giuseppe d'Absburgo � sceso in campo il kaiser Guglielmo II. Con la Serbia si schiera la Francia, seguita dalla sua alleata Russia. Poco pi� tardi sar� il turno dell'Inghilterra, per reazione all'invasione dell'alleato Belgio. La guerra diventa europea, e prima della fine, nel 1918, sar� mondiale.

Il capo di Stato Maggiore tedesco Helmuth von Moltke, nipote del vincitore della guerra del 1870 contro la Francia, seguendo le disposizioni del piano allestito dal suo predecessore, costituisce una fortissima ala destra: la Prima armata, al comando del generale Alexander von Kluck; la Seconda armata, guidata dal generale Karl von Bulow; la Terza armata, agli ordini del generale Max von hausen. Sedici corpi d'armata, per un totale di trentadue divisioni e di settecentomila uomini. Al centro, la Quarta armata, comandata dal principe Albert del Wurttemberg, e la Quinta, agli ordini del principe ereditario di Germania, il Kronprinz in persona. A sinistra, la Sesta armata (principe Rupprecht di Baviera) e la Settima (generale Herringen.

Con la strapotente ala destra, l'esercito tedesco invade il Belgio, violandone la neutralit�. Il 6 agosto 1914 ha gi� preso Liegi e di l� penetra in Francia in direzione della Sambre e di Mons.

Di contro l'esercito francese, al comando del generale Joseph Joffre, � composto da cinque armate: la Quinta armata (generale Charles Louis Lanrezac, la Quarta (Fernand de Cary), la Terza (generale Serrail, la Seconda (generale Noel de Castelnau) e la Prima (generale Dubail). Il fronte va da Beldort, al confine con la Svizzera, a Hirson, alla frontiera con il Belgio.

Sul piano tattico, i tedeschi stavano commettendo un grosso errore. Von Kluck, senza rendersene conto, si era spinto nella sua avanzata troppo a nord ovest. Egli era l'estrema destra dell "ala marciante" e aveva il compito di accerchiare l'ala sinistra dell'esercito francese. Eccedendo nello spostarsi, apr� un varco tra la sua armata e quella di von Bulow. Lo stesso stava accadendo tra von Bulow e von Hausen, sicch� i tedeschi rischiavano grosso: in quelle aperture potevano infilarsi i francesi, dividerli e sconfiggerli uno alla volta.

Nel frattempo il generale francese Joffre ha riordinato la ritirata delle armate del centro e della destra e rinserra la Sesta armata del generale Maunoury dentro il perimetro del campo trincerato di Parigi. Joffre pensa di ritirarsi dietro la Senna per riprendere di l� l'offensiva.

Von Kluck, sempre pi� preoccupato della distanza che lo separa da von Bulow, prende un'iniziativa personale. Invece di aggirare Parigi, le sfila dinanzi e punta su Nogent-sur-Seine, al di l� della Marna, perch� cos�, secondo lui, pu� circondare tutte le truppe nemiche e annientarle.

Grazie alla ricognizione aerea, i francesi scoprono che i tedeschi non puntano pi� sulla capitale, ma si dirigono da ovest verso est, ossia verso la Marna, offrendo loro il fianco. Il comandante militare di Parigi, generale Joseph Gallieni, si rende conto del grave errore di manovra dei tedeschi e riesce a convincere il comandante supremo Joffre che � il momento di attaccare. Gallieni ormai ha preso in mano la situazione. Ordina alla Sesta armata di Maunoury di attaccare i tedeschi a nord della Marna: � il mattino del 6 settembre 1914. Alla Terza, Quarta, Quinta e Nona armata viene ordinato di arrestare la loro ritirata verso la Senna e di muovere a loro volta contro i tedeschi insieme con Maunoury.

Il generale von Kluck ha aperto gli occhi quando si vede venire addosso una valanga di francesi e deve parare il colpo a sorpresa di Gallieni. Quella valanga � formata dalla Sesta armata e da tutte le truppe che il comandante della difesa di Parigi � riuscito a mettere insieme, prelevandole e avviandole, come � noto e come pass� alla storia, requisendo i taxi di Parigi. Gallieni rastrell� dapprima 670 taxi e li impieg� in due viaggi verso un fronte distante appena quaranta chilometri dalla capitale; poi ne racimol� altri trenta e gli servirono a spedire un reggimento di zuavi. Non risolse di sicuro con tale pittoresco sistema la battaglia, ma realizz� senza volerlo il primo esempio di trasporto "automobilistico" di truppe delle guerre moderne. Per quel loro contributo, i tassisti di Parigi diventarono famosi e benemeriti.

Intanto von Kluck ha fatto l'unica cosa possibile. In due giorni, il 6 e il 7 settembre, ha fatto ripassare la Marna alla sua intera armata, unica speranza di poter fronteggiare l'attacco di Gallieni. Ma ormai � in trappola. Contemporaneamente al centro del fronte, a sud della Marna, passa all'attacco la Nona armata francese, affidata al generale Ferdinand Foch. Quest'ultimo s'insinua tra von Bulow e von Hausen, completando lo scardinamento della famosa "ala marciante" tedesca.

Il comandante supremo dell'esercito tedesco, von Moltke, non sa nulla della precaria situazione delle sue armate e, invece di correre al fronte a constatare di persona quale sia la realt� dei fatti, manda un suo incaricato, il colonnello Richard Hentsch, destinato a diventare famoso per aver deciso la battaglia della Marna, persuadendo tre generali d'armata di considerarsi sconfitti, rimanendo loro soltanto la ritirata.

L'ordine di ritirata all'esercito tedesco fu impartito alle 10 del mattino del 9 settembre 1914. In quel momento i francesi, pur impegnati a battersi arditamente, tutto potevano pensare, tranne di essere vincitori. La Terza armata di Sarrail teneva Verdun con le unghie e con i denti, ma non aveva fatto un passo avanti. La Quarta armata di de Langle de Cary compiva sforzi inauditi per conservare a sinistra il contatto con la Nona armata di Foch. Quanto alla Sesta armata, impegnata allo spasimo, aveva l'ala sinistra gi� in ritirata sotto i colpi del 9� Corpo d'armata tedesco. Meglio di tutti si trovavano adesso la Quinta armata e il Corpo di spedizione britannico, forte di centomila uomini: cessato il ripiegamento, avanzavano senza troppo impegnarsi e gli inglesi marciavano tanto tranquillamente da percorrere in due giorni soltanto una ventina di chilometri. Qualche sparatoria, qualche piccolo scontro. La situazione pertanto era questa, quando i tedeschi ordinarono la ritirata. Molti di loro rimasero sbalorditi, non capivano.

Von Bulow si ritirava perch� gli avevano detto che l'armata di von Kluck era in "dissoluzione". Von Kluck faceva lo stesso perch� era stato informato che l'armata di von Bulow era "ridotta in poltiglia". I francesi, per contro, non erano meno meravigliati dei tedeschi, sebbene in senso opposto. Essi erano stupiti vedendo il nemico ritirarsi e lasciarli liberi di avanzare e di vincere, quando gi� disperavano di riuscirvi.

Si ripeteva, su grande scala, quanto era accaduto agli italiani a Custoza nel 1866, durante il Risorgimento.

La Francia vinse la battaglia della Marna, una battaglia peraltro non eccezionale (trecento chilometri di fronte, pochi morti, meno ancora prigionieri, ma importantissima per le conseguenze future.

Ecco come Hindenburg nel libro "Dalla mia vita" descrive il piano del conte Schlieffen stilato alla fine dellOttocento:

"...Uno degli effetti degli insegnamenti dello Schlieffen fu che i tedeschi trasportarono nel campo strategico la predilizione dell'accerchiamento, senza tener sufficiente conto che in tal modo la base fondamentale di esso, la sorpresa, viene a mancare.

Ne � un esempio l'ultimo "giuoco di guerra" diretto dal conte Schlieffen, avente per tema l'invasione della Francia, che cominciava coll'aggiramento da parte del Belgio, per terminare, come risulta dall'annesso schizzo, coll'accerchiamento delle forze francesi attorno a Parigi. Il piano di Schlieffen, che serv� di base al Comando Supremo tedesco per le operazioni del 1914 in Francia, contemplava il caso di guerra solo verso Ovest, cio� contro la Francia, Inghilterra e Belgio.

52 divisioni attive, 20 di riserva, 26 brigate e mezzo di landwehr, divise in 8 armate, con 11 divisioni di cavalleria si dovevano riunire contro la Francia. Lo Schlieffen riteneva per� necessario di costituire all'atto della mobilitazione, oltre le forze di riserva e di landwehr sopraindicate, altri 8 corpi darmata di ersatz, formati con uomini esuberanti, appartenenti allesercito attivo od anche alla landwehr"


( a cura di ENNIO DALMAGGIONI )
& Francomputer

le altre battaglie, 
in costruzione fra breve qui

Bibliografia: �MILES� - Fabbri Editori - fondamentale.
"Storia Universale Marmocchi" - SEI Ed. 1855 
" Storia Universale Cambridge" - Garzanti Editori
"Grande storia Universale"-  Curcio Editore
Istoria dell'Antica Grecia e Romana, Conti Ed. 1822.
�Storia d'Italia� - Montanelli - Fabbri Editori.
Napoleone "Memoriale di Sant'Elena" 1a ed. 1843


PAGINA PRECEDENTE

RITORNO A CRONOLOGIA