Cronologia della letteratura antica
"dalla Biblioteca di Assurbanipal" alla "Biblioteca di Alessandria".


1000 a.C. Babilonia - Dialogo pessimista.

Il presente testo è una delle opere babilonesi di interpretazione più controversa.
I diversi studiosi non sono riusciti a trovare un accordo sul significato del testo, specie in relazione alla strofa conclusiva.
Alcuni sostengono che bisogna darne un'interpretazione tragica, altri ritengono che il testo sia una storia pressochè comica, un aneddoto che sdrammatizza sulle incertezze della vita.
Jean Bottero, uno dei massimi esperti di sumerologia, dal cui libro "La mesopotamia" ho tratto questa storia, sembra propendere per qest'ultima interpretazione. In particolar modo ritiene che si tratti di una satira che mira a colpire tutti i "luoghi comuni" basati sulla presunta saggezza dei proverbi.

Il testo non è giunto integro fino a noi, perciò le parentesi quadre [], indicano le parti della storia non conoscibili. Altri periodi, pur non essendoci pervenuti integri sono stati completati deduttivamente e in maniera concorde dagli studiosi.

IL DIALOGO PESSIMISTA

1. FREQUENTAZIONE DEL PALAZZO

- Schiavo, ai miei ordini! - Ecco padrone, ecco!
- In cammino! Vammi a prendere e ad attaccare il carro: mi reco al palazzo!
- Vacci, padrone, vacci! Ne trarrai gran vantaggio
Vedendoti, il re ti colmerà di onori!
- Ebbene no, schiavo, non mi recherò al palazzo!
- Non andarci, padrone, non andarci!
Il re, vedendoti, può spedirti Dio sa dove.
farti intraprendere una strada sconosciuta
e gettarti negli affanni giorno e notte.

2. BANCHETTO

- Schiavo, ai miei ordini! - Ecco padrone, ecco!
- In cammino! Vammi a prendere e dammi dell�acqua per le mani: ho deciso di pranzare!
- Fallo padrone, fallo! Un pranzo ben cucinato rallegra il cuore!
[ ] il pranzo del suo dio. Lavarsi le mani fa passare il tempo!
- Ebbene no, schiavo, non voglio affatto pranzare!
- Non farlo, padrone, non farlo!
Pranzare solo se si ha fame, bere solo se si ha sete, è molto meglio per l�uomo.

3. CACCIA

- Schiavo, ai miei ordini! - Ecco padrone, ecco!
- In cammino! Vammi a prendere e ad attaccare il carro: vado a caccia!
- Vacci, padrone, vacci! Il cacciatore ha di che riempirsi la pancia.
Il cane correndo spezza le ossa della preda!
Il corvo che batte la campagna può allevare la sua nidiata!
L�onagro che galoppa trova grassi pascoli!
- Ebbene no, schiavo, non andrò a caccia.
- Non andarci padrone, non andarci!
Il destino del cacciatore è mutevole!
Il cane che corre finisce per rompersi i denti,
il corvo che batte la campagna ha come nido un buco nel muro 
e l�onagro al galoppo ha come stalla il deserto.

4. MATRIMONIO

- Schiavo, ai miei ordini! - Ecco padrone, ecco!
- Voglio farmi una famiglia, voglio avere un figlio!
- Fallo, padrone, fallo! Chi si fa una famiglia []�

- Ma come mi farò una famiglia? []�
- Non farti una famiglia:
spezzeresti la famiglia di tuo padre!

5. DISPUTA IN TRIBUNALE

- Non stare zitto, padrone, non stare zitto!
Se non aprirai bocca, il tuo avversario l�avrà vinta,
ma i tuoi antagonisti saranno furiosi con te (se parli?)

6. RIBELLIONE

- Schiavo, ai miei ordini! - Ecco padrone, ecco!
- Voglio ribellarmi - Certo, ribellati, padrone!
Se non ti ribelli, come ti vestirai?
E chi ti darà di riempirti la pancia?
- Ebbene, no, schiavo, non voglio ribellarmi!
- Non ribellarti, padrone, non ribellarti!
L�uomo ribelle, lo si ammazza, lo si scuoia vivo,
gli si cavano gli occhi, o lo si prende per metterlo in prigione!

7. AMORE

- Schiavo, ai miei ordini! - Ecco padrone, ecco!
- Voglio fare l�amore con una donna! - Fallo padrone, fallo!
Chi lo fa, dimentica inquietudini e preoccupazioni!
- Ebbene no, schiavo, non voglio farlo!
- Non farlo padrone, non lo fare!
La donna è un vero pozzo, una cisterna, un fosso,
è una daga di ferro affilata, che taglia la gola dell�uomo!

8. CULTO

- Schiavo, ai miei ordini! - Ecco padrone, ecco!
- In cammino! Vammi a prendere e dammi dell�acqua per le mani!
Voglio fare un sacrificio al mio dio! - Fallo, padrone, fallo!
L�uomo che sacrifica al suo dio, ha il cuore tranquillo:
si procura beneficio su beneficio!
- Ebbene no, schiavo, non farò sacrifici al mio dio!
- Non farne, padrone, non farne!
Abituerai il tuo dio a seguirti come un cane,
reclamando �Il mio culto!� o �Non mi consulti?� o qualcos�altro!

9. AFFARI

- Schiavo, ai miei ordini! - Ecco padrone, ecco!
- Voglio investire soldi! - Investine, padrone, investine!
L�uomo che investe, conserva il suo capitale e ne moltiplica gli interessi!
- Ebbene no, schiavo, non voglio investire soldi!
- Non investirne, padrone, non investirne!
Prestare soldi è dolce come fare l�amore, ma recuperarli è doloroso quanto partorire!
Ti divoreranno il capitale e, senza smettere di maledirti
ti faranno perdere anche gli interessi!

10. BENEFICIENZA

- Schiavo, ai miei ordini! - Ecco padrone, ecco!
- Voglio fare della beneficenza al mio paese!
- Certo, falla, padrone, falla!
L�uomo che fa beneficenza al suo paese,
pone le sue azioni al �cerchio� di Marduk!
- Ebbene no, schiavo, non voglio fare della beneficenza al mio paese!
- Non ne fare, padrone, non ne fare!
Va� a fare una passeggiata sui tell dei tempi passati,
considera i crani mescolati di nobili e plebei:
chi era malvagio? Chi era benefico?

11. CONCLUSIONE. CHE FARE?

- Schiavo, ai miei ordini! - Ecco padrone, ecco!
- Allora, che conviene fare?
Rompere la mia testa e la tua,
o gettarsi nel fiume, è questo che conviene fare?
- Chi dunque è così grande da raggiungere il cielo?
Chi è così esteso da abbracciare tutta la terra?
- Ebbene no, schiavo! Ti ammazzerò e ti manderò in avanscoperta!
- Sì, ma il mio padrone non sopravvivrebbe tre giorni!


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